Quando il mio caro fratello
passava l’ultimo olmo (degli addii,
disposti in filari), le lacrime
erano più grandi degli occhi.
Quando il mio caro amico
doppiava l’ultimo promontorio
(dei sospiri della mente: ritorna!),
gli addii erano più grandi delle mani.
Quasi le braccia lasciassero le spalle
e le labbra restassero indietro a supplicare!
La favella aveva perso i suoni,
il metacarpo aveva perso le dita.
Quando il mio caro ospite…
– Signore, guardaci! –
le lacrime erano più grandi
degli occhi umani e delle stelle
atlantiche…
MARINA IVANOVNA CVETAEVA
Immagini sublimi.Tinti
Emana forti emozioni
Patrizia