Stanotte
Anno dopo anno
Auguri per l’anno che verrà non so se sarà migliore ma tu devi crederci perché tuoi saranno gli anni che verranno. I miei li ho avuti e non posso rubarti i sogni che stanotte farai. Tuo è il futuro che me non aspetta e mi accontento di quelle albe che per me nascono lente… Il mio futuro ha il tuo nome del tuo vivere la luce e la voce. Uno dopo l’altro li vivrai in amore e odio per il bene e il male che ti daranno ma a nessuno di loro ti piegherai. Non ti piegherai agli anni morenti che di te si saranno presi gioco con promesse vane e certezze di inganni Non ti piegheranno gli anni in cui dolori della vita germoglieranno spontanei e cresceranno nel cuore. Saranno fiori selvatici sul ciglio della tua strada snodata nel tempo che anno dopo anno percorrerai misurando distanze tra quel che eri e non sarai più. Non ti spegneranno gli anni freddi quando ti sentirai solo con te stesso inutile come una vela senza vento e aspetterai lo scoccare dell’ora cercando il vento nuovo nelle speranze costruite di volta in volta e alla vita darai il palpito di un senso.
Guardano i monti
le città sommerse
dove non parla più
nemmeno al vento
come le foglie secche
calpestate
inzuppate di pioggia
la miseria…
le lampade
consumano petrolio
per gibigianne
e plauso belato
delle greggi lanose,
negano le gocce
a vacillanti lumi…
mille più mille
fiocamente
ancora…
e bisbiglianti lucciole
nel cielo.
A volte t’amo senza toccarti
A volte t’amo senza toccarti
senza svegliarti
e dirti le voci dei bambini
che passano, e coi legni al cancello
fanno bella
la vita che li aspetta davanti
a volte è il pino
che manda quel profumo d’immenso
e di maestoso,
che mette l’ombra addosso al tuo posto
e ti fa scura,
tu che hai la pelle chiara
di margherita pura.
A volte t’amo senza toccarti,
l’ho già scritto,
ma tu lo saprai solo domani
ora consumi,
stai con la bocca aperta, per aria
i piedi fuori
da quel lenzuolo pieno di uccelli
e anche di te;
ora tu vai per mari
ed ulivi di paese,
ti compri un altro nuovo vestito
coi bottoni, le uova per tua madre
i biglietti per il treno.
The long and winding road
The long and winding road
That leads to your door
Will never disappear
I’ve seen that road before
It always leads me here
Lead me to your door
The wild and windy night
That the rain washed away
Has left a pool of tears
Crying for the day
Why leave me standing here
Let me know the way
Many times I’ve been alone
And many times I’ve cried
Any way you’ll never know
The many ways I’ve tried
But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don’t leave me waiting here
Lead me to your door
But still they lead me back
To the long winding road
You left me standing here
A long long time ago
Don’t leave me waiting here
Lead me to your door
§
La lunga e tortuosa strada
che conduce alla tua porta
non sparirà mai.
L’ho già vista un tempo quella strada,
mi guida sempre qui.
Guidami alla tua porta.
La notte desolata e ventosa
che la pioggia ha lavato via
ha lasciato uno stagno di lacrime
piangendo per tutto il giorno.
Perchè mi fai restare qui?
Fammi conoscere la strada.
Molte volte sono stato solo,
molte volte ho pianto.
Non saprai comunque mai
le molte vie che ho provato.
Ma loro mi portano ancora indietro,
alla lunga, tortuosa strada.
Tu mi hai lasciato qui
tanto, tanto tempo fa.
Non lasciarmi qui ad aspettare.
Guidami alla tua porta.
Ma loro mi portano ancora indietro,
alla lunga, tortuosa strada.
Tu mi hai lasciato qui
tanto, tanto tempo fa.
Non lasciarmi qui ad aspettare.
Guidami alla tua porta.
PAUL MC CARTNEY e JOHN LENNON