Dare e avere

Quanta, quanta pula
per un granello di grano:
che affanno.
Quanta, quanta rugiada
per fare una fragola:
una sola.
Quante, quante parole
per dire che amo
che t’amo.
Si placa il mare
nel silenzio del sale:
non muore.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on novembre 15, 2020 at 07:46  Lascia un commento  

Maria, mia buona guardia

Maria, mia buona guardia
rimboccami il lenzuolo.
hai fatto tanti bucati:
lavare e stirare
e notti per il pane
notti per le malattie.
Non sapevi leggere le medicine
e i numeri del termometro:
ti bastava guardare per riconoscere
le code del solleone
ti bastava toccare.
Nel dare avevi tante mani
e nel correre più piedi del millepiedi.
Maria, mia buona guardia
rimboccami il lenzuolo:
non mi lasciare solo.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on Maggio 23, 2020 at 07:19  Lascia un commento  

La morte di Kennedy

Nella molto ricca città di Dallas
la Speranza si mise a piangere
e il sole si nascose per non vedere.
Nella bandiera dello Stato del Texas
c’è una sola stella
e quell’unica solitaria stella
quel venerdì diventò nera.
Nella molto ricca città di Dallas
la Speranza piangeva.
All’oscuro la Speranza piangeva
perchè la luce era diventata nera
e la verità cieca.
Le campane, le campane, tutte le campane
delle ottocento chiese
della molto ricca città di Dallas
la sera del venerdì restarono mute,
mute in gramaglie.
E quando il lutto le scosse,
quando il lutto le percosse,
le campane, le campane, tutte le campane
della molto ricca città di Dallas
si misero a piangere la morte.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on marzo 2, 2020 at 07:30  Lascia un commento  

L’asino di Gerona

Il falegname che batte il legno
nulla sa di ciò che duole e non duole
e ha cura della sua mano
quando forte percuote.
Nessun legno ha mai detto:
ahi! falegname, mi fai male!
La pietra si lascia rompere
dal tagliapietre,
l’asino del padrone.
Questo povero animale
poggiato come un arnese
l’asino è di Gerona.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on settembre 26, 2019 at 07:33  Lascia un commento  

Un angelo mi guarda

Ho un angelo che mi guarda
dietro la spalla stanca,
un angelo senza bilancia
che non pesa la mia giornata.
Un angelo che non mi condanna
quando la rosa ferisco
quando fuggo la speranza
quando batto la fronte
sulla pietra del disinganno
quando inganno la morte
con rondini di carta.
Ho un angelo che mi salva
dietro la spalla stanca.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on giugno 13, 2019 at 06:53  Lascia un commento  

Pietà cuori duri

.
Pietà, pietà cuori duri
pietà per l’uccello migratore
che ha perduto un’ala in volo.
Pietà per l’orfano gitano
che s’è giocato a carte
sella e cavallo
suicida in una prigione.
Pietà per il giovane Nessuno
ucciso in Cina
o un qualsiasi altro luogo
clima razza condizione.
Pietà per chi muore all’impiedi
dentro una camera d’affitto.
Pietà per chi cade
pietà per chi si lascia cadere.
Pietà, pietà cuori duri
voi che siete sempre seduti
e apprendete dai giornali
la morte degli altri.
.
RAFFAELE CARRIERI
Published in: on febbraio 27, 2019 at 07:02  Comments (2)  

Notte del gabelliere

La notte il gabelliere
è più povero di Giobbe:

la lepre ha la tana
la pecora la lana
la foglia è compagnaInserisci da URL
di un’altra foglia.
Non c’è formica
senza formicaio
né cuculo senz’abete.
Il nespolo fa il frutto
l’ape il miele
l’inverno porta neve.
In ogni stagione
il gabelliere sconta
il peggio della notte.
Travaglio di vento
tormento di sonno.
Chi rimuove lo stagno,
chi passa nel trifoglio?
All’erta gabelliere
è la Signora Morte.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on dicembre 26, 2017 at 07:21  Comments (2)  

Per non udire

Alle trombe, a tutte le trombe
Dissi fate più rumore.
E anche ai violini
Al tamburo e agli ottoni.

Per non udire amore,
Per non riudirlo
Fino all’orlo
Versai vino
E col vento mi coprii.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on marzo 22, 2017 at 07:31  Comments (3)  

Ragazze del Livenza

Sotto la tettoia d’una scuola all’aperto
C’erano appese le biciclette,
Altre, più piccole, eran ferme.
Le ragazze del secondo corso
Curve sul manubrio
Sembravano scherzare nell’andare
Incontro al fiume
Che splendeva come un ramarro
Inseguito da una trota.

Senza fretta andava l’acqua
Sui capelli dell’alga
Nella fluttuante distesa.
Di te la bicicletta più leggiera
In sella ti portava;
Eri tanto chiusa e fiera
Che il fiume si mise a guardare
Dalla parte dove facevi più luce
E lusingato ti trattenne.

RAFFAELE CARRIERI

Published in: on ottobre 8, 2016 at 07:08  Lascia un commento  

Il venditore di ventagli

Ventagli chi vuole ventagli?
Vendo il vento in ritagli:
Chi vuole ventagli d’aria?
Mia giuliva pazzia,
Zèfiro sono al mattino
E a vespro Ponentino.
Chi vuole ventole-stornelli?
Intreccio piumette e piume
Per scacciar le brume
Dai tuoi capelli.

RAFFAELE CARRIERI
Published in: on novembre 4, 2015 at 07:24  Comments (1)