I camini

Grigi alleati delle nebbie
dai tetti s’alzano i camini
nani giganti mingherlini
ventruti esili lunghi
simili a strani funghi
a fantastici berretti
a pipe sornione
a caffettiere di stregoni
a ombrelli bucati di mendichi
a torri merlate
a clessidre ad imbuti di sereno
Solo quando il vento
rompe il loro mutismo quotidiano
chi veglia silenzioso accanto al focolare
può afferrare un fantastico brano
ruminato a bassa voce
delle loro interviste colle nubi

CORRADO GOVONI

Published in: on giugno 1, 2021 at 07:15  Comments (1)  

Paesi

Esplodon le simpatiche campane
d’un bianco campanile, sopra tetti
grigi: donne, con rossi fazzoletti,
cavano da un rotondo forno il pane.
Ammazzano un maiale nella neve,
tra un gruppo di bambini affascinati
dal sangue, che, con gli occhi spalancati,
aspetta la crudele agonia breve.
Gettano i galli vittoriosi squilli.
I buoi escono dai fienili neri;
si spargono su l’argine tranquilli,
scendono a bere, gravi, acqua d’argento.
Nei campi, rosei, bianchi, i cimiteri
sperano in mezzo al verde del frumento.

CORRADO GOVONI

Published in: on marzo 25, 2021 at 07:29  Lascia un commento  

Vorrei essere ancora

Vorrei essere ancora quel bambino
che nella sera d’alto Aprile
spaventata dal grido di mia madre,
catturata la brace d’una lucciola
che aveva il tremolio dei lumi in chiesa
correva nel cortile
a perdifiato per tenerla accesa.

CORRADO GOVONI

Published in: on novembre 27, 2020 at 07:24  Comments (1)  

Crepuscolo ferrarese

Il mao si stira sopra il davanzale
sbadigliando nel vetro lagrimale.

Nella muscosa pentola d’argilla
il geranio rinfresca i fiori lilla.

La tenda della camera sciorina
le sue rose di fine mussolina.

I ritratti che sanno tante storie
son disposti a ventaglio di memorie.

Nella bonaccia della psiche ornata
il lume sembra una nave affondata.

Sul tetto d’una prossima chiesuola
sopra una pertica una ventarola

agita l’ali come un uccelletto
che in un laccio per i piedi sia stretto.

Altissimi, per l’aria, dai bastioni,
capriolano fantastici aquiloni.

Le rondini bisbigliano nel nido.
Un grillo dentro l’orto fa il suo strido.

Il cielo chiude nella rete d’oro
la terra come un insetto canoro.

Dentro lo specchio, tra giallastre spume
ritorna a galla il polipo del lume.

La tristezza s’appoggia a una spalliera
mentre le chiese cullano la sera.

CORRADO GOVONI

Published in: on giugno 11, 2020 at 07:24  Comments (1)  

In treno lungo l’Adriatico

Era il tempo che lungo il litorale
in mucchi regolari di covoni
si raccoglieva il sale.
Il mare era una striscia giallosporca.
Tu, raccolta in un canto del sedile,
muta, covavi nella tua tristezza
l’allegria affamata dei bambini,
mentre il treno fuggiva nella pioggia
coi mangiatori d’uva ai finestrini.

CORRADO GOVONI

Published in: on marzo 24, 2020 at 07:14  Lascia un commento  

Su l’Appia

Questo vento che fiuta fra i ruderi
dove si sveglia già l’amore ignaro
delle fredde lucertole
l’odore nascosto
delle prime viole!
Fanno i pini ombrelloni
un dolce rumore di mare,
e l’aria serena
è ruvida e bionda come la rena.
Con millenaria pigrizia,
Roma, cupole e torri di piombo,
giù nella valle del Tevere umido fuma.
Mentre contro le mura
sanguigne di stragi e tramonti
invan come una neve nera
s’abbattono le nuvole dei corvi.

CORRADO GOVONI

Published in: on dicembre 3, 2017 at 07:42  Comments (1)  

Dopo il temporale

La bufera è lontana.
Sull’aia allegri cantano i galletti.
Ancora, sul selciato, i tetti
grondan dell’acqua piovana.

Ma ora gioca rabbonito il vento
con i pioppi.
Felice d’esser salvo,
benedice benedice,
il frumento.

Questa sera offrirà un banchetto
alle sue buone lucciole veglianti;
fra l’attenzione degli astanti
farà un brindisi l’usignolo.

E, senza distinzione
di parte, i grilli batterano le mani,
i papaveri veterani
piangeranno dall’emozione.

Oh che gioia! Una banda di turchini
convolvoli strombetta,
davanti alla mia casetta
in un circol di fiori contadini.

Giocattoli degli angeli, leggeri
s’alzano i cervi volanti;
tintinnan per le vie, festanti.
i sonagli dei carrettieri.

Là dietro la bufera,
sventola l’arcobaleno;
sopra il villaggio, nel sereno,
si dondola la squilla della sera.

CORRADO GOVONI
Published in: on settembre 30, 2017 at 07:30  Comments (2)  

Nuovo lamento su mio figlio morto

.

Più non mi incanti, stella della sera,

Da un diluvio di grandine stroncate,

Anche il tempo verrà che la Galassia

Questa croce di carne trucidata

Sessanta duri inverni ho già scontati

E il cielo col suo pallido cobalto,

Esiste solo questo dramma o farsa

Perché sian delle stelle nuove appena nate,

Perché ogni mondo è solo ed isolato:

O dolce, vieni! Non la notte maschera

Passa, maggio! Non sai che crepacuore

Lascia fare alla terra che non sbaglia,

La sola lettera che attendo sempre

Se, vincendo il ribrezzo, fermo appena

II Gesù del “Quo Vadis”?

La bella quercia che s’apriva al sole

Se n’è andato lontano, è andato via.

CORRADO GOVONI

Published in: on aprile 25, 2014 at 07:38  Comments (1)  

Contro corrente

Contro corrente come bionde trote
fendevano la calca cittadina
due fanciulle insolenti di bellezza.
Curiosando strusciarono i musini
di maliziosa cipria qua a un acquario
di lusso di dormenti onde ravvolte
di stoffe per murene ed aragoste,
più in là a un brillante altar di calzature,
spume di cardi rossi per pianelle
di Cenerentola, lustrini e argenti
per taccuini da ballo. Scantonarono
a un tratto e una si chinò nascosta
dall’inquieta compagna ad allacciarsi
la giarrettiera a mezza coscia ignuda.
Le succhiò la corrente cittadina.
Vedo sempre la strada illuminata
da quel fulgore di carne di donna
nel marmo della pioggia settembrina.

CORRADO GOVONI

Lo scricciolo

Su e giù, va e viene sempre inquieto.
Fruga e becca tra gli spini:
qua un seme, là una goccia ed una foglia,
senza che di mangiare abbia gran voglia,
senza sapere se voli o se cammini.
Somiglia alle ragazze più vivaci:
le tieni ferme solo con i baci.

CORRADO GOVONI

Published in: on dicembre 28, 2011 at 07:25  Comments (9)  
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