Mattina e ingresso

Percorre il suo cammino
Il grande gabbiano dal dorso nero,
Timoniere del sole.
Sotto di lui, l’acqua.
Adesso il mondo sonnecchia ancora
Come nell’acqua una pietra variopinta.
Giorno indecifrato. Giorni –
Come caratteri aztechi!

Musica. E io resto imprigionato
In questo arazzo.
Le braccia sollevate – come una figura
D’arte rurale

TOMAS GÖSTA TRANSTRÖMER

Published in: on settembre 24, 2018 at 07:04  Comments (1)  

Sfere di fuoco

Nei mesi oscuri la mia vita scintillava
solo quando ti amavo.
Come la lucciola si accende e si spegne, si accende e si spegne,
– dai bagliori si può seguire il suo cammino
nel buio della notte tra gli ulivi.

Nei mesi oscuri l’anima stava rannicchiata
e senza vita
ma il corpo veniva dritto verso di te.
Il cielo notturno mugghiava.
Furtivi mungevamo il cosmo e siamo sopravvissuti.

TOMAS GÖSTA TRANSTRÖMER

Published in: on settembre 14, 2017 at 07:44  Comments (3)  

I ricordi mi vedono

Un mattino di giugno, troppo presto
per svegliarsi, troppo tardi per riprendere sonno.

Devo uscire nel verde gremito
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.

Non si vedono, si fondono totalmente
con lo sfondo, camaleonti perfetti.

Cosí vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli sia assordante.

TOMAS GÖSTA TRANSTRÖMER

Published in: on Maggio 26, 2017 at 07:43  Comments (4)  

La coppia

Spengono la lampada e il suo globo risplende
un istante prima di sciogliersi
come una pastiglia in un bicchiere di tenebre.

Poi si sollevano.
Le pareti dell’albergo si gettano nel buio del cielo.I gesti dell’amore si sono acquietati e loro dormono
ma i pensieri più segreti s’incontrano
come quando s’incontrano due colori e l’uno nell’altro fluiscono
sulla carta bagnata di un dipinto infantile.

È buio e silenzio. Ma la città stanotte
si è avvicinata in fretta. A finestre spente. Le case sono qui.
Vicinissime, stanno serrate in attesa,
una folla di volti inespressivi.

TOMAS GÖSTA TRANSTRÖMER      (1931-2015)

Published in: on aprile 1, 2015 at 07:13  Comments (4)  

Una notte d’inverno

La tempesta poggia la sua bocca alla casa
e soffia per emettere un suono.
Dormo inquieto, mi giro, leggo
il testo della tempesta assopita.

Ma gli occhi del bambino sono spalancati al buio
e il temporale mugola per lui.
Entrambi amano le lampade che dondolano.
Entrambi sono a metà strada dal linguaggio.

La tempesta ha mani infantili e ali.
La carovana si lancia verso la Lapponia.
E la casa avverte la sua costellazione di chiodi
che tiene insieme le pareti.

La notte è immobile sul nostro pavimento
(dove tutti i passi attutiti
riposano come foglie affondate in uno stagno)
ma fuori infuria la notte!

Sul mondo passa una più grave tempesta.
Poggia la sua bocca alla nostra anima
e soffia per emettere un suono – temiamo
che la tempesta soffiando ci svuoti

TOMAS GÖSTA TRANSTRÖMER

Published in: on settembre 6, 2012 at 07:27  Comments (3)