Al vento
Ma cos’hai? canti la mia furia?
strapazzi le tende,
gli alberi ti trattengono,
nella penombra
soffi nubi all’orizzonte
mescolandoli al porpora,
I pensieri rotti
come cristalli da un acuto
mi agito come cavalli all’odore
del mal tempo e, tu… canti
petali al vento.
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Cara Rosy,
il vento ti ha ispirato, per darti l’estro, per scrivere questa nuova
poesia. E ti rivolgi a “lui” rimproverandolo: t’ha fatto infuriare,
rovinando e strapazzando le tende, riuscendo a non farti pensare
con gli acuti che rompono i cristalli, facendoti agitare come una
cavalla imbizzarrita…e tu te la ridi e canti, senza scrupoli di
strappare petali ai fiori, vento.
Questo è l’estro, questa è poesia, non esiste poesia senza estro.
Con affetto, Paolo.
P.S. Ovviamente hai umanizzato il vento, parlando con
esso. Praticamente gli dici: “Ma cos’hai?(…)”
non ti vergogni? Sei senza scrupoli. Io non sono
come te: mi fai solo arrabbiare.
Paolo.
Non so cosa dire! Mi hai elevata Paolo, come il vento, grazie della tua sincerità e bontà, Rosy
Bella trasposizione. Il vento che ti induce a diventare vento e a soffiare aria impetuosa spostando nuvole e strapazzando rami d’albero. Sarebbe bello poterlo fare.
Sandro
Questa indentificazione con la natura, col vento che ti consente di dare sfogo e impeto al tuo cuore è splendida.Brava Rosy.Tinti
Bellissimo questo dialogo/identificazione con il vento. Da un rimprovero nasce la comunione con esso che da modo di sfogare le proprie sensazioni. Complimenti. Patrizia
Bella e originale questa personificazione del vento che scuote anche i pensieri!
ciao
Giuseppe.
Cara Rosy, adorabile questo parlare con il vento.
Bravissima!
Graziella
Ragazziiiiiiiiiii che belli che siete! Voi sì che siete vento, mi strusciate nell’animo sensazioni stupende, e come in un’arena mi sento applaudita, ma senza vento e senza di voi non sono niente. grazie, grazie. Rosy
Una poesia perfetta e originale!
Brava Rosy!
Maristella