La notte riposa

Quieta riposa la notte sopra l’acqua
immobile al bordo di un mondo
che ha ingoiato tutta la luce
leggero il corpo riposa, accoglie
il soffio del mare, attende il mattino
levigato di luce, attende l’inquieto
dell’onda sopra il moto del mare.

Rosalba Casetti

Published in: on marzo 24, 2021 at 06:52  Comments (1)  

A distanze siderali

Il sole viene su dal lato sinistro della finestra
entra calmo nella stanza, il grigio si discioglie
nell’assoluto silenzio della casa solo
il frigorifero pulsa di gelida vita,
la porta è chiusa, ogni passaggio si fa stretto.

Ora le notti sono sporcate dai ritorni
i giorni feriti dai silenzi, ombre ombre.
Ogni gioia, ogni sguardo sotto assedio sotto scacco
metto segni sulla carta per sporcare il bianco
del foglio lasciare impronte di una vita in scadenza
di un’urgenza che instancabile borbotta sottopelle.
Fuori rosseggia l’autunno, una stagione diversa,
uguali le paure. A distanze siderali sta la vita di ieri.

Rosalba Casetti

Published in: on marzo 18, 2021 at 07:49  Lascia un commento  

Melograno sul tavolo

Melograno sul tavolo e luce buia alla finestra, lì fuori
gli alberi arrugginiscono, foglie danzano un ultimo bagliore giallo

tutto succede un’altra altra volta, il tempo è uscito dai cardini
non scorre più, tutto è vecchionuovo, appassite le ore

un cucciolo spaventato si è annidato nel mio petto

ombre del già accaduto incalzano da ogni direzione
i silenzi si fanno più duri, occupano tutto lo spazio

le porte che non ho aperto sono sconfitte che dolgono
sono spazi di assenza che si allargano a dismisura

il richiamo del largo ansima a tutte le porte
ma il desiderio è un lusso che non possiamo

Rosalba Casetti

Published in: on marzo 11, 2021 at 07:42  Lascia un commento  

Statistica

Mentre brutali statistiche passano sul video
là fuori, oltre la finestra, dove io non sono
l’orto botanico ha aperto il suo teatro.
Gli alberi bisbigliano la loro nuova vita verde
le forsizie mandano esuberanti gridi gialli
il prato sussurra la sua quiete.
Qui, dove io sono, nel tempo differente
senza incontri, senza il tocco di una mano,
il silenzio è un ristagno dell’aria, è attesa
che fa del quotidiano una vita di domande
che corrono verso altre domande, là
dove la paura prende nome

Rosalba Casetti

Published in: on marzo 26, 2020 at 06:56  Lascia un commento  

Berenice

Nel tempo provvisorio che ci è dato

ci sono istanti in cui tutto è al sole

e la voce canta, come canta il mare

madre in cui scorrere a fianco della bellezza

della vita pulsante di creature, ognuna che va

secondo la propria legge. Sola nell’immensità

del mare, sola e protetta, sola e in pericolo

a sentire l’obbedienza del corpo

e tutto sembra quieto e giusto

essere vivi in mezzo a tanta vita

come illusione di durata, di sempre.

Poi uscire dall’abbaglio della grande luce

tornare carichi di vento, di sole, di mare

di fatica e di pace, da portare a casa.

 

Rosalba Casetti

Published in: on novembre 8, 2019 at 07:12  Comments (3)  

Curdi

Scende il cielo, basso

sempre più basso

scende nero

sempre più nero

più nero del nero

fiamma che brucia

rossa fiamma che brucia

pelle occhi mani

mani a stringere fumo

il fumo nero

non vedo non posso

non voglio vedere

ma il grido non esce

muta la voce

assente la voce

la parola è finita

la dura parola

che esplode muta

è finita.

Bianche saranno le ossa.

 

Rosalba Casetti

Published in: on novembre 1, 2019 at 07:07  Comments (2)  

Pioggia

Quando non piove, come ora
che non piove da mesi
quando è luce fissa sul balcone
come ora che è luce velata e spenta
senza vibrazioni sul bianco delle lenzuola
l’aria desiderante sogna il viaggio dove sia
tormenta e acqua, desiderio febbrile
o acqua lunga che leghi cielo e terra
che affondi i semi,
lucidi le foglie
lenta s’immerga nella sabbia
acqua desiderante che scorra lenta fino
lì alla cosa grande, l’immenso senza nome
la luce incendiaria dell’altrove che allarga i giorni.

Rosalba Casetti

Published in: on ottobre 3, 2019 at 07:09  Lascia un commento  

Assalto ad Alain Finkielkraut

Con quel nome lì, quel nome

passato dal padre e dal padre del padre

con quel nome.

Sussulti, sussulti, ecco le grida, gli insulti

loro, sono loro, loro ancora una volta,

tramano, tramano, affamano i popoli

hanno i denti aguzzi da lupo

accumulano oro con le loro unghie adunche.

La vertigine dello scorso secolo

ci si para davanti, cieca e vibrante

è bestia nascosta che mai muore

ora sono graffi sulla pelle, solo piccoli graffi

e il pozzo nero è pronto, sempre aperto

Di nuovo e ancora.

 

Rosalba Casetti

Alain Finkielkraut è un filosofo di origine ebraica aggredito a Parigi dai gilets gialli, salvato solo dall’intervento dei poliziotti.

Published in: on settembre 26, 2019 at 06:59  Lascia un commento  

Dal mare, dall’aria, dalla dolce notte

“Si sfanno le città, la terra: fumo, —

la poesia da sola questo vuoto sposa”

Adonis –  Il libro dell’assedio

 

dal mare, dall’aria, dalla dolce notte profumata di cedro

vengono a cancellare l’orizzonte

 

c’è chi ha preparato le forche, chi li ha appesi

la vita rovesciata in osso          

 

con lampi scintillanti e boati di tuono

vengono a cancellare i giorni

 

chi decide non va e chi va fa il deserto e nulla vede

vengono a cancellare la via di casa

 

dal mare, dall’aria, dalla dolce notte profumata di cedro

vengono e stringono le chiavi nella mano

 

tutte le cose tremano e niente scorre

foglie secche la gente in cammino

 

erano padri e madri, avevano un nome

i neri fagotti che vagano sull’orlo dell’abisso

 

fioriscono dalle macerie i bambini

esposti come pietà di pezza – le braccia a cercare la terra

 

dal mare, dall’aria, dalla dolce notte profumata di cedro

vengono a seminare presagi

 

è polvere amara l’aria e amara è l’onda da oriente a oriente

non ci saranno fiori alle finestre

 

il giorno è veglia, la notte è veglia,

accendi il lume, spegni il lume

 

è la follia che viene e porta la disperazione al grano, la tristezza all’ulivo

consegna alla pietra la memoria divisa

 

Non avrebbe voluto la terra vedere il cielo

 

Rosalba Casetti

Published in: on marzo 11, 2017 at 07:21  Comments (3)  

Il sale della terra – Wenders Salgado

Piazza Maggiore, lo spettacolo sanguina

da un capo all’altro del mondo.

Tu, Salgado ci racconti, con la luce, il nero del mondo

il non finire mai del dolore. Non finire. Mai.

Notte, notte sempre.

 

Distogliere gli occhi, alzarsi, correre via.

 

Anche tu, Salgado, l’hai fatto.

Hai messo le mani nella terra

cresciuto una foresta dal deserto.

Dato vita alla vita e bellezza alla bellezza.

Ci racconti, ora, la luce con la luce

un nuovo mattino, di fiato largo.

 

Rosalba Casetti

Published in: on ottobre 13, 2016 at 07:16  Comments (1)