Le stelle
LAS ESTRELLAS
Las estrellas
no tienen novio.
¡Tan bonitas
como son las estrellas!
Aguardan un galán
que las remonte
a su ideal Venecia.
Todas las noches salen
a las rejas
– ¡oh cielo di mil pisos! –
y hacen líricas señas
a los mares de sombra
que las rodean.
Pero aguardad, muchachas,
que cuando yo me muera
os raptaré una a una
en mi jaca de niebla.
§
Le stelle
non hanno sposo.
Così belle
le stelle!
Aspettano un rubacuori
che le porti
alla propria ideale Venezia.
Tutte le notti s’affacciano
alle grate
– oh cielo di mille piani! –
e fanno segnali lirici
ai mari d’ombra
che le circondano.
Ma attente, ragazze,
perchè quando morirò
vi rapirò una dietro l’altra
sul mio cavallo di nebbia.
FEDERICO GARCIA LORCA

Fonte Vecchia
Fonte Vecchia laggiù sotto il Calvario
con il suo prato verde, tra le fratte
cupe d’ombre e misteri, ancora batte
scrosciando su la pietra. Il solitario
salice ancor si specchia nel pantano
limpido, e ancor sta in piedi il vecchio cerro,
devastato dai turbini e dal ferro
degli uomini, sul limite lontano.
Ma nulla più dei canti né del coro
giovanile d’un tempo: non festivi
balli, non corse rapide, non vivi
squilli di risa, nei tramonti d’oro.
Or il villaggio ha i nuovi fontanini
belli, eleganti, in mezzo alle sue piazze,
e serie van per acqua le ragazze
sotto gli occhi materni. I cristallini
zampilli han bianche aspergini, hanno lampi
d’iride al sole, e presto empion la secchia:
chi si ricorda più di Fonte Vecchia
lontana, oltre il Calvario, là tra i campi?
Sono tant’anni… E pure, se per sorte
qualche memore cuor ci si ritrova,
nel suo profondo non men dolce e nova
sente la vita delle cose morte.
CESARE DE TITTA

L’Italia
E’ un paese l’Italia dove tutto va male
lo diceva mio nonno che era meridionale
lo pensavano in tanti comunisti presunti
e no…
E’ un paese l’Italia che governano loro
lo diceva mio padre che c’aveva un lavoro
e credeva nei preti che chiedevano i voti
anche a Dio…
E’ un paese l’Italia dove un muro divide a metà
la ricchezza più assurda dalla solita merda
coppie gay dalle coppie normali
è un paese l’Italia che rimane fra i pali
come Zoff…
E’ un paese l’Italia di ragazze stuprate
dalle carezze di un branco cresciuto
dentro gabbie dorate
perchè è un paese l’Italia dove tutto finisce così
nelle lacrime a rate che paghiamo in eterno
per le mani bucate dei partiti del giorno
che hanno dato all’Italia
per volare nel cielo d’Europa
una misera scopa.
E’ un paese l’Italia dove l’anima muore da ultrà
nelle notti estasiate, nelle vite svuotate
dalla fame dei nuovi padroni
è un paese l’Italia che c’ha rotto i coglioni!
Ma è un paese l’Italia che si tuffa nel mare
è una vecchia canzone che vogliamo tornare a cantare
perchè se l’ignoranza non è madre di niente
e ogni cosa rimane com’è
nei tuoi sogni innocenti c’è ancora l’odore
di un’Italia che aspetta la sua storia d’amore.

Where have all the flowers gone?
Where have all the flowers gone,
Long time passing,
Where have all the flowers gone,
Long time ago,
Where have all the flowers gone,
Young girls picked them every one,
When will they ever learn,
When will they ever learn?
Where have all the young girls gone,
Long time passing,
Where have all the young girls gone,
Long time ago,
Where have all the young girls gone,
Gone to young men every one,
When will they ever learn,
When will they ever learn?
Where have all the young men gone,
Long time passing,
Where have all the young men gone,
Long time ago,
Where have all the young men gone,
They are all in uniform
When will they ever learn,
When will they ever learn?
Where have all the soldiers gone,
Long time passing,
Where have all the soldiers gone,
Long time ago,
Where have all the soldiers gone,
Gone to graveyards every one
When will they ever learn,
When will they ever learn?
Where have all the graveyards gone,
Long time passing,
Where have all the graveyards gone,
Long time ago,
Where have all the graveyards gone,
Covered with flowers every one
When will they ever learn,
When will they ever learn?
When will they ever learn?
§
Dove sono finiti tutti i fiori,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i fiori,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i fiori?
Li hanno presi tutti le ragazze!
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finite tutte le giovani ragazze,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finite tutte le giovani ragazze,
tanto tempo fa?
Dove sono finite tutte le giovani ragazze?
Hanno preso marito!
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
Dove sono finiti tutti i giovani ragazzi,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i giovani ragazzi,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i giovani ragazzi?
Sono tutti in uniforme!
Quando mai noi impareremo,
quando mai noi impareremo?
E dove sono finiti tutti i soldati,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i soldati,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i soldati?
Tutti quanti dentro alle tombe!
Quando mai impareranno,
quando mai impareranno?
E dove sono finite tutte le tombe,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finite tutte le tombe,
tanto tempo fa?
Dove sono finite tutte le tombe?
Sono ridiventate fiori!
Quando mai impareranno,
oh quando mai impareranno?
Dove sono finiti tutti i fiori,
nel lungo tempo passato?
Dove sono finiti tutti i fiori,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti tutti i fiori?
Li hanno presi tutti le giovani ragazze!
Oh, quando mai impareranno,
oh, quando mai impareranno?
PETE SEEGER

Vi faccio specie
Vi faccio specie
vero
se mordo unghie
come da bambina
quando le cose
mi suonavano strane
se giro scalza su sassi aguzzi
correndo dietro scie
di tramonto
per succhiarne colori
se scarto sorrisi senza bocca
o faccio uscire parole
come palline del pallottoliere
e la ragione mi guarda di sottecchi
se ho messo le maschere
ben riposte in un angolo
non si sa mai
e il volto è senza trucco
gli occhi scavati sono miei
e quel velo di ciglia
li spalanca
ogni giorno
come fosse il primo?
Sono fatta di erba e
di colline e la terra mi esce
da tutti i pori
le mani sono gazze dal petto turchino
e le gambe ragazze all’oratorio.
Mi perdo dentro l’aria cristallina
il suo sapore e i nidi
saranno la notte
casa.

Senza pace
Non trovi
nulla che illumini
pensieri
né carezze al ribes
o alla fragola quietano
arsura d’anima
le parole
ragazze che corrono e
s’acchiappano
tirandosi l’orlo del vestito
son per te
strali
muti di pece
e l’occhio
ignavo non vede
non sente
attorno spruzzi di vento.
Io non riesco a darti
quella pace
che avvolge dentro seta
molle di saliva
e solleva il cuore
oltre il muro.
