La giostra

Il sole meridiano col suo staccio
spolvera i verdi monti di Versilia
di violetto. E riluceano i denti
di quel vecchio muraccio arrampicato
sulla montagna come un gran serpente
pietrificato a stemma di paese.

Sui poggi di Capriglia c’era il sole,
e un barbaglio di sole era sugli ori
delle baracche e sopra i favolosi
mostri gialli dipinti sui cartelli,
sulle corone degli imperatori,
sui fili delle spade sulle frange
sugli elmi e sugli scudi dei guerrieri
e sulle briglie dei loro cavalli,
e sugli ottoni delle gradinate,
sulle canne degli organi giganti,
sulle gabbie di ferro dei serragli,
sui trapezi sospesi ai padiglioni;
sui congegni lucenti delle giostre,
sui bianchi cigni, sui cavalli alati,
sulle berline e sui mostri marini
incatenati sotto un cielo rosso
da cui dondolan fili di corallo
e grosse palle di cristallo blu.

ENRICO PEA

Published in: on febbraio 21, 2020 at 07:43  Lascia un commento  

Il pettirosso

Il pettirosso, ch’è di me più saggio,
non si lamenta se il raccolto è scarso.
se la neve ha coperto le campagne,
se l’acqua s’è gelata alla sua sede
e se il vento stentegna il suo ricetto.
Dopo l’annata magra ecco che viene
l’abbondanza nell’aria e dopo il verno
il ruscello ricanta, il vento è brezza,
al pettirosso dolce ninna nanna.
Il pettirosso ch’è innocente e bello
sa che la Provvidenza lo sostenta,
sa che chi pate è poi racconsolato,
conosce il sangue, il pianto e la speranza
come ogni creatura che si lagna,
ma non conosce la disperazione.
Il pettirosso che porta le insegne
di Cristo sul candore del suo seno,
che fu presente al pianto di Maria
quando la terra si coprì di nubi,
l’augellino prescelto a colorirsi
d’una stilla di sangue di Gesù,
vive, paziente, d’ogni Provvidenza,
sicuro aspetta, spera, crede e canta,
si specchia al cielo che gli pare suo!

ENRICO PEA

Published in: on marzo 15, 2018 at 07:48  Comments (1)