
La nobleza, las grandes palabras, que mal le van
a esta ternura sin mejillas que tocar,
a esta lengua sin labios que entender.
Envilece un amor así que rebota en las paredes del cuarto
o se va cayendo a pedazos de palabras, esto.
Es inútil la argucia y la esperanza,
somos la previsión,
los ojos y la boca orientados al viento.
¿Qué me vale lo que fue, la suave crónica?
Siempre andaré buscándote en el hoy
de esta ciudad, de esta hora.
Si me doy vuelta, oh Lot, eres
la sal donde mi sed se hace pedazos.
Mira de qué sustancias vivo,
pero no me tengas lástima, yéndote así todavía más.
§
La nobiltà, le grandi parole, come stanno male
a questa tenerezza senza guance da toccare,
e questa lingua senza labbra da capire.
Si avvilisce un amore così che rimbalza sulle pareti della stanza
o sta cadendo a pezzi di parole, questo.
È inutile l’arguzia e inutile la speranza
noi siamo la previsione,
gli occhi e la bocca orientati al vento. A che mi serve
ciò che è stato, la soave cronaca?
Sempre andrò cercandoti nell’oggi
di questa città, a quest’ora.
Se mi volto, oh Lot, sei il sale
dove la sete mi si rompe a pezzi.
Guarda di che vivo, di quali sostanze,
ma non compassionarmi, andandotene così
ancora di più.
JULIO CORTÀZAR