Stanotte

 
vorrei bere dalla tua anima
la vita che mi appartiene
piano, delicatamente
goccia a goccia
per poi
ritornartela
affinchè domani
tu possa  nuovamente
urlare
quando mi sfamerò
del tuo corpo

Marcello Plavier

Published in: on gennaio 24, 2010 at 07:33  Comments (6)  
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Anno dopo anno


Auguri per l’anno che verrà
non so se sarà migliore  ma tu
devi crederci perché tuoi saranno
gli anni che verranno.
I miei li ho avuti e non posso
rubarti i sogni che stanotte farai.
Tuo è il futuro che me non aspetta
e mi accontento di quelle albe
che per me nascono lente…
Il mio futuro ha il tuo nome
del tuo vivere la luce e la voce.
Uno dopo l’altro li vivrai in amore e odio
per il bene e il male che ti daranno
ma a nessuno di loro ti piegherai.
Non ti piegherai agli anni morenti
che di te si saranno presi gioco
con promesse vane e certezze di inganni
Non ti piegheranno gli anni in cui
dolori della vita germoglieranno
spontanei e cresceranno nel cuore.
Saranno fiori selvatici sul ciglio
della tua strada snodata nel tempo
che anno dopo anno percorrerai
misurando distanze tra quel che eri
e non sarai più.
Non ti spegneranno gli anni freddi
quando ti sentirai solo con te stesso
inutile come una vela senza vento
e aspetterai lo scoccare dell’ora
cercando il vento nuovo nelle speranze
costruite di volta in volta e alla vita
darai il palpito di un senso.

Claudio Pompi

Published in: on gennaio 24, 2010 at 07:22  Comments (4)  
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Guardano i monti

le città sommerse
dove non parla più
nemmeno al vento
come le foglie secche
calpestate
inzuppate di pioggia
la miseria…
le lampade
consumano petrolio
per gibigianne
e plauso belato
delle greggi lanose,
negano le gocce
a vacillanti lumi…
mille più mille
fiocamente
ancora…
e bisbiglianti lucciole
nel cielo.

Giuseppe Stracuzzi

Published in: on gennaio 24, 2010 at 07:11  Comments (3)  
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A volte t’amo senza toccarti

A volte t’amo senza toccarti
senza svegliarti
e dirti le voci dei bambini
che passano, e coi legni al cancello
fanno bella
la vita che li aspetta davanti
a volte è il pino
che manda quel profumo d’immenso
e di maestoso,
che mette l’ombra addosso al tuo posto
e ti fa scura,
tu che hai la pelle chiara
di margherita pura.
A volte t’amo senza toccarti,
l’ho già scritto,
ma tu lo saprai solo domani
ora consumi,
stai con la bocca aperta, per aria
i piedi fuori
da quel lenzuolo pieno di uccelli
e anche di te;
ora tu vai per mari
ed ulivi di paese,
ti compri un altro nuovo vestito
coi bottoni, le uova per tua madre
i biglietti per il treno.

Massimo Botturi

Published in: on gennaio 24, 2010 at 07:02  Comments (5)  
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The long and winding road

The long and winding road
That leads to your door
Will never disappear
I’ve seen that road before
It always leads me here
Lead me to your door

The wild and windy night
That the rain washed away
Has left a pool of tears
Crying for the day
Why leave me standing here
Let me know the way

Many times I’ve been alone
And many times I’ve cried
Any way you’ll never know
The many ways I’ve tried

But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don’t leave me waiting here
Lead me to your door

But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don’t leave me waiting here
Lead me to your door

§

La lunga e tortuosa strada

che conduce alla tua porta

non sparirà mai.

L’ho già vista un tempo quella strada,

mi guida sempre qui.

Guidami alla tua porta.

La notte desolata e ventosa

che la pioggia ha lavato via

ha lasciato uno stagno di lacrime

piangendo per tutto il giorno.

Perchè mi fai restare qui?

Fammi conoscere la strada.

Molte volte sono stato solo,

molte volte ho pianto.

Non saprai comunque mai

le molte vie che ho provato.

Ma loro mi portano ancora indietro,

alla lunga, tortuosa strada.

Tu mi hai lasciato qui

tanto, tanto tempo fa.

Non lasciarmi qui ad aspettare.

Guidami alla tua porta.

Ma loro mi portano ancora indietro,

alla lunga, tortuosa strada.

Tu mi hai lasciato qui

tanto, tanto tempo fa.

Non lasciarmi qui ad aspettare.

Guidami alla tua porta.

PAUL MC CARTNEY e JOHN LENNON


Published in: on gennaio 24, 2010 at 07:00  Comments (3)  
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