Da questa finestra curiosa
affacciata sull’anno che passa
io vedo un azzurro cantiere
ed ospiti cuori fanciulli
ad animare intenti
la nostra operosa officina
che fabbrica sogni e parole:
uno ne forgia e ne inventa di nuove
che mostrano rari colori
e ridenti scintillano al sole.
Uno le incatena in preziose collane
di rare gemme d’Oriente,
degne di ornare il sorriso
e i più profumati seni di donna.
Un altro le lava, le appretta,
le stira con docile cura di madre
e le culla con tenero gesto
come si fa coi ricordi più cari,
o compone impalpabili trame
e veli sontuosi guarnisce
sottili di trine e merletti;
chi ne fa corda di equilibrista
per reggere il peso del mondo
su spalle di cieco profeta,
chi ne offre serti ad Apollo
o ne fa grani per cento rosari
e trepidi inni al creato e agli dei.
Ognuno ha il suo modo di tessere i fili
che uniscono i sogni alla vita,
ognuno ha il suo ceppo da aggiungere
perché arda il camino del cuore.
Anch’io nell’azzurro cortile
scesi un giorno felice a giocare
con le mie timide antiche parole:
la voce sorella di anime nuove
accolse quel vecchio bambino
e riempì le sue ore vuote e ferite.
Ora dall’alto di questa finestra
io vi guardo e a mente vi conto,
vi cerco impaziente e mi sporgo,
ma è soltanto per dirvi più forte
ciò che il cuore nel petto bisbiglia:
grazie a voi tutti, amici e poeti,
i miei buoni compagni di giochi.
Massimo Reggiani
…che oggi compie sessant’anni