
Hai masticato scarafaggi dicendoti che non eri certo il primo, hai sopportato calci, pugni ed insulti, convincendoti che non facevano male, hai illuminato la notte della cella con i sogni di un mondo più giusto, hai modellato una palla di sterco chiamandola uomo, hai stretto nel pugno l’odio trasformandolo in amore. E’ col sorriso e a testa alta che si combatte la stupida violenza, è con la perseveranza che si coltiva la speranza. Ora dicono che fossi un eroe, invincibile e ribelle, la tua gente t’invoca e ti adora come un Dio, come quel Gesù che seppe perdonare i suoi aguzzini e che con quel perdono salvò l’umanità. Ma io so che eri soltanto un uomo, un uomo vero, che pretendeva di vivere libero insieme agli altri, un amico coraggioso e fidato, ed è così che ti porterò dentro di me.
Sandro Orlandi