
Sui biondi petali
Stan le penelopi.
E, il collo varïo
Il pellicano;
Gli alcioni stannovi
Dal vol lontano. …
Nulla giova alla vita,
Allor ch’essa è finita.
IBICO
Sui biondi petali
Stan le penelopi.
E, il collo varïo
Il pellicano;
Gli alcioni stannovi
Dal vol lontano. …
Nulla giova alla vita,
Allor ch’essa è finita.
IBICO
Eurïalo, te germe delle care
Grazie il crine leggiadre,
Te, lor cura, allevare
Certo dovette degli Amor la madre
In mezzo delle rose
In un con Pito che ha ciglie vezzose.
IBICO
In primavera, i meli cidoni
irrorati dalle correnti dei fiumi,
– là dov’è il giardino incontaminato
delle Vergini – e i fiori della vite,
che crescono sotto i tralci ombrosi,
ricchi di gemme, germogliano. Per me Eros
in nessuna stagione si posa:
ma come il tracio Borea,
avvampante di folgore,
balza dal fianco di Cipride con brucianti
follie e tenebroso, intrepido,
custodisce con forza, saldamente,
il mio cuore.
IBICO
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