L’impensabile non c’è, su questa terra. Tantomeno il sacro.
E’ fine dei prodigi, da che Zeus padre di celesti
da colmo giorno formò notte, velo nero su candore
di sole acceso: tutti s’imperlarono d’angoscia.
Dopo, equivoco dovunque: ipotesi infinita è umana
realtà. Uomini: nessuno deve scorgere miracolo
in caso che delfini e selvaggina tramutino saline
in praterie, e questa senta suo riverbero d’onde, d’acque,
più intimo di terra asciutta, e quelli invece si perdano tra rocce
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