Il cielo più sereno
non è quel cielo terso
freschissimo d’aprile,
ma quello assai diverso,
quello che ti consola
quando la sofferenza
straripa dai confini
della sua sentenza.
La montagna più alta
non è quella che credi:
è quella che sconfiggi
il giorno che tu ridi,
e
non è quel cupo abisso
il mare più profondo
ma è l’agape quieto
che fa luce nel fondo,
perché
la distanza più lunga,
me
l’ hai detto tu, Signore,
è quella che intercorre
tra la saliva e il cuore.
E’ poesia intensa in cui la metafora raffinata fa da padrona e termina con una chiusa da abbraccio”la distanza più lunga…..è quella tra saliva e cuore”Grazie Silvano caro e benvenuto!
Tinti
… Grazie Tinti, tanto tanto….
Distratto dall’esistere nasco a nuova vita…
Sarebbe a dire – M’illumino d’ immenso –
Silvano
Benvenuto anche da parte mia,la distanza più lunga credo sia proprio quella che l’uomo pone tra se e il suo Dio,perchè ci vuole cuore ed ancora cuore per accettare la possibilità che ci sia qualcosa di divino in noi ed oltre noi.
maria attanasio
…. Una canzone d’amor, a Maria Canterò… ringraziandola … prorpio di quel silenzio, cerco di dire.
Silvano
anche per me il finale davvero buono
complimenti
Quando parola e cuore, saranno trasparenti e fusi in tutt’uno, allora si spezzeranno incomprensioni, odi e insormontabili monti… Quando? Noi ci proviamo, caro Silvano. Benvenuto e grazie per i bei versi.
Flavio.
… L’insieme è molto più delle sue parti.
….. Silvano
Benvenuto Silvano, mi fà un grande piacere risentirti. Ti ringrazio per darci la possibilità di mettere nella nostra vetrina i tuoi bellissimi versi. Se hai qualche preferenza particolare o qualche inedito da proporci saremo felici di accontentarti. Un caro saluto da parte mia e da tutti gli altri amici della combriccola del Cantiere! Ciao, e vieni a trovarci spesso!
Massimo