Ultimo desiderio

Ho un solo desiderio,

Nel silenzio della notte

Lasciatemi morire

Al margine del mare.

Un sonno dolce avrò,

Il bosco vicino

Sulle distese acque

Mi sia il cielo sereno.

Non voglio bandiere,

Nè una bara ricca,

Fatemi solo un letto

Di teneri ramicelli.

Nessuno dietro deve piangere,

Solo l’autunno deve dare voce

Alle foglie morte

Che con rumore cadono.

Il fiumicello scorre,

Scivola anche la luna,

Dentro gli aghi dell’abete

Sopra, il tiglio santo

Fa tremare i rami.

Quando non sarò piu vagabondo,

Da allora in poi

Mi accarezzeranno con amore

pensieri lontani.

Stelle che scorgono

Dall’ombra del cedro,

Essendomi amiche

Mi sorridono ancora.

Piange dal dolore

Il canto del mare.

Che io sarò polvere…

Nella mia solitudine.

 

MIHAI EMINESCU

Published in: on dicembre 13, 2019 at 07:47  Lascia un commento  

La vita mia fu luce

Tormento

La vita mia fu luce e il cielo mi fu azzurro,
La speranza, stella d’oro, mi riluceva nel petto,
Sino a che all’anima mia d’un tratto apparisti,
O angelo caduto!

E due stelle nere luccicarono in nero fuoco
Nel cielo della mia vita. – Un’altra volta il genio della fortuna
Mi lascia solo nel mondo, dispare in abisso
Di nube e di sogno.

Uno strizzar del tuo sguardo mi ha rabbuiato la vita,
Dal mio seno la divina speranza è fuggita;
La fortuna ha spento la tua stella… Tu mi amassi, almeno,
O angelo di amarezza!

Ma no!… Dal mio buio mondo tu voli nel tuo cammino;
Sotto il tuo passo arena d’oro calcherai
Mentre io, perduto nella notte, non spero più nulla,
E in eterno ti sogno.

MIHAI EMINESCU

Published in: on settembre 1, 2015 at 07:40  Comments (2)  

Un ultimo desiderio

MAI AM UN SINGUR DOR

Mai am un singur dor
În liniştea serii
Să mă lăsaţi să mor
La marginea mării,
Să-mi fie somnul lin
Şi codrul aproape,
Pe-ntinsele ape
Să am un cer senin.
Nu-mi trebuie flamuri
Nu voi sicriu bogat,
Ci-mi împletiţi un pat
Din tinere ramuri.

Şi nimeni in urma mea
Nu-mi plângă la creştet,
Doar toamna glas să dea
Frunzişului veşted.
Pe când cu zgomot cad
Isvoarele intruna
Alunece luna
Prin vârfuri lungi de brad.
Pătrunză talanga
Al serii rece vânt,
Deasupră-mi teiul sfânt,
Să-şi scuture creanga.

Cum n-oi mai fi pribeag
De atunci înainte,
M-or troieni cu drag
Aduceri aminte.
Luceferi, ce răsar
Din umbră de cetini,
Fiindu-mi prietini,
O să-mi zâmbească iar.
Va geme de patemi
Al mării aspru cânt…
Ca eu voi fi pământ
În singurătate-mi.

§

Ho un solo desiderio,

nel silenzio della notte

lasciatemi morire

al margine del mare.

Un sonno dolce avrò,

il bosco vicino

sulle distese acque

mi sia il cielo sereno.

Non voglio bandiere,

nè una bara ricca,

fatemi solo un letto

di teneri ramicelli.

Nessuno dietro deve piangere,

solo l’autunno deve dare voce

alle foglie morte

che con rumore cadono.

Il fiumicello scorre,

scivola anche la luna,

dentro gli aghi dell’abete

sopra, il tiglio santo

fa tremare i rami.

Quando non sarò piu vagabondo,

da allora in poi

mi accarezzeranno con amore

pensieri lontani.

Stelle che scorgono

dall’ombra del cedro,

essendomi amiche

mi sorridono ancora.

Piange dal dolore

il canto del mare.

Che io sarò polvere…

Nella mia solitudine.

MIHAI EMINESCU