Dal troppo oro scoppiano le spighe;
gocce di papavero qua e là
e nel campo
una ragazza
con ciglia lunghe come spighe d’orzo,
che negli occhi raccoglie i chiari
covoni del cielo
e canta.
lo mi riposo all’ombra dei papaveri,
senza desideri, senza rimpianti,
corpo soltanto
e argilla.
Canta la ragazza ed io l’ascolto.
Sulle sue labbra calde mi nasce l’anima.
LUCIAN BLAGA