Non portatemi via niente

Non portatemi via niente,

i miei pochi averi

sono le guerre appiccicate al grasso.

Ho ricordi come creme calde

nei cassetti che mi sono segreti.

Non rubatemi, prego, le sculacciate del dopo scuola

e i quaderni a righe, il sussidiario.

Non potrei stare senza il cappotto di mia madre

appeso e indispensabile.

Mi servono ancora i colori diventati secchi

in ogni tubo ho nascosto le promesse dell’io da grande.

Mi pare nulla quel che ho messo insieme

c’è intorno così tanto da capire e possedere.

Il mio avere è un essere ubiquo.

Io sono l’ultimo banco e tutti i temi in classe

il cannone della bicicletta

l’odiata colonia con le polpette al sugo

sono l’in fila per due e le ginocchia sbucciate

sono il brodino della sera, il babbo che si rade

sono l’amica che consola

il prato di agosto e le conchiglie raccolte

sono il primo reggiseno

il sedile dell’auto dei tentativi al volante

sono i goffi approcci dell’amore.

Non posso lasciare qualcosa, io, che sono già poco.

Mi si lasci quindi ogni singola cosa inutile

ch’è aria per me.

Partite, voi, leggeri e senza bagaglio.

Resto io. Sentinella e custode dell’effimero,

io sono il riassunto.

Sono le arcate gotiche, i fondi oro

sono i film di Monicelli, sono Bergman e Truffaut

i libri letti e gli infiniti da leggere.

Sono gli errori, le occasioni perdute.

Anche le fatiche non posso lasciare

l’umiliazione degli anni interminabili

a creparmi il lavoro e la dignità.

Sono gli aghi nel corpo e i letti d’ospedale.

Andate pure.

A me serve tutto il ridere che ho fatto

il cielo quando è a colori, le botte da orbi

e vi prometto, giuro che è sì,

che mi riempirò ancora, fino a esplodere

fino a che non l’avrò capita,

questa mia vita se è premio o punizione.

 

Anna Zucchini

Published in: on aprile 3, 2018 at 07:37  Comments (3)  

Quel momento di sospensione tra l’esserci e il mancare

Canto quel momento di sospensione tra l’esserci e il mancare

quando il lenzuolo fresco placa i torti e gli anni,

quando si accumula tempo a incolonnare il giorno

ai suoi riporti e ai conti da fare.

Canto l’attimo lungo col braccio al cuscino,

la stretta a chi finalmente scelgo

così, per poi addormentarmi,

e portare con me solo chi voglio.

Celebro i minuti dell’omettere e rifare

il riassunto, la selezione,

canto la gioia che non è

e la giornata mai stata mia.

Evoco un rincalzo materno

giuro promesse e condono perdoni.

Canto il domani, il sonno,

intono un sogno vergine sottolineato di blu.

 

Anna Zucchini

Published in: on marzo 25, 2018 at 07:34  Lascia un commento  

Rendez vous

Vorrei incontrare mio padre

per fare il punto e per tanto amore

gli direi, tirata a scusa, di ogni mia arte.

Vorrei ritrovare quel tipetto biondo

perduto per sbaglio

e scoprire se bacia ancora con l’identico garbo.

Vorrei riconoscermi, oltre barriera,

così com’ero

e meglio ancora.

Gli appuntamenti che do

ogni singola sera

e che andranno delusi.

 

Anna Zucchini

Published in: on marzo 16, 2018 at 07:31  Lascia un commento  

Notte

Qui è tutto silenzio

neppure un fantasma osa trascinare catene

il buio ha depennato le cose

così che si possa alfine fluire

vele sul vento pelle all’acqua respiro nel cielo.

La meta sarebbe la pace

della quale si dice, e che io non conosco.

Puntuali arrivano

sempre e malaccolti, sprazzi di vite

aliene.

 

Anna Zucchini

Published in: on marzo 7, 2018 at 07:26  Lascia un commento  

Dream

I miei cinema della notte sono a prezzi ridotti,

la programmazione vista, ultima visione.

Buio in sala – nessun titolo o attore

solo la donna che cammina

è fango è roccia?

Sa di essere arrivata

paura e splendore nel fermo immagine

di un lago blu

lontano

immediatamente dentro

 

Anna Zucchini

Published in: on febbraio 27, 2018 at 07:22  Comments (4)  

Essermi risparmiata

Essermi risparmiata

a emozioni e fatiche

ed ora volermi spendere

fino a scialacquare.

Ho un tre per due in consegna

e per poco ancora

la svendita sarà eccezionale.

Mi sono rimasti i verbi all’infinito

correre ardere e volare

e poi vedere fare, fare e vedere.

L’imperativo mi sveglia ogni mattino

presto, è necessario vivere forte.

Furtive dal vocabolario sciàmano

l’assenza e la noia

declinate in perfetto ordine

matematico.

Incolonnato, inequivocabile

il risultato errato

di me al quadrato.

 

Anna Zucchini

Published in: on dicembre 18, 2017 at 07:19  Comments (1)  

Siamo tutti lì

Siamo tutti lì sorpresi e in fila

c’è chi arriva prima chi esce dopo

ma in ordine si approda

e subito si salpa

Io per il nulla neppure un deserto

un mare in tempesta

o un qualsiasi posto del cazzo

Beato colui che ha una meta

precisa e indiscussa

fosse anche l’inferno

Delle scemenze io porto i chili

le spalle curve le vene grosse

per ogni peccato un’assoluzione

impartita da sola

perché – buon dio – ci sarà pure

un’attenuazione della pena

un indulto

una nota a piè pagina

un codicillo sul mio nome

e in grassetto

tutto quello che non ho trovato

 

Anna Zucchini

Published in: on dicembre 9, 2017 at 07:13  Comments (3)  

Canto

Canto quel momento di sospensione tra l’esserci e il mancare

quando il lenzuolo fresco placa i torti e gli anni,

quando si accumula tempo a incolonnare il giorno

ai suoi riporti e ai conti da fare.

Canto l’attimo lungo col braccio al cuscino,

la stretta a chi finalmente scelgo

così, per poi addormentarmi,

e portare con me solo chi voglio.

Celebro i minuti dell’omettere e rifare

il riassunto, la selezione,

canto la gioia che non è

e la giornata mai stata mia.

Evoco un rincalzo materno

giuro promesse e condono perdoni.

Canto il domani, il sonno,

intono un sogno vergine sottolineato di blu.

 

Anna Zucchini

Published in: on novembre 26, 2017 at 07:08  Comments (3)  

Persiane chiuse

Viste da fuori

le persiane socchiuse

paiono il confine climatico

tra una regione di conforto

e un paese di fuoco.

Un ultimo lembo di pace

invocato dai soldati

sul terreno di guerra ma pronti alla resa.

Oltre le persiane chiuse

non visibili, i prigionieri.

Sono vecchi e sono stanchi

hanno avuto detenzioni

lunghe.

Ancora attendono

una qualche liberazione.

 

Anna Zucchini

Published in: on ottobre 1, 2017 at 07:05  Comments (2)  

Mi piacciono le chiese

Mi piacciono le chiese quando è estate

sono ripari di ordine e magnificenza.

Dai muri i secoli

restituiscono la frescura della loro storia

e io – confusa tra i turisti –

mi fingo straniera e reimparo la città.

Ho la curiosità del viaggiatore

e l’attenzione del pellegrino.

Ne traggo un conforto vago

forse dal caldo

o forse chissà.

 

Anna Zucchini

Published in: on settembre 22, 2017 at 07:02  Comments (5)