Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono

Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nutriva ‘l core
in sul mio primo giovanile errore,
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono,

del vario stile in ch’io piango e ragiono
fra le vane speranze e ‘l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, non che perdono.

Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesimo meco mi vergogno;

e del mio vaneggiar vergogna è ‘l frutto,
e ‘l pentersi, e ‘l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.

FRANCESCO PETRARCA

Published in: on ottobre 26, 2017 at 07:31  Comments (3)  

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3 commentiLascia un commento

  1. Ma… grazie Max! Piera

  2. Anch’io dico grazie, l’ho letta con infinito piacere.

    Giuseppe

  3. Che bella lettura…grazie
    Tinti


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