Le brave persone

Circa un mese e mezzo fa ci lasciava un nostro grande amico, Giancarlo Passarini, conosciuto da tutti noi come il Passero, poeta di fine sensibilità ed uomo di animo nobile  e riservato, dalla spiccata ironia. Vogliamo ricordarlo con le sue stesse parole, che mai come in occasione di questa poesia, tra le sue ultime, sembrano restituirci un ritratto vivo di chi le ha scritte. Davvero le brave persone, come Giancarlo, non muoiono mai. Grazie.

 

Le brave persone
non muoiono mai
rimangono sempre.


Di ciò che hanno detto


in quello che hanno fatto.


Son quelle che ricordi
per tutta la vita


per tutto il tempo.


Son quelle che ti han dato
una mano, che ti hanno sorriso


che in un momento buio


hanno acceso la luce.



Scorre l’immagine loro


che diventa vita
nel mio cammino


accompagnandomi per sempre.

 

Il Passero

Published in: on settembre 2, 2017 at 06:50  Comments (11)  

Vanità

Parbleu parblou parbloski


è un riverbero di Swarovski


lucicchiano sbrillocchiano


gocce di rugiada scintillano.



Bagnata, sudata, trafugata


barattata ai bordi di una strada.


Pensante urlante ridondante


disattesa non cercata usurata.



Cantava, urlava, si dimenava


sulle labbra pronunciava


un nome cercava, ascoltava.


Vanità, vanità….sussurrava.

 

Il Passero

Published in: on luglio 15, 2017 at 07:34  Comments (5)  

Un’alba nuova

Leggiadra effimera figura


che sorgi rigogliosa


in questo spazio


di antica vita.



Proietta il tuo fotone


a rinsavir le menti


che perse sono


in questo buio anfratto.



Perdute cademmo, traviate


tra falso e ipocrisia


a brancicar fortuna


smarrimmo la via.



Riporta col tuo raggio


speranza e gloria a noi umani


che dall’ambito sogno


ci ritirammo senza coraggio.

 

Il Passero

Published in: on luglio 6, 2017 at 07:31  Comments (9)  

Peut-être

Allor, cosa rimane cari miei


di tutti questi agognati apogei.


Solo parole, che scrutano chi sei.


Un forse, un se, un ma, per dire che



per sempre poi casomai non sarai.


Ma vorrei che ancor sia quel vento


a gonfiare quelle vele, per affrontar


quel mare. Infranger le sue onde.



Lo scafo che si flette, poi inclina


contorce si ritorce, urla, grida.


Lamenti che sembrano quasi pianto.



Ma ancora un’altra da solcare


quelle onde in mezzo al mare


stanno sempre lì, ad aspettare.

 

Il Passero

Published in: on giugno 27, 2017 at 07:25  Comments (8)  

Super luna

Com’è bella questa luna stasera
così grande che quasi si tocca.
Il suo viso è un volto di donna
un amante che danza, leggera.

Lì, di fronte a creare atmosfera
con la Terra ancor più vicina, che
sospesi, sembran quasi sfiorarsi
nella notte che s’illumina a giorno.

Pur gli uccelli non sanno dormire
il lor canto accarezza, cullando.
Le maree son più alte a lambire
quelle terre che distanti e lontane

da più tempo aspettavano l’onda.
Pare un mondo vestito d’incanto.
Ma che bella questa luna stasera
più la guardo e mi sto innamorando.

Il Passero

Published in: on giugno 16, 2017 at 07:05  Comments (12)  

Quei nostri vent’anni

Erano gli anni che ancor si cantava
tra le strade della nostra Bologna.
Io e te, grandi amici da sempre
con le tasche piene di sogni
a parlare di utopistici mondi
di Comuni, Sociali e di Amori.

Si ascoltava Guccini e De Andrè
anche i Doors per darsi un clichè.
Si girava su quei viali di notte
sulla nostra R4 flambè, fino a tardi
a parlare con puttane, poi in stazione
il giornale e quell’ultimo classico caffè.

O da Vito a vedere un Francesco
pure un Dalla che cantava -Chissà-.
Si gustava un bicchiere di vino
tra ragazze e parole e libertà.
Che l’amore poteva aspettare
era dolce, più dolce cantare.

Era duro alzarsi al mattino, per
quel pane guadagnato a fatica.
Ma bastava pensare a Bologna
che di notte si vestiva alla festa.
Sempre viva, di gente che sogna
si incontrava per strade, in città.

E quel nostro piacevole mondo
si ammantava di un edonistico
sogno. Di lavoro ce n’era per tutti
la ricchezza condivisa, cresceva.
Era il tempo dei nostri vent’anni
fra ragazze e parole e libertà.

Poi la vita ci ha cambiato per sempre
quella bomba, la famiglia, la società.
Ora guardo distante il mio tempo
e ripenso a quella nostra, bella città.
Ma pure lei è cambiata di dentro
che di notte, quel sapore più non ha.

Il Passero

Published in: on giugno 6, 2017 at 06:52  Comments (11)  

Ricomporre

Ricomporre pezzi di qualcosa


che non c’è più


rimane nel mio cercare.


Ritrovo gioia in questi impossibili


nel percorso vendo le mie virtù.


Volti diversi della mia vita



che traboccata e sbiadita


incontra nella parola


il senso della stessa.



Prendo un sogno a piene mani


lo porto con me


per rivederlo ancora, sempre.



Prendo un mondo dentro me


per viverlo ancora, sempre


insieme al tempo che non finisce mai.

 

Il Passero

Published in: on Maggio 20, 2017 at 07:21  Comments (9)  

Momenti

Espressioni che espandono.


Intensità che riempiono.


Nella vita. Colori passioni 
percorsi finiti.


Rimangono aggrappati ai ricordi.



Quanta intensità riempie


in questo percorso 
che non vogliamo abbandonare. 



Scorrendo il tempo


ritornano più care


tutte le emozioni


di un momento infinito


che accompagna 
per sempre.

 

Il Passero

Published in: on Maggio 11, 2017 at 07:18  Comments (20)  

Un grande amore

Riscopro nel tempo


in sentimenti decaduti


quale grande amore ci ha colpiti.


Rileggendo le tue lettere.


Ricordando le mie passioni.


Giovani pieni di vita.


Perduti in un lampo.


Sfidando tempi, spazi ci siamo uniti.


In un amore che continuando
si è sbiadito,

scolorito 
ormai affievolito.


Ma sono nel futuro i suoi frutti, 
guardali,

puoi vederli
 in un continuo perpetuo


crescere, scoprire la vita.


Fiorire, prosperare.


Figli del nostro grande amore.

 

Il Passero

Published in: on Maggio 2, 2017 at 07:16  Comments (17)  

Tempi…moderni

Vecchio trombone trombato
così m’apostrofarono un
Giovinotto e un Giovin-Nove.
Aitanti cocco-birilli vestiti in
doppiopetto, correvan sulle scale
urlando Luce…Luce…..Luce.
Io, tra un incubo e un sognato
ancora assonato, mi parea
Duce….Duce……Duce.
Di soprassalto svegliato da un
campanello con forza pigiato
mi presentai alla porta….armato.
-Vuoi vedere che è un colpo di stato –

Ma per fortuna trovai soltanto
un Gattonese ed un Cinese.
Ed io oltremodo incazzato
per lo sconquasso e il campanello
esageratamente suonato, brandii
con foga quel bastone impugnato.
Lo scontro era …nell’aria
lor vedendomi…deciso
fuiron per la tromba delle scale
urlandomi di sotto un -va a cagare-.
Di rimando gli dissi ancor più spiccato
che ai tempi d’oggi ad esser maleducati
si rischia, se ti va bene, di venire…..bastonati.

Il Passero

Published in: on aprile 23, 2017 at 07:11  Comments (8)