
Come sonnambuli
ci aggiriamo oppressi
tra queste mura salvifiche e care
dove ogni anfratto
riconosciamo ormai ad occhi chiusi
e dove sempre vorremmo ritornare.
Scontiamo ore
come di condanna
nel quotidiano ripetersi di gesti
mesti, ma alla ricerca di motivi
per non dimenticare di esser vivi:
foto di viaggi fatti, passatempi
creati ad arte, all’uso
di stemperare il tempo dell’assedio
di sconfiggere l’intruso.
Poi usciremo da questa notte nera
nudo il sorriso e il sole sulla pelle
noi “torneremo a riveder le stelle!”
Viviana Santandrea