Una stazione grigia, noi silenziosi,
come il tempo avesse rubato le parole.
La passione, che ci ha coinvolto, si sta trasformando
in dolore per l’abbandono.
Si rompe il silenzio con le tue parole,
le sussurri piano, quasi temessi che qualcuno te le portasse via.
Ti lascio una parte della mia vita, per quanto poco sia,
l’abbiamo vissuta assieme, ti appartiene.
Quegli attimi rubati dalla vita quotidiana erano per noi importanti,
intensi, non servivano le parole, i baci, le carezze, parlavano il linguaggio
dell’amore, un amore travolgente, il ricordo di esso mi fa arrossire,
non mi pento, ho preso dalla vita ciò che essa mi ha offerto.
Seduto sul treno, guardavi fuori dal finestrino,
il tuo sguardo spaziava nel paesaggio, eri già lontano,
tu per la tua strada io per la mia.
Addio

La Cumparsita
Si supieras que aùn dentro de mi alma
Conservo aquel cariño que tuve para ti
Quien sabe si supieras
Que nunca te he olvidado
Volviendo a tu pasado
Te acordaras de mi
Los amigos ya no vienen
Ni siquiera a visitarme
Nadie quiere consolarme
En mi aflicciòn
Desde el dia que te fuiste
Siento angustias en mi pecho,
Decì percanta: Què has echo
De mi pobre corazon?
Al cotorro abandonado
Ya ni el sol de la mañana
Asoma por la ventana,
Como cuando estabas vos
Y aquel perrito compañero
Que por tu ausencia no comìa
Al verme solo, el otro dia
Tambièn me dejò.
§
Se sapessi, che ancora, dentro la mia anima,
conservo quell’affetto che avevo per te ….
Chissà se sapessi che non ti ho mai dimenticato
tornando al tuo passato, ti ricorderesti di me.
Gli amici non vengono più neanche a visitarmi …
nessuno vuole consolarmi nel mio dolore …
Dal giorno in cui te ne andasti
sento angoscia nel mio petto ….
Dì, ti rendi conto, cosa hai fatto
del mio povero cuore ?
Inoltre,
io ti ricordo sempre con l’affetto santo
che ho avuto per te,
e sei dovunque, parte della mia vita,
e quegl’occhi che furono la mia allegria
li cerco ovunque
e non riesco a trovarli.
Nel rifugio abbandonato
neanche il sole della mattina
spunta dalla finestra
come quando c’eri tu.
e quel compagno cagnolino
che per la tua assenza non mangiava
al vedermi solo, l’altro giorno,
anche lui mi lasciò.
ENRIQUE MARONI E PASCUAL CONTURSI

Le golose
Io sono innamorato di tutte le Signore
che mangiano le paste nelle confetterie
Signore e signorine
le dita senza guanto
scelgon la pasta; Quanto
ritornan bambine!
Perchè niun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divoran la preda.
C’è quella che s’informa pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.
L’una pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.
Un’altra – il dolce crebbe –
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!
Un’altra con bell’arte,
sugge la punta estrema
invano! ché la crema
esce dall’altra parte!
L’una senz’abbadare
a giovine che adocchi
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare
sugga, un supremo annunzio,
non crema e cioccolate,
ma superliquefatte
parole del D’Annunzio
fra quegli aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro e di sciroppo,
di creme, di velluti,
di essenze parigine,
di mammole, di chiome
oh le signore come
ritornano bambine!
Perchè non m’è concesso
o legge inopportuna!
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,
o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di creme e cioccolatte?
GUIDO GOZZANO

Quello che va detto
WAS GESAGT WERDEN MUSS
Warum schweige ich, verschweige zu lange,
was offensichtlich ist und in Planspielen
geübt wurde, an deren Ende als Überlebende
wir allenfalls Fußnoten sind.
Es ist das behauptete Recht auf den Erstschlag,
der das von einem Maulhelden unterjochte
und zum organisierten Jubel gelenkte
iranische Volk auslöschen könnte,
weil in dessen Machtbereich der Bau
einer Atombombe vermutet wird.
Doch warum untersage ich mir,
jenes andere Land beim Namen zu nennen,
in dem seit Jahren – wenn auch geheimgehalten –
ein wachsend nukleares Potential verfügbar
aber außer Kontrolle, weil keiner Prüfung
zugänglich ist?
Das allgemeine Verschweigen dieses Tatbestandes,
dem sich mein Schweigen untergeordnet hat,
empfinde ich als belastende Lüge
und Zwang, der Strafe in Aussicht stellt,
sobald er mißachtet wird;
das Verdikt “Antisemitismus” ist geläufig.
Jetzt aber, weil aus meinem Land,
das von ureigenen Verbrechen,
die ohne Vergleich sind,
Mal um Mal eingeholt und zur Rede gestellt wird,
wiederum und rein geschäftsmäßig, wenn auch
mit flinker Lippe als Wiedergutmachung deklariert,
ein weiteres U-Boot nach Israel
geliefert werden soll, dessen Spezialität
darin besteht, allesvernichtende Sprengköpfe
dorthin lenken zu können, wo die Existenz
einer einzigen Atombombe unbewiesen ist,
doch als Befürchtung von Beweiskraft sein will,
sage ich, was gesagt werden muß.
Warum aber schwieg ich bislang?
Weil ich meinte, meine Herkunft,
die von nie zu tilgendem Makel behaftet ist,
verbiete, diese Tatsache als ausgesprochene Wahrheit
dem Land Israel, dem ich verbunden bin
und bleiben will, zuzumuten.
Warum sage ich jetzt erst,
gealtert und mit letzter Tinte:
Die Atommacht Israel gefährdet
den ohnehin brüchigen Weltfrieden?
Weil gesagt werden muß,
was schon morgen zu spät sein könnte;
auch weil wir – als Deutsche belastet genug –
Zulieferer eines Verbrechens werden könnten,
das voraussehbar ist, weshalb unsere Mitschuld
durch keine der üblichen Ausreden
zu tilgen wäre.
Und zugegeben: ich schweige nicht mehr,
weil ich der Heuchelei des Westens
überdrüssig bin; zudem ist zu hoffen,
es mögen sich viele vom Schweigen befreien,
den Verursacher der erkennbaren Gefahr
zum Verzicht auf Gewalt auffordern und
gleichfalls darauf bestehen,
daß eine unbehinderte und permanente Kontrolle
des israelischen atomaren Potentials
und der iranischen Atomanlagen
durch eine internationale Instanz
von den Regierungen beider Länder zugelassen wird.
Nur so ist allen, den Israelis und Palästinensern,
mehr noch, allen Menschen, die in dieser
vom Wahn okkupierten Region
dicht bei dicht verfeindet leben
und letztlich auch uns zu helfen.
§
Perché taccio e passo sotto silenzio troppo a lungo
una cosa che è evidente e si è messa in pratica in giochi di guerra
alla fine dei quali, da sopravvissuti,
noi siamo al massimo delle note a piè di pagina.
Il diritto affermato ad un decisivo attacco preventivo
che potrebbe cancellare il popolo iraniano,
soggiogato da un fanfarone
e spinto alla gioia organizzata,
perché nella sfera di quanto gli è possibile realizzare
si sospetta la costruzione di una bomba atomica.
E allora perché proibisco a me stesso
di chiamare per nome l’altro paese,
in cui da anni — anche se si tratta di un segreto —
si dispone di crescenti capacità nucleari,
che rimangono fuori dal controllo perché mantenute
inaccessibili?
Un fatto tenuto genericamente nascosto:
a questo nascondere sottostà il mio silenzio.
Mi sento oppresso dal peso della menzogna
e costretto a sottostarvi, avendo ben presente la pena in cui si incorre
quando la si ignora:
il verdetto di “antisemitismo” è di uso normale.
Ora però, poiché da parte del mio paese,
un paese che di volta in volta ha l’esclusiva di certi crimini
che non hanno paragone, e di volta in volta è costretto a giustificarsi,
dovrebbe essere consegnato a Israele
un altro sommergibile
-di nuovo per puri scopi commerciali, anche se
con lingua svelta si parla di «riparazione»-
in grado di dirigere testate devastanti laddove
non è provata l’esistenza di una sola bomba atomica,
una forza probatoria che funziona da spauracchio,
dico quello che deve essere detto.
Ma perché ho taciuto fino ad ora?
Perché pensavo che le mie origini,
stigmatizzate da una macchia indelebile,
impedissero di aspettarsi questo dato di fatto
come una verità dichiarata dallo Stato d’Israele;
Stato d’Israele al quale sono e voglio restare legato.
Perché dico solo adesso,
da vecchio e col mio ultimo inchiostro,
che le armi nucleari di Israele minacciano
una pace mondiale già fragile?
Perché deve essere detto
quello che domani potrebbe essere troppo tardi per dire;
anche perché noi — come tedeschi già con sufficienti colpe a carico —
potremmo diventare quelli che hanno fornito i mezzi necessari ad un crimine
prevedibile, e nessuna delle solite scuse
varrebbe a cancellare questo.
E lo ammetto: non taccio più
perché sono stanco
dell’ipocrisia dell’Occidente; perché è auspicabile
che molti vogliano uscire dal silenzio,
che esortino alla rinuncia il promotore
del pericolo che si va prospettando
ed insistano anche perché
un controllo libero e senza limiti di tempo
del potenziale atomico israeliano
e delle installazioni nucleari iraniane
esercitato da un’organizzazione internazionale
sia consentito dai governi di entrambi i paesi.
Solo in questo modo per tutti, israeliani e palestinesi,
e più ancora per tutti gli uomini che vivono
da nemici confinanti in quella regione
occupata dalla follia
ci sarà una via d’uscita,
e alla fine anche per noi.
GÜNTER GRASS

Il conoscere, da noi
Qui,
dove la cultura si misura
a centinaia di chili
di libri letti;
qui,
da noi,
dove il sapere è pane
e strutturare è cibo
e vino il concetto,
banchettiamo
ogni giorno
con discorsi ripieni,
squisiti,
colti e con assai sale;
e ad ogni trascurabile cosa
diamo rilievo,
ad ogni piccola parte
diamo importanza;
qui,
anche il più raro fiore,
unico e sconosciuto,
è sensatezza
e qui,
da noi,
è colto.

redev ierroV


Sovrappensiero


Da qualche parte nel mondo c’è Luca
Da qualche parte c’è corre e ride
Poi cade e si dispera ma solo per un po’,
da qualche parte c’è un bimbo biondo
che parla ridendo
e mi segue se canto riprendendo il mio canto
e mi gira intorno per casa
sta con me alla finestra a guardare la gente che passa.
Da qualche parte c’è Luca
cellula del mio cuore
vivo e possente nella mia mente
aspro rifiuto del mio ventre
che piegato dal tempo che passa,
ignora ogni voglia di futuro che esplode.
Da qualche parte c’è Luca
che non ha paura del buio
ed una risata gli passa negli occhi,
ha il passo lieve degli amanti
solo pensati e dimenticati
una notte di scelte
e sangue come fiume
scorre verso il mare,
da qualche parte mio
non da me è nato Luca.
(un figlio solo pensato…)

Le liti
“Le liti non durerebbero tanto a lungo se il torto fosse solo da una parte”
FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD
