In silente attesa sopito attendeva
chi in grembo io portavo.
Di me parte era, un tutt’uno facevamo
a volte lo avvertivo e nulla presagivo
e nulla saper volevo
Attendevo… attendevo… attendevo.
Tranquillo ora dormiva,
ora calciava e si manifestava.
Dolcemente allora lo cullavo
quietando la sua frenesia.
Attendi bimbo, attendi ancora,
d’uscire non è ora.
Fu all’aprirsi d’una gemma di sole
che sgorgò dalle mie labbra.
E bacio lo chiamai,
e cuore, il mio cuore, la sua casa.
Tagliar non volli mai
quell’ombelical cordone
che a lui la vita diede
e in vita lo terrà.
Allora amore, per amore, lo chiamai.
Così come per sempre
amor lo chiamerò.
Anonimo (da “Poetare”)