Non potrai chiudermi in un angolo,
scacciarmi dal tuo esistere e andare
da sola per quella strada che finisce
nella nebbia dell’ignoto eterno domani
Non potrai prendere di me i gesti,
le parole, i sorrisi, il sudato corpo che
al tuo si unì tra silenzi e grida d’amore
in una stanza sul mare dove il tempo
era eternità e noi frammenti di universo.
Non potrai, amore mio, non potrai di me
giocarti fuggendo dai giorni inventati
da noi per sfidare la vita che restava,
la gente che di noi l’amore invidiava.
Se fu per amore lo stringersi le mani
che disperate nell’altre amore cercavano,
sarà per amore l’ultima stretta quando
di te la mano dalla mia scivolerà stanca
di una vita lastricata di dolori e offese.
Non potrai amore mio negarmi il diritto
di baciare i tuoi occhi socchiusi, parlarti
di noi e della nostra povera felicità rubata
mentre lentamente scivoli nell’oblio
e nel faticoso ricordo sorriderai di noi.
Se tuo fu il diritto di essere amata,
mio fu quello di prendere tutto di te,
anche il dolore che mi regalerai quando
il nostro tempo sarà un pendolo fermo,
un ora, una data nel calendario del cuore.
In quella stanza sul mare qualcuno
sentirà i nostri sussurri, i nostri gemiti
e sarà ancora amore tra noi perché
non ti lascerò andar via da sola, perché
sarà ancora mio quell’amore dal quale
scacciarmi vorresti.
Non potrai

Saint Tropez

Io e te…
Io e te…
persi in un mondo troppo distante
fatto di suoni e pensieri diversi,
dove i sentimenti si perdono tra nebbie
che avvolgono fin nel profondo
anche il più rumoroso silenzio.
Io e te…
tra falsità e maldicenze,
solitudini ricercate e volute
espresse con parole ingannatrici
ad emulare il canto delle sirene
tra immagini che scorrono lente.
Io…
per giorni e notti alla ricerca
di colori sbiaditi tra la malinconia
che costella di frammenti la vita,
come sabbia che scorre in una clessidra
per ricordarmi che il tempo non lo vivrò con te…

L’infinito mutare
La sabbia del tempo non ci appartiene:
modella i nostri giorni come pare al vento
che subito se la riprende
portando con sé i granelli dell’infinito mutare.

Giorni
Non uno a farmi il filo
e tirarmi su lo zigomo,
mi saltellano in tanti
repentini,
con il carrello della spesa,
girano intorno alla caviglia
ch’è già stata compromessa.
Si prendono di me
il canto morto in gola,
il filler non assolve
la piega giro bocca,
né contrae la smorfia
di stupore, alla bimbetta
che trascina il sole.
E il dopo, torna indietro
mi sale sulla ruga,
tento braccia alzate
l’invito a proseguire,
annodo ancora il verso
del mattino,
chè avere l’oro sulle spalle nude
non è premessa inutile,
né gioco.

Orme di sabbia
Arrancano i ricordi di un sentiero,
di foglie e ricci secchi per tappeto,
scricchioli autunnali sempre amati,
da sandali di gomma avventurieri.
Scioglievano i colori novembrini,
confusi da giudizi ancora acerbi,
profumi amici di brusii lontani
e nudi nidi, sui legnosi arti;
sfioravano le punte nubi incaute,
il cielo era lì, poco discosto,
e come un album da ricolorare,
offriva forme alla mia bocca aperta.
Ma i giorni lo stradino hanno scordato
e quando son tornato per cercare,
i rovi mi hanno dato il benvenuto
e non sapevo più dove guardare.
Invecchia l’uomo e riga sulla fronte:
è ruga d’oro scritta dal tragitto,
che se non si percorre più sovente,
svanisce, righiottita dagli sterpi.

Quasi tutto passa


Amore senza età
Se questo amore non conosce età,
io giocherò con te la mia partita.
Sul tavolo verde della tua giovinezza,
punterò tutto il mio passato di uomo,
il mio quieto e noioso presente.
Sarai il mio dubbio e la mia certezza
dopo il tempo del dolore e del silenzio.
Sarò il tuo capriccio di un momento
fatto di voglia di essere amata fino
a quando il vero amore ti cercherà.
Per te risveglierò quell’amore che
per troppo tempo ho dimenticato
pensando che il suo tempo fosse finito.
Sarai il mio immenso dolore urlato
quando il tempo dell’illusione finirà
e di te sentirò il profumo su un cuscino
che stringerò a me senza odiarti.
Sarai, se vuoi, il sole dei miei giorni nuovi,
quello che quando su di me tramonterà
mi consegnerà alla notte dei rimpianti.
La prima alba dopo di te non mi troverà
ad aspettarla sperando di trovarti accanto.
Tornerò nel crepuscolo lento dell’età mia
conservando il tuo breve e caldo raggio
che avrà dato vita al nostro tempo breve,
alla mia dannata e voluta illusione.
