Parole

Parole, inerti macerie,

brandelli d’esistenze

disamorate, panorama

del mio paese

ove neppure il gesto

sacrificale più rompe

la immota somiglianza dei giorni,

né le vesti sante coprono

la nudità degli istinti.

E i poeti non hanno più canti

Non un messaggio di gioia,

nessuno una speranza.

 

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on dicembre 21, 2019 at 07:37  Comments (1)  

Il Venerdì Santo

No, credere a Pasqua non è
giusta fede:
troppo bello sei a Pasqua!
Fede vera
è al Venerdì Santo
quando Tu non c’eri
lassù.
Quando non una eco
risponde
al suo grido
e a stento il Nulla
dà forma
alla Tua assenza.

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on marzo 30, 2018 at 06:50  Comments (3)  

Ti sento, Verbo

Ti sento, Verbo, risuonare dalle punte dei rami
dagli aghi dei pini dall’assordante
silenzio della grande pineta
– cattedrale che più ami – appena
velata di nebbia come
da diffusa nube d’incenso il tempio.

Subito muore il rumore dei passi
come sordi rintocchi:
segni di vita o di morte?
Non è tutto un vivere e insieme
un morire? Ciò che più conta
non è questo, non è questo:
conta solo che siamo eterni,
che dureremo, che sopravviveremo…

Non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.

Morte necessaria come la vita,
morte come interstizio
tra le vocali e le consonanti del Verbo,
morte, impulso a sempre nuove forme.

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on novembre 29, 2017 at 07:33  Comments (2)  

Ballata della disperazione

Poesia tu non morirai
per queste matematiche
ora nostro unico cibo e bevanda.

tu sarai come il fuoco
in seno alla terra
e la voce del mare.

Tua casa è ove nessuno può vivere
dentro la folgore,
e in quell’attimo vedi
ciò che nessuno riesce a vedere
senza che le pupile diventino cenere.

tu sai quanto nessuno può dire,
la gioia e la tristezza
che non hanno ragioni.

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on febbraio 23, 2017 at 07:03  Comments (1)  

Cuore delle meridiane

Reviviscenze magiche

di remotissimi tempi senza memoria;

d’ogni lato ti circonda

una presenza sola.

Amore e stelle ti abitano,

vivi enigmi, tu profeta

di celesti messaggi

incombi a te stesso ignoto;

quando un gesto fai

tutto immobilmente si muove,

e sempre ti offri all’abisso

uguale a bacca di rovi al vento.

Sopra il tuo capo passano

-e tu non sai dove e donde

traggono origine e fine-

le trasversali dell’infinito.

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on novembre 21, 2014 at 07:19  Comments (1)  

Dio, non lasciare

Dio, non lasciare morire il cuore
né si spenga coscienza, Signore.

È noto che tu sia
perché nostra Coscienza
ti proclama:

se nessuna
nessuna mente ti confessa
che vale
che tu esista
o non esista?

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on marzo 30, 2013 at 07:32  Comments (3)  

O giorni miei…

Solo a sera m’è dato
assistere alla deposizione
della luce, quando
la vita, ormai
senza rimedio, è perduta.
Mio convoglio funebre
di ogni notte: emigrazione
di sensi, accorgimenti
delle ore tradite, intanto
che lo spirito è rapito
sotto l’acutissimo arco
dell’esistenza: l’accompagna
una musica di indicibile
silenzio.
Invece dovere
ogni mattina risorgere
sognare sempre
impossibili itinerari.

DAVID MARIA TUROLDO

E pure il tuo figlio

E pure il tuo figlio

il divino tuo figlio, il figlio

che ti incarna, l’amato

unico figlio uguale

a nessuno, anche lui

ha gridato,

alto sul mondo:

“Perché…!”.

Era l’urlo degli oceani

l’urlo dell’animale ferito

l’urlo del ventre squarciato

della partoriente

urlo della stessa morte:” Perché””.

E tu non puoi rispondere

non puoi…

Condizionata onnipotenza sei!

Pretendere altro è vano

 

DAVID MARIA TUROLDO

Il ricordo di un amico

Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perchè amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti.

DAVID MARIA TUROLDO

da Tinti a Claudio

Mia speranza

E ritornino i canti

o mia città:

ai fanciulli sarà ancora dato

di annunciare la gioia.

DAVID MARIA TUROLDO

Published in: on aprile 4, 2010 at 07:31  Comments (1)  
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