Non credo d’esser di facile digestione
quando il ▶mio◀ karma di lunga vita
possiede ANCORA la forza
d’irrompere dallo spioncino della mia esistenza…
Portinaio delle parole degli’altri
ieri ero solo la metà di un uomo
che aveva imparato a vomitare
la parte oscura di sè
E il re aveva solo perso l’amore …
ma con la scusa usava la primavera
per rubare fiori
L’uscio si veste di profumata dignità
afferrando l’arma della pazzia.
Dormo in sonnambulismo insonne,
in turbolenza stravinco sapore d’affanno
e il non osare è abbandono
di pauroso confine mai superato.
Ed io che aspetto e guardo il vuoto della mano
e col pennello l’altra mima i tratti mossi di un sogno ormai sfocato
La tela è vuota e l’ombra sola … si tradisce
E tutto sembra avermi tolto il fiato.
Glò e Pierluigi Ciolini