Quest’isola, brulla e deserta,
cullata da mare stupendo,
sorprende
e apre il respiro
a mattine chiare e silenti.
Sulle sue rive, in attesa del sole,
il marinaio ormai vecchio,
tirando l’abitudine
del suo stanco carretto,
desta il giorno assonnato.
Un poco di pesce, raccolto
a fatica, saltella morendo,
nessuno ancora s’accorge
del suo passare
un ragazzo l’osserva,
non capisce
che il vecchio lavora,
sente solo la voce soffiare
“pesce fresco”, nel viale
che porta al villaggio
Il mare batte e ribatte
agli scogli;
una donna, una mamma, compra il pescato;
così, il vecchio riprende il carretto
e ritorna al suo abitare
Lo attende una sera più mite.
Con la pipa fra i denti,
compagna fedele.
Si rivede ragazzo,
in attesa del canto di nuove sirene.
Ma la notte, che il mare inghiotte,
con stelle stanche di tempo,
stanche di affanni,
riflette spume che a riva,
non hanno più pace,
e il vecchio rimbalza
nel ricordo di ieri,
come vampa nel suo cuore spento.
Marcello Plavier e Kinita