Ad occhi chiusi, come non mai,
questa sera rivedo la città della lontananza,
è la città del lungomare senza confini
e dai vicoli intriganti su antica scacchiera,
è la città che si ammassa dietro il velo dell’oblìo.
E, per un istante che dura un’eternità,
si affacciano alla memoria antiche melodie
e giunge di un pianino nella notte.
E’ la città stellata dell’infanzia e dei sogni
che copre il volto del dolore
delle cose che resistono alle stagioni
e a questa vita che più non riconosco,
vita vissuta lontano da te
tra le paludi dell’angoscia,
apparentemente ciascuna per proprio conto.
Maria Rosaria Rozera