
Immaginare il tuo sogno


La Cumparsita
Si supieras que aùn dentro de mi alma
Conservo aquel cariño que tuve para ti
Quien sabe si supieras
Que nunca te he olvidado
Volviendo a tu pasado
Te acordaras de mi
Los amigos ya no vienen
Ni siquiera a visitarme
Nadie quiere consolarme
En mi aflicciòn
Desde el dia que te fuiste
Siento angustias en mi pecho,
Decì percanta: Què has echo
De mi pobre corazon?
Al cotorro abandonado
Ya ni el sol de la mañana
Asoma por la ventana,
Como cuando estabas vos
Y aquel perrito compañero
Que por tu ausencia no comìa
Al verme solo, el otro dia
Tambièn me dejò.
§
Se sapessi, che ancora, dentro la mia anima,
conservo quell’affetto che avevo per te ….
Chissà se sapessi che non ti ho mai dimenticato
tornando al tuo passato, ti ricorderesti di me.
Gli amici non vengono più neanche a visitarmi …
nessuno vuole consolarmi nel mio dolore …
Dal giorno in cui te ne andasti
sento angoscia nel mio petto ….
Dì, ti rendi conto, cosa hai fatto
del mio povero cuore ?
Inoltre,
io ti ricordo sempre con l’affetto santo
che ho avuto per te,
e sei dovunque, parte della mia vita,
e quegl’occhi che furono la mia allegria
li cerco ovunque
e non riesco a trovarli.
Nel rifugio abbandonato
neanche il sole della mattina
spunta dalla finestra
come quando c’eri tu.
e quel compagno cagnolino
che per la tua assenza non mangiava
al vedermi solo, l’altro giorno,
anche lui mi lasciò.
ENRIQUE MARONI E PASCUAL CONTURSI

Poesia
Quando la strada è stretta
e di sassi e macigni è pieno il cuore,
quando l’acqua tracima
e la sponda inonda e spazza il fiume,
quando il vento soffia
e sconvolge via finanche i tuoi pensieri,
quando l’animo piange
e tu distilli sangue e nostalgia,
ecco s’affaccia lei, tenera e dolce,
con quattro versi in croce
ed è poesia.
Il cuore ti lava,
la mente ti riempie di dolcezza,
il petto t’allaga d’angoscia e tenerezza,
finanche qualche lacrima poi sfugge,
scorre sul tuo volto sfiancato,
ti libera gli affanni
e poi risorgi franco e rinnovato!

Stanotte…
Stanotte fino a tanti domani,
così, fin quando vorremo,
resteremo svegli la notte,
tu mio, sarò la tua bella.
Coste fatte e disfatte
di cervelli che si son stretti
negli occhi avranno la via
dei nostri concessi tepori.
Daremo le mani ai respiri,
bruceremo le labbra in sospiri.
Placherò l’affanno d’un petto
che sappia svuotarsi d’amore
per me che giuro il mio dono
per te che azzardi e lo chiedi,
per noi che pazzi sfidiamo
le notti più insonni dell’anno.
Stanotte, fino a quanti domani…

Dolore di bambino
INFANT SORROW
My mother groaned, my father wept,
Into the dangerous world I leapt;
Helpless, naked, piping loud,
Like a fiend hid in a cloud.
Struggling in my father’s hands,
Striving against my swaddling bands,
Bound and weary, I thought best
To sulk upon my mother’s breast.
§
Mia madre gemette, mio padre pianse
nel periglioso mondo balzai
impotente, nudo, lamentandomi forte
come un fantasma nascosto in una nube.
Lottando nelle mani di mio padre
agitandomi contro le bende che dovevano avvolgermi
legato e stanco, ritenni la cosa migliore
il ripiegarmi sul petto di mia madre.
WILLIAM BLAKE

Ho perso qualcosa

Apocalisse
Paurosamente vuoto:
è una tortura dei sensi
che beve il sangue della vita.
Corvi malvagi
strappano la carne del tempo.
Qualcuno grida dalla cantina,
è l’emozione sepolta viva.
Un esorcista stanco
apre il petto
per liberare i demoni.
Svuota l’anima e prega
finché ti è concesso.

Il bacio

respirano avide il profumo di te
esaltando la tenera gioia
che in petto batte a ritmo incalzante
e accompagnano il canto d’amore
d’umidi scambi di passione.
Elide Colombo

Davvero
Davvero verranno ancora giorni di perdono e di grazia
e camminerai nel campo come l’ingenuo viandante.
La pianta dei tuoi piedi nudi accarezzerà i fili d’erba,
e le sommità delle spighe ti pungeranno, e la loro puntura sarà dolce,
oppure la pioggia ti sorprenderà, con la massa battente delle sue gocce
sulle spalle, sul petto, sul collo e ti rinfrescherà il capo.
Davvero camminerai ancora nei campi e la quiete si diffonderà in te,
respirerai il profumo del solco trovando pace a ogni respiro
vedrai il sole nello specchio della pozza dorata
le cose e la vita saranno semplici e sarà permesso toccarle
e sarà permesso, permesso, permesso amare.
Camminerai nei campi da sola,
non ti brucerai nella vampa degli incendi,
in strade indurite dal terrore e dal sangue.
E con cuore sincero sarai di nuovo umile e docile
come un filo d’erba, come un essere umano,
cui è permesso, permesso, permesso amare.
LEAH GOLDBERG
