C’è chi ti chiama a torto sorella,
c’è chi stupido ti cerca e ti adora,
c’è chi poeta ti chiama signora,
chi come me dalla mente ti cancella
Io per te non nutro nessuna stima
la tua presenza odiosa non accetto,
fastidio è sentirti respirare vicina
stando ad un passo dal mio letto.
Non perdi la minima occasione
per mostrare il fascino perverso
che in me scenda come attrazione
e a te mi leghi per sempre e perso
Verrà purtroppo il dì dell’incontro,
sarai tu a decidere, stanca dell’attesa,
il modo e lo scenario del confronto
ma è certo che di me non vedrai la resa.
Semmai sarò il tuo fedele sposo
lo sarò con quell’abito che mi resta.
Ti donerò il mio corpo nudo e corroso,
donato avrò alla vita quello della festa.