La memoria ha i suoi giardini incantati
in cui la neve nasconde il prodigio del pane
e l’inverno rammenta le antiche parole dei nonni
arrotolate come una foglia di granone intorno al tabacco.
Nel calore avvolgente del fuoco
lo sferruzzare cadenzato conduceva all’ora del desco
e la cucina s’adornava di fragranze prelibate
sfumando il tramonto nel porpora del vino.
Lento sulla stufa rosolava l’arrosto
con le patate accomodate tutt’attorno
brunite e croccanti nell’intingolo gustoso
le dita incollate e buone da succhiare.
E mentre il buio arrivava silenzioso alla finestra,
il nonno usciva,
nel suo pastrano nero odoroso di nebbie e di pastura,
gli occhi stretti nella filigrana di rughe
ad ammirare l’ombra vellutata dei monti
inseguendo lontano uno spicchio di luna
a cui affidare la sua ruvida preghiera.
astrofelia franca donà
(Poesia premiata con menzione d’onore al Premio “Sogni di pietra” – Campertogno (VC) – La cerimonia di premiazione si tiene proprio stasera 30/10/16!!)