Luci di pensieri

Sorgeva l’alba ed attraverso
il ciel di madreperla, lenta
una nuvola saliva. Nella serenità
di quel mattino splendeva il cielo
ed ogni fiore auliva e come bianca perla
sopra petali e foglie ancor tremava
in ogni stilla la rugiada. Dolce mese
dei fior, tiepido Maggio, con i tuoi olezzi
erranti, i tuoi profondi tripudi di colori
nelle aiuole … e forse solo azzurri
in altri mondi. Ecco: squarciando
il velo estremo, un raggio scende
dritto sopra fiori, al sole esultando
le viole. Sorridono i gigli al consueto
dolce amico loro, sotto la pioggia
d’oro, alzando lenti mormorii e bisbigli.

Sognavo. Vedevo un’agile persona
andare per i fulgidi sentieri. Incognita
signora, tutta cinta di Luci di Pensieri,
come una fata sospiratabuona.
Che Ella sia l’Aurora onde il mondo
s’indora, rivestita di rose, scesa
dal cielo sull’ala pia d’un raggio
a ghirlandare il Maggio di splendori
e profonder d’amor tutte le cose?

Era un sogno di luce, già sognato,
un pensiero scendeva dentro il cuore,
un pensiero dolcissimo soave
dalle mie labbra appena mormorato.
Ella intese completo il mio tremore
quando caduto prono ai suoi ginocchi
le chiesi: M’ami anch’ora che sei morta?
Intorno a noi tremavan tutti i rami
quand’Ella mi rispose: «Sì», con gli occhi…

Erano glauchi i mistici giacinti,
i geràni vermigli. Parean tra lor
più fortemente avvinti edere tristi
ad esili ciclami, le gardenie ed i gigli
avevano bisbigli; assieme alle verbene
vaniglie e gelsomino alzavan nel mattino
cantilene d’amor dolci e serene …

Paolo Santangelo

Published in: on aprile 17, 2018 at 07:15  Comments (3)  

Sognano i fiori fresca acqua piovana

Api fiori libellule
farfalle foglie falene
cetonie: sfolgora tutto
un vivo colore nell’aria
d’oro tremolando
si spegne, laggiù,
incerto e soave.
E tutto è d’oro,
palpitante acceso:
il sole i campi,
quella casa bianca …
la mia anima
sonnolenza dell’ora meridiana
in caldo d’oro di festosità…
I fiori languidiscon
sull’altàna: campanule
garofani, peonie, bianche
orchidee che vengon
dall’oriente…ronzare
ininterrotto di cetonie.
Le rane s’addormentan
in brughièra, sul rododendro
sgocciola una secchia.
Assopimento dell’ora
meridiana. Sognano
i fiori fresca acqua piovana.

Paolo Santangelo

Published in: on aprile 2, 2018 at 06:59  Comments (1)  

Rumore del silenzio

Bianco, cosa è il colore,
bianco grigiopprimente. Stanco.
Musica, suono, iperfònica tròfica classica
di tamburo ritmico, diàpason
mille violini senza pianoforte.

Rumore del silenzio,
in assoluto, viene da urlare
quando e quanto è forte quel rumore
di silenzio
abissale, acuto. Classiche onde

sull’ali di velluto oniriche di tempo
e sul nonnulla . . . tutto. Bravi.
L’umano ha, a tutto campo,
l’accesso limitato e lì è eccelso.
Bravo per l’essersi addentrato
a leggi fisicali e musicali, ottenuto
astromatematiche fisicongetturali
dall’essere animale non più di là
del frutto permesso, si è attenuto:
non oltre il tutto, nel proprio guazza-
bùglio di prosciutto.

La cosa più importante
ora è, per noi, da sempre,
riempire il tempo extra, del passaggio
verso il prima, del viaggio consentito.

Vita di vita amiamo punto fermo
inutile di Vita: noi sembriamo
i finti eterni e, come Tali, stiamo,
per Chi vuole da Noi l’ Eterno Rito.

Paolo Santangelo

Published in: on marzo 14, 2018 at 07:21  Comments (1)  

Astrofisica attrazione finale

Non immobile,
e non è stato vero,
quello che abbiamo visto
della vita nostra:

la fluttuante illusione,
nel passaggio. La luna rossa
è più rossa
di sempre,
più di miliardi d’anni.

Ed il Sole, esaurito,
adesso è diventato grande grande
e . . . nero, nero! Freddo,
con i pianeti del “sistema”,
verso costellazione ignara:

la Vergine,
per finir col destino il loro tempo!

Paolo Santangelo

Published in: on febbraio 18, 2018 at 07:42  Comments (1)  

Riflesso di sole che abbruna l’animo

Sul cielo della patria,
quando il sole romìto
abbarbaglia sopìto,
nel battere dell’ aria
l’ aereoplano vola
perdutamente, forse,
tra quelle strette morse
del nemico, che immola
bombi, per attentare
al pilota la vita:
la patria…
Alla mota
che vede avvicinare,
il cuore batte forte,
col rimpianto angoscioso
di chi lascia, già roso
dal dono della morte.

Finisce nell’ oblìo
la storia dell’ eroe
che ora, solo, muore
dicendo al Mondo: “Addio”

Paolo Santangelo

Published in: on febbraio 4, 2018 at 07:15  Comments (3)  

Odio normale

Altèra e bella,
incedeva
In una veste lunga,
qua e là strappata,
come se questa fosse
un rosso manto regale,
da martirio.

Dopo
il pianto,
il fantolino
al seno poppava adesso . . .
Per mano aveva
una bimbetta
dallo sguardo assorto.

Suo padre
è morto.
L’ odio sociale,
vilipèndio unito
di etnìe,
serbe turche croate,
diverse insieme,
l’ ha ucciso.
Un normale odio,
evolùto e nato
con esse.

Risponderanno a Dio
quei che han sparato.

Paolo Santangelo

Published in: on febbraio 1, 2018 at 07:42  Comments (1)  

Schema

L’ arroganza del potere / ha la presunzione di sapere.
L’ amore
il normale
con la gradualità
di sentimenti
dei vermi
umani lontani.
Mille atrocità
per luogo sacro
dimensioni.
Istinto – – – – – – – violenza
    \                     /                      vissuto
     \                 /                        /
amore – – – – – passione
                                          \
                                           \
visione – – – – – – – – – – – – – – passatopresente                                                                               
                                                                   \
                                                             futuro – – – – – – fine
                                                                                       |
                                                                                   istinto
                                                                                    /
                                                                                 /
                                                                               /
                                                                  violenza – – – – amore
                                                                     |  
                                                                  scopo.
Ritrovare Dio / ritrovare se stessi / arrendersi – – – –  il deserto.
Certo è che in quegli animi senza civiltà apparivano
lampi di bontà naturale nell’atrocità delle barbarie

Paolo Santangelo

Published in: on gennaio 2, 2018 at 06:51  Lascia un commento  

Per loro gli insetti, cioè…

Costellazione degli universi,
universo
vuoto.

Il sempre infinito
finito, giace
nell’essenza
Essere immenso!
Vita
fantastica
per noi!
Ai Terrestri: gloria
del verme senza
futuro
si profila,
il niente.
O forse per Loro,
L’Essere, qualcosa:
il tanto.

Domani secoli
di milioni,
secoli d’ intelligenza
ininterrotta,
forse,
paleseranno
in macro
o microscopico
del micro
o macrocosmo
n
o
d
o
senza spazio
e tempo, somme
le glorie.

La sferagrànulo
del nostro
reale
è fine
a se stessa.
Altre
la seguiranno
da implosione
reagente
dell’Essere:
Colonia,
fin che è in vita,
invitta
senza tempo
senza luogo
senza spazio,
libera
pascola schiava
del vivere in materia
circa un minuto
cosmico: etereo
un sussurro.

Con la fisica
morte
là torniamo,
donde arrivammo
(senza volerlo)
attimo prima
di venire al nostro
Mondo.
E puranco
a seconda le “alte”
evoluzioni
delle Scienze
(se prima non pervenga
la reiterata consueta
autodistruzione
che ci prespenga)
si subisce
il destino del nostro
corpo alieno,
che lasciamo.
Come fonte miliardi
di miliardi
di germi
terreni vivi
per poco
o per l’eternità
finita: segno
che non ci è dato
di sapere perché,
e da Chi.

Oltre
ai compagni
di viaggio bestianimali,
e piante e tutto ciò
fisicamente vivo,
l’uomo si getta
in riflessioni sul solito
normale-occulto
imposto:
guerre, sofferenza,
agonismo, festa,
tentar la conoscenza
senza riuscire mai
a alzar la testa
della natura sua
mèta di quiete
indotto a riprodursi …
Per Chi?
E fino a quando
e dove altro
esseri come noi
e non …?

Incoscienza
al futuro
tranne il certo
trapasso della macchina
acqua-carbonio
che cristallizza
in puro. Silicio:
siam fermi
all’ anno Mille.

Non sappiamo/vogliamo
– come gli struzzi –
la ricerca
del vero, pauroso
domani di fisico
termine di essere;
reduci
di anchilosi-cervello
privo del meglio
per carenza d’ uso.

Perciò
paesi . . . rischio:
sulla pallagrànulo
che chiamiamo Terra
dove si ammazza,
si ruba,
si gode e . . . si crepa
ineluttabilmente.

Le menti, poche,
nell’ umanità:
se n’ infischiano
tutte, o quasi,
terminando tranquille
il viaggio, isolate
o dai sentimenti,
o dall’ ego,
dall’incomprensione
nel breve tempo umano.

Bisognerebbe
poter unir le menti
dell’ Uomo, Flora e Fauna
in un’ unica Forza,
per sperare
ad antichi splendori.

O arrenderci a ciò
definito superiore
allo scibile umano:
ridotti a niente e nessuno.

Noi possiamo
esser buoni
per innato
giudizio
o pieni d’odio
scellerato
egoismo
ci scanniamo
tra noi,
in atavica legge
di società,
non scritta,
che ci governa.
Son migliori le belve,
le efemeridi,
cetònie, le formiche
animali organizzati
GLI INSETTI
CIOE’.

Energie d’entità
che noi non conosciamo
ancora bene:
noi siamo un mezzo
per ottenere un fine,
IL FINE
non voluto,
non cercato,
sconosciuto da noi.

PER LORO
Experimenta
summa.

Paolo Santangelo

Published in: on dicembre 1, 2017 at 07:33  Comments (3)  

Lettera

Al primo anniversario della morte biologica della FIAMMA GIALLA D’ ITALIA

ANTONINO SANTANGELO
24 Febbraio 1908 – 2 Gennaio 1980
Egr. Sig.
Antonino Santangelo
Torino, li 2 Gennaio 1981.
e p.c. Egr. Sig.
Gesù di Nazareth
Loro Sedi
 

                Caro papà,
il sentimento
in noi rimasto,
dopo che hai lasciato,
è forte !
            Uomo giusto.
            Destino, forse
incompiuto,
ha ennesimo delitto.
             Senza confini
è il mondo.
 
              Dove sei Tu,
soggiorno permanente
inverno e estivo,
sempre presente
è in noi.
 
              E noi
siamo vicino:
come speranza
di vita umana;
dolce speranza
di altrui rara
bontà,
come la Tua!
 
                  Tu ci hai
lasciato eredi
                  del massimo
tesoro di vita Tua:
bontà in saggezza
ed in lavoro;
umiltà sempre verso
i Tuoi compagni
il Tuo essere   eguale
ad altro uomo!
 
                   Sei grande.  Mai
                    Ti imiterò:
non sono in grado;
sei forte
e mai Ti uguaglierò:
io sono solo.
                   Sei vivo
ché mai Ti scordero,
nel mio finire.
 
                                                                                   In fede,
                                                                                    Paolo.
 
(oggi Torino, 24 Febbraio 2008. Centenario dalla nascita.)

Paolo Santangelo

Published in: on novembre 18, 2017 at 06:52  Comments (1)  

Tutto si crea, nulla si distrugge

Tutto si crea, nulla si distrugge:
si trasforma.

.
Universo,
finito od infinito,
il nostro
mondo, finito male,
è questo:
tutto è assurdo,
ed è tutto il nostro reale.

Reale vero,
per noi, ché vero
il tutto sembra,
il mondo stretto
nero tutto, sfocato in nebbia,
perpetua, universale,
per sempre.

La ragione,
inespressa, ai conviventi
nostri, del globo
terracqueo,
è l’inconscio
dell’uomo,
infima parte
micron
del concesso.

C’è convinzione,
che tutto l’esistente
sulla Terra
abbia l’anima:
tutto il creato,
e nulla si distrugge.

Eterna sinergia
del fatto
potrebbe agir il fato.

Essere eterno.
In Noi, con Noi, per Noi.
Con gli Altri.

Paolo Santangelo

Published in: on novembre 4, 2017 at 07:23  Comments (2)