Il cuore
Anima bambina
Angoli di cielo
Impressioni d’ottobre
Voci
Ad una, ad una tutte vi risento
voci fuggite giù per la marina,
voci scomparse,
d’un colpo una mattina,
dopo la Pasqua del ‘63.
Fresche o sgraziate,
dolci o un po’ invecchiate,
io vi riascolto presto la mattina.
Io vi ricordo
e spesso vi ho chiamato,
ma voi non mi sentite e ve ne andate.
Io vi riascolto quando il cuore è triste,
quando la sera suona la campana,
e noi si stava tutti a recitare
nella chiesetta il triduo o la novena.
Voci lontane, mai dimenticate;
voci di litania,
di devozione,
voci di preghiera,
di benedizione,
voci di confessione.
Tutte io vi ricordo,
e pur lontano distinguo, come ieri,
la cugina,
ricordo, pur se strana,
la comare,
torna, affettuosa, a un passo la vicina.
Voci tranquille, spesso misteriose,
voci sommesse;
voci di lamento,
voci di compassione,
voci di malattia;
voci di gioia,
voci di confusione.
Voci arrabbiate,
irose,
di maledizione.
Addio, addio,
vi urlo e non sentite;
io vi saluto ancora
e voi tacete;
io sono qui a parlarvi
e voi dormite.
Le ore dell’Ave Maria
Quando ombreggia, dopo il solleone,
si fonde con l’aria una canzone:
semplici rintocchi di campana
dicon di più d’una voce umana.
Il giorno passa e diventa sera,
passa un pensiero e si fa preghiera.
Si smorza il via vai per la via,
batte il batacchio l’Ave Maria.
Si ferma e guarda il suono che sale,
il cuore, e attacca un canto corale
che fa pensare a cose del cielo
mentre sul mondo stende il suo velo.
Vetri d’arte
Nessun uomo è un’isola
No man is an island, entire of itself
every man is a piece of the continent, a part of the main
if a clod be washed away by the sea,
Europe is the less, as well as if a promontory were,
as well as if a manor of thy friends or of thine own were
any man’s death diminishes me, because I am involved in mankind
and therefore never send to know for whom the bell tolls
it tolls for thee.
§
Nessun uomo è un’isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte della terra.
Se una zolla viene portata via dall’onda del mare,
la terra ne è diminuita,
come se un promontorio fosse stato al suo posto,
o una magione amica o la tua stessa casa.
Ogni morte d’uomo mi diminusce,
perchè io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te.
JOHN DONNE
A un olmo secco
A UN OLMO SECO
Al olmo viejo, hendido por el rayo
y en su mitad podrido,
con las lluvias de abril y el sol de mayo
algunas hojas verdes le han salido.
¡El olmo centenario en la colina
que lame el Duero! Un musgo amarillento
le mancha la corteza blanquecina
al tronco carcomido y polvoriento.
No será, cual los álamos cantores
que guardan el camino y la ribera,
habitado de pardos ruiseñores.
Ejército de hormigas en hilera
va trepando por él, y en sus entrañas
urden sus telas grises las arañas.
Antes que te derribe, olmo del Duero,
con su hacha el leñador, y el carpintero
te convierta en melena de campana,
lanza de carro o yugo de carreta;
antes que rojo en el hogar, mañana,
ardas en alguna mísera caseta,
al borde de un camino;
antes que te descuaje un torbellino
y tronche el soplo de las sierras blancas;
antes que el río hasta la mar te empuje
por valles y barrancas,
olmo, quiero anotar en mi cartera
la gracia de tu rama verdecida.
Mi corazón espera
también, hacia la luz y hacia la vida,
otro milagro de la primavera.
§
Al vecchio olmo, spaccato dalla folgore
e nel mezzo marcito,
con le piogge d’aprile e il sole a maggio,
sono spuntate alcune verdi foglie.
Oh, l’olmo secolare sopra il colle
ch’è lambito dal Duero! La corteccia
bianchiccia da un gialligno musco è tinta
nel tronco putrefatto e polveroso.
Come i pioppi canori, che sorvegliano
il cammino e la riva, non sarà
di rossicci usignuoli popolato.
S’arrampica su esso di formiche
un esercito in fila, e nelle viscere
tramano i ragni le lor grigie tele.
Olmo del Duero, prima che t’abbatta
con l’ascia il legnaiuolo, e il falegname
ti trasformi in un mozzo di campana,
stanga di carro o giogo di carretta;
prima che rosso nel camino arda
domani in qualche misera casetta
sull’orlo d’una strada;
prima che ti annienti un turbine e ti schianti
il soffio delle candide montagne;
prima che il fiume ti sospinga al mare
per valli e per burroni,
olmo, voglio annotare nei miei appunti
la grazia del tuo ramo rinverdito.
Anche il mio cuore aspetta,
alla luce guardando ed alla vita,
altro prodigio della primavera.
ANTONIO MACHADO Y RUIZ
Tre haiku
sera:
tra i fiori si spengono
rintocchi di campana
§
silenzio:
graffia la pietra
la voce delle cicale
§
sono arrivato fino a qui
senza morire
e finisce l’autunno
MATSUO BASHŌ
Attraverso le parole di un poeta giapponese del Seicento vogliamo rendere omaggio a quella terra martoriata ed al suo grande popolo in una delle sue ore più difficili