A un compagno

(Ai tanti morti giovani della Grande Guerra)

Se dovrai scrivere alla mia casa,

Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto solo.
Dille che il suo figliolo
più grande, è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa,
Dio salvi mia madre e mio padre,
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Dì loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Dì loro che avevo goduto
tanto prima di partire,
che non c’era segreto sconosciuto
che mi restasse a scoprire;
che avevo bevuto, bevuto
tanta acqua limpida, tanta,
e che avevo mangiato con letizia,
che andavo incontro al mio fato
quasi a cogliere una primizia
per addolcire il palato.
Dì loro che c’era gran sole
pel campo, e tanto grano
che mi pareva il mio piano;
che c’era tante cicale
che cantavano; e a mezzo giorno
pareva che noi stessimo a falciare,
con gioia, gli uomini intorno.
Dì loro che dopo la morte
è passato un gran carro
tutto quanto per me;
che un uomo, alzando il mio forte
petto, avea detto: Non c’è
uomo più bello preso dalla morte.
Che mi seppellirono con tanta
tanta carne di madri in compagnia
sotto un bosco d’ulivi
che non intristiscono mai;
che c’è vicina una via
ove passano i vivi
cantando con allegria.
Se dovrai scrivere alla mia casa,
Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.

CORRADO ALVARO

Published in: on marzo 17, 2014 at 07:35  Comments (3)  

A Leo

 
Guardo
come cresci bene
e inarrestabile,
come nella favola,
una pianticella
che arriverà
alla luna.
Sento
I tuoi discorsi,
anche assennati,
ormai
da ragazzo grande.
Sei il futuro.
Un futuro
raggiante
e pieno.
Che tu sia
un uomo
giusto e generoso,
che tu sappia
amare davvero,
che tu non smetta
mai
di cercare il meglio
sempre,
per te,
per gli altri,
per il mondo.
Che tu abbia coraggio,
comunque
e
in ogni occasione.
Non importa
che tu sia
il migliore,
ma che tu
sappia migliorarti.
Ti amo di
 un amore immenso,
per questo
ti auguro
sopra ogni cosa
e
più di ogni altra,
la libertà interiore
da chiunque,
anche da me
e
alla fine
da te stesso.
Siamo noi
i peggiori carcerieri
di noi stessi.
Quando
sarai libero,
libero nel profondo
della tua anima
luminosa,
finalmente volerai.
Ti guarderò
da lontano,
in silenzio
e
felice.

Piera Grosso

Published in: on marzo 17, 2014 at 07:35  Comments (10)  

… a proposito di tempeste, a proposito di catastrofi, a proposito…

.
Se fossi intonata canterei ciò che fanno gli alberi
l’ho imparato dalle foglie
se fossi veramente intonata saprei cantare le verità sulle città
circuiti inquinati
dove nessuno fermerà gli ingorghi.
Difficili gli acuti su alluvioni e terremoti che hanno graffi di potere
lo posso solo vedere da ciò che cade e si sgretola
sull’ umanità…
Ma quando guardo il sole, il suo canto è un favore
imparo la luce
e osservando le stelle sento armonie lontane
calme di lucciole…
Ascolto dell’oceano il rumore
che smania al suo fondo plastificato
quello che ancora non so, tardi me lo dirà…
Ora fermo una nota tonda sull’urlo della Terra
la vedo melagrana
chissà chi la finirà…
Di meglio canterei se fossi intonata
ne uscirebbe una nuova canzone
per il bello che potrei salvare.
.

Aurelia Tieghi

Published in: on marzo 17, 2014 at 07:23  Comments (8)  

Con convinzione spietata

E’ la dannazione divina per eccellenza…
gioie e dolori per i maschi in calore.
Detta da secoli le condizioni…

…a cominciare da Eva che con la sua circuizione
indusse Adamo alla trasgressione,
e,
che dire del povero Giovanni il Battista
che, grazie a Salomè, ci rimise la testa ?

Per non citare…
la bella Elena che seducendo Paride…
fece insorgere la guerra descritta nell’ Iliade,
e,
di Marcantonio, il prode romano, che Cleopatra
gli fece perdere la vita, oltre che la patria?
La storia ne è piena di gesta nefaste
e tutte inizianti per merito… dell’ignara creatura,
simile, tra le femmine della natura,
alla più pericolosa: la mantide religiosa…

…che, nel mentre si consòla col maschio “fortunato”
già pregusta di divorarlo… con convinzione spietata

Ciro Germano

Published in: on marzo 17, 2014 at 07:05  Comments (10)  

Questa mattina stavo bene

Questa mattina stavo bene.
Mi sono lavato i piedi con l’acqua che abbiamo raccolto
due estati fa
                  nell’isola.
Tu mi hai aiutato a lavarmi,
insomma questa mattina stavo bene.
Poi hai preso i miei piedi
reggendoti indietro i lunghi capelli
e mi hai parlato di qualcosa.
Non ricordo cosa
ma la tua voce, sì.
C’è ne sono tante di voci,
forse più carine
ma un’altra proprio come la tua, no.
Insomma è la tua voce ed io amo la tua voce.
Abbiamo giocato un po con l’acqua
poi ho giocato con i tuoi seni
e poi abbiamo fatto sul serio.
Questa mattina ero felice, stavo bene,
mi sono lavato i piedi con l’acqua che abbiamo raccolto
due estati fa
                  nell’isola.
Tu mi hai aiutato a lavarmi.
Poi hai preso i miei piedi
reggendoti indietro i lunghi capelli
e ti ho parlato di qualcosa.
Qualcosa del tipo:
“posso fare il duro con il mondo ma non posso restare senza di te.”

Massimo Pastore

Published in: on marzo 17, 2014 at 07:00  Comments (3)