I nostri orrori umani / son fatti quotidiani / in cui viviamo strani.
Sandro Sermenghi
Cari amici, questa volta il grande Sandrèn ha voluto strafare! Nel link qui sotto troverete addirittura un’intera dotta “lectio magistralis” sul tema…l’esclamazione OH in poesia! Come definirla, una prolusione, una dissertazione, ma che dico, una conferenza, una disquisizione… fate voi, giudicherete solo toccando con mano, anzi, leggendo con occhio acuto e brillante le colte ed argute argomentazioni del nostro, tratte da un incontro di insigni poeti tenutosi qualche anno fa in quel di Rosignano Marittimo. Preparatevi, che poi vi risento la lezione!
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INCONTRO PROMOSSO/PROMOTER MEETING
I MEDICANTI & LA CASA DELL’ARTE
Sandro Sermenghi
Quale migliore occasione, nel giorno di San Valentino, per parlare di due tra gli amanti più famosi della letteratura? Il nostro Sandrèn ci offre la sua versione dell’immortale vicenda di Paolo e Francesca, e lo fà alla sua maniera, nelle tre lingue sicuramente…più adatte! Buona lettura, amici!
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Dante, nei versi dal 73 al 142 del V canto dell’Inferno, narra la tragica fine dell’amore fra Francesca da Rimini e Paolo, uccisi dal geloso Gianciotto per un fuggevole bacio non premeditato. L’unità affettiva dei due amanti è tale che, sebbene Francesca sia l’unica a parlare, si comprende che da lei “esce” anche la voce di Paolo: Dante, travolto dalla commozione, sviene. Jacqueline Risset, per le Edizioni Flammarion 1985, ha tradotto la Divina Commedia in francese. Paolo, finora, ha solo pianto; per equità, dopo tanto silenzio, qui si tenta di dargli voce, ben due volte ma in due distinti secoli, usando un linguaggio misto italo/franco/bolognese:
PAUL ET FRANÇOISE EN 1300
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PÈVEL E FRANZASCA DAL 2000
La vétta dal daumélla che tutto appiattisce, ricchezze donne, consommations vices, il cosmo, la tv… che nójja! am lamintèva avec l’ami Paul. Mo truvaròja mâi la dòna dla mî vétta ? E ló, marquis avec trois balles, mi diceva d’insésster parché, peut être, prémma o pò, as sà che: “Se chè§o ai §butéss amåur dal incånter stra dû umàn, suzéder i pôlen di fât stran. E di cunpurtamènt che int la vétta, spetadûr, sänper a se dscurré aditànd chi amèva sinzeramänt, pasionalmänt, as in dvanta finalmänt lébber intérpret, atûr, mât spachè se al sêruv, mo vîv bri§a teledipendént, col côr in gåula e al pensîr ch’al våula!”§
PAOLO E FRANCESCA NEL 2000
La vita del duemila che tutto appiattisce, ricchezze donne, consumi vizi, il cosmo, la tv… che noia! mi lamentavo con l’amico Paolo. Ma troverò mai la donna della mia vita? E lui, marchese con tre palle, mi diceva d’insistere perché, può darsi, prima o poi, si sa che: “ Se per caso sbottasse amore dall’incontro fra due umani, succedere possono fatti strani. E di comportamenti che nella vita, spettatori, sempre si discorse additando chi amava sinceramente, passionalmente, se ne diventa finalmente liberi interpreti, attori, matti spaccati se serve, ma vivi non teledipendenti, col cuore in gola e il pensier che vola!”Sandro Sermenghi
Il mitico Sandrèn, al secolo Sandro Sermenghi (per chi non è frequentatore abituale del nostro Cantiere) si è cimentato in un’impresa da par suo, componendo una personalissima versione, in bolognese ed in lingua, dei primi celeberrimi versi dell’Inferno, l’incipit della Divina Commedia. Non solo, per queste due riduzioni in versi non è partito dalla versione originale di Dante (troppo facile!) bensì dalla traduzione inglese di Allen Mandelbaum…lo so, siete curiosi di sapere quale sia il risultato. Ebbene, non avete che da cliccare qui sotto sul link alla pagina dedicata alla…Divina Commedia in tre lingue!
LA DIVINA COMMEDIA IN TRE LINGUE
Buona lettura a tutti, e complimenti a Sandrèn!
Il Cantiere
Ci è appena pervenuto un comunicato urgente, tratto da una illustre testata di critica letteraria bolognese, da cui apprendiamo che il nostro caro Sandrèn ha ricevuto un importante riconoscimento, aggiudicandosi il Premio Letterario Via Reggio! Noi prontamente e con gioia, ve lo giriamo:
DALLA GAZZETTA LETTERARIA
EBDROMEDARIO DEI PREMI DI POESIA EUROPEI
DEL 12 GENNAIO 2011.
Fra seicentoventidue Poesie giunte, la Giuria Internazionale del Premio “Via Reggio, 2011” decreta l’assegnazione d’una Targa d’Oro con Alloro ai tre impenetrabili settenari della poesia “Dal principio alla fine”, inviati dal poveta Sandro Sermenghi:
DAL PRINCIPIO ALLA FINE
A. . . . . . .
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. . . . . .Z.
Ecco la motivazione della Giuria:
“L’Autore è, con chiarezza indiscutibile, un importante esponente del Verismo, un degno prosecutore del Capuana. Si rivela in questo scritto una spinta rivoluzionaria che ha dei riflessi, oltre che nel piano sociale e linguistico, anche in quello estetico, con il rifiuto del superato purismo accademico e l’introduzione – come Nuova Corrente – della lingua parlata e di originali diverse fresche forme dialettali; contemporaneamente, si avverte l’intreccio del sensualismo dannunziano con il fine scandalismo guerriniano. Lo scritto, fra i più interessanti del Verismo in Europa, è una interpretazione cristallina di silenzio sofferente fra moltitudini remote e amorfe, e dalla lettura scaturisce, forte, la ricerca della Verità Oggettiva, condotta dall’Autore con incredibile rigore filosofico.”N.d.R.- Unica nota stonata della Poesia la perdita del ritmo nel terzo verso: senza di ciò é indubbio che avrebbe guadagnato, fuori d’ogni discussione, il Primo Premio!
Il Capo Redattore Dottor Dino Strongman
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Ecco la versione originale ad uso del pubblico felsineo:
DALA GAŹATTA LETERÈRIA
EBDROMEDÈRI DI PRÈMI ED POEŚÎ EUROPÈI
DÎ 12 ED ŻNÈR 2011.
Stra sizantventedåu Poeśî arzvó, la Giurî Internazionèl dal Prèmi “Via Reggio, 2011” la decrêta l’asegnaziån d na Tèrga d’Ôr con Mlôr ai trî inpenetràbil setenèri dla poveśî “Dal cminzéppi a la fén”, inviè dal povéta Sandro Sermenghi:
DAL CMINZÉPPI ALA FÉN
A. . . . . . .
. . . . . . .
. . . . . . .Z.
Vè mò la mutivaziån dla Giurî:
“L’Autåur l’é, cån ciarazza indiscutébbil, un inpurtànt esponänt dal Verìśum, un daggn prosecutåur dal Capuana. A se scrûv in ste scrétt qué una spénta rivoluzionèria ch’l’à di riflès, òultra che int al piàn sozièl e linguèsstic, anc in quall estètic, cån al rifiût dal superè purìśum acadèmic e l’introduziån – cme Nôva Curänt – dla langua parlè e d’originèli divérsi frasschi fåurum dialetèli; contenporaneamänt, a s’avertéss l’intràzz dal sensualîśum danunziàn cån al fén scandalîśum gueriniàn. Al scrétt, stra i pió interesànt dal Verîśum in Eurôpa, l’é una interpretaziån cristalèńna ed silänzi soferänt stra multitûdin remòti e amòrfi, e dala letûra ai scaturéss, fôrta, la rizairca dla Veritè Ogetîva, cundótta da l’Autåur cån incredébbil rigåur filośòfic.”N.d.R.- Ónnica nota stunè dla Poeśî la pêrsita dal ríttmo int al têrz vêrs: sänza ed ché l’é zêrt ch’l’arêv guadagnè, fòra d’ògni discusiån, al Prémm Prèmi!
Al Chèp Redatåur Dutåur Dino Strongman
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a cura di
Sandro Sermenghi
Con un abbraccio a tutte le bimbe, e perché no anche ai maschietti, abbiatevi i miei lampeggianti auguri!
Ciaosandrèn
Cari amici, ho il grande piacere di riportare questo messaggio che ho ricevuto proprio oggi, che testimonia come dopo il lungo periodo di degenza che ci ha fatto preoccupare non poco, il nostro Sandrèn sia di nuovo tra noi, con il solito spirito battagliero e la sua preziosa presenza. Bentornato Sandro da tutti i poeti del Cantiere, e torna presto a deliziarci con le tue creazioni!
PS Scusate se non inserisco anche il testo originale in bolognese, anche se è molto espressivo e dà l’idea di come la verve di Sandro sia tutt’altro che indebolita!
Lettera collettiva d’una parte della disavventura capitata a Ciaosandrén da Bologna, scritta il 20 giugno 2010 dalla Residenza ospedaliera del Reparto Cardiologico “F” dell’ospedale Bellaria
Cari Luigi, Amos, Bertino, Daniele, Fausto, Jani, e tutti gli amici del bolognese, poeti di “Parole”, del Circolo “La Fattoria, del “Cantiere Poesia”, mia figlia Sara col marito Gaetano e mio nipote Fabio, dello SPI, e tutti gli altri che qui non posso elencare, tutti gli inquilini di via Regnoli 3 e i cittadini lì vicino che ogni giorno fanno delle chiacchiere – e anche delle malignità, prof. Marinelli che mi ha operato con la sua equipe di dottori e personale della Villa Torri, del S. Orsola, e della Cardiologia “F” dell’ospedale Bellaria che mi hanno dato una mano per tornare a casa, cari tutti, insomma, sono qui per raccontarvi che la “Morte” non ce l’ha fatta!!! Due volte, quella lercia, lei aveva allungato la sua falce per prendermi, ma, accidenti, il barcaiolo Caronte le ha sempre detto che “la barca era piena”. E io, là sulla sponda dell’Acheronte, il fiume infernale, a condurre la mia battaglia tra una gran massa di sofferenti. Poi, pian pianino, la schifosa “Morte” si è allontanata, anche se di malavoglia, così i miei pensieri hanno cominciato a volgersi verso il futuro. Ah, ho dimenticato i lavoratori della Coop S. Vitale: saluti anche a voi, ragazzi. Qui dovrei dire di tutta quella grande umanità che ho trovato fra i compagni di camera quando io, ai primi passi, erano tutti pronti ad aiutarmi: solidarietà che si trova sempre meno in giro per la vita. Lontana l’idea di filosofare, credo che questa lettera debba finire qui: vi abbraccio tutti quanti “con le carezzine nella schiena” come faccio con mio nipote Fabio e suo padre Gaetano con la madre Sara, e la mia ragazza Ersilia, e un bacino a mia cugina Mirella, insieme agli altri intimi. Mi piace sottolineare la presenza morale e personale di Luisa, che arrivava coi “succhi” o con le ciliegie e la sua esuberanza contagiosa. Tanti sono stati presenti, dai poeti della “Fattoria” Cinzia, Oscar, Enzio, Gabriella, a Rossana e Nicole, che furono presenti, personalmente o in spirito:
TANTE GRAZIE A TUTTI, CIAOSANDREN.
Questa lettera è partita dalla mia testa dopo un mese di ricovero, da Villa Torri al S. Orsola e al Bellaria; poi, a convalescenza quasi finita, sono stato travolto dalla rottura del femore dx e sono rimasto all’ospedale Maggiore fino all’11/9: qui svelto taglio la triste storia e vo verso la guarigione: quando?
Ciaosandrén,
che chiede scusa ai tanti che ha dimenticato!!! Quando starò meglio spero di reinserirmi nell’attività del gruppo,
Bologna, 30 settembre 2010
Questa volta il nostro Sandrèn ha fatto le cose in grande. Quello che ci ha mandato è una specie di poemetto in otto quadri, tutto da gustare. Si tratta di un inno alla vita, alla bellezza, all’amore, alla pace, alla poesia… e molto altro! Un messaggio di ottimismo e di vitalità in questi tempi così tristi e mediocri che stiamo vivendo. Come sempre vi indirizzo al link delle “poesie extralarge”, e buona lettura!
Il Cantiere
Ecco il link di SPIGHE DORATE, VITE SALVATE!
di Sandro Sermenghi
Carnevale è passato, ma i nostri amici poeti sono prolifici ed entusiasti, ed hanno ancora in serbo sorprese per allietarci con le loro composizioni giocose che inneggiano all’allegria ed al buonumore. Ci fa piacere pubblicare comunque i loro lavori, nonostante questo sia un periodo di quaresima (da intendersi in tutti i sensi… purtroppo), ma non sempre è possibile, soprattutto per motivi di spazio. Le nostre pagine, anche per motivi tipografici, mal si adattano ad ospitare poesie molto lunghe o brevi poemetti, che obbligherebbero il lettore ad una faticosa rincorsa dei versi perdendo magari il filo, il significato e la bellezza complessiva dei testi. E’ per questo motivo, tanto per intenderci, che non vedrete mai pubblicati sul Cantiere nè “Le bateau ivre” nè i “Sepolcri”! Sarebbe comunque un peccato penalizzare per motivi di lunghezza chi ha composto brani di più largo respiro e li vuole proporre ai nostri amici. E’ questo il caso del poemetto carnascialesco del nostro Sandrèn, un divertente e divertito monologo d’autore che ha per protagonista (e chi altri se no?) la maschera comica per eccellenza della sua Bologna, il dottor Balanzone. Per dare la possibilità a tutti di gustarlo nella sua interezza abbiamo pensato di inserire qui un link per indirizzarvi alla pagina web che ospita la sua composizione. E’ un esperimento che potremo ripetere anche con altri lavori che per motivi di spazio non possono essere direttamente pubblicati sulle pagine del nostro sito. Complimentandomi con l’autore per il suo consueto spirito sagace e la sua vulcanica fantasia vi auguro una buona lettura!
Il Cantiere
BALANZUNE’ (BALANZONATA) di Sandro Sermenghi
http://docs.google.com/View?id=df5dp7k3_0fb62chfw
Càntic al 2010 l é anc un indvinèl, an sò se brótt o bèl! Pr ajutèruv int la soluziån fè dimóndi atenziån al’asûrda disposiziån di vérs trunchè da vgnîren fòra amazè! Se a starî bän atént dåpp a srî cuntént!
Sandro Sermenghi