Meine Muse steht an der Ecke
billig gibt sie jedermann
was ich nicht will
wenn sie fröhlich ist
schenkt sie mir was ich möchte
selten hab ich sie fröhlich gesehen
Meine Muse ist eine Nonne
im dunklen Haus
hinter doppeltem Gitter
legt sie bei ihrem Geliebten
ein Wort für mich ein
Meine Muse arbeitet in der Fabrik
wenn sie Feierabend hat
will sie mit mir tanzen gehen
Feierabend
ist für mich keine Zeit
Meine Muse ist alt
sie klopft mir auf die Finger
kreischt mit ledernem Mund
umsonst Narr
Narr umsonst
Meine Muse ist eine Hausfrau
nicht Leinen
Worte hat sie im Schrank
Selten öffnet sie die Türen
und gibt mir eins aus
Meine Muse hat Aussatz
wie ich
wir küssen einander den Schnee
von den Lippen
erklären einander für rein
Meine Muse ist eine Deutsche
sie gibt keinen Schutz
nur wenn ich in Drachenblut bade
legt sie die Hand mir aufs Herz
so bleib ich verwundbar
I pensieri vanno e vengono come nuvole gonfie e nere nel cielo pallido e grigiastro di questo giorno dicembrino. Raggi di luce rosa saettano come strali, e vibranti salutano i monti austeri e l’amico mare. Il sole sembra divertirsi: si nasconde dietro una vermiglia nube carica di pioggia. I pensieri vanno e vengono con il vento di libeccio che s’aggira virulento tra le siepi e le piante; schizza gocce irrequiete d’acqua tiepida su terrazze, finestre e strade. I pensieri vanno e vengono tra i celesti lontani squarci che combattono con le nuvole e si beano di rosea luce. La sera scende a poco a poco tra bagliori che si spengono ed ombre che s’accendono. I pensieri vanno e vengono nella solitudine mia serena, nella pace della mia sera.
Mercoledì ventoso: già la sera
Accende i lumi; la città si accuccia
Tra i domestici muri, e più leggera
Si fa la soma del giorno che muore.
.
Infreddolita, sogno le pantofole;
urto tra il marciapiede e il cassonetto
la plastica di sacchi ammonticchiati
verdi e rigonfi;
.
imprigionan notizie già obsolete
buone, cattive, sciocche od importanti?
Lettere colorate o in bianco e nero
destinate a stupire od ingannare
celando il vero?
.
Oppure vecchie pagine d’amore
Di chi oggi non è più? Dimenticate?
E tutte, tutte verranno divorate
Dal Mostro Mangiacarta e……riciclate!
.
M’assale un dubbio e scaglio un anatema:
– Mercoledì ventoso, è già la sera
di un anno che di certo io non vedrò;
lui tornerà puntuale, ora di cena;
e se ingoiar vorrà la mia poesia,
ecco la profezia che do per certa
“possa grippare restando a bocca aperta!”
Es schlug mein Herz; geschwind zu Pferde!
Und fort! wild, wie ein Held zur Schlacht.
Der Abend wiegte schon die Erde,
Und an den Bergen hing die Nacht;
Schon stund im Nebelkleid die Eiche
Wie ein getürmter Riese da,
Wo Finsternis aus dem Gesträuche
Mit hundert schwarzen Augen sah.
Der Mond von einem Wolkenhügel
Sah schläfrig aus dem Duft hervor;
Die Winde schwangen leise Flügel,
Umsausten schauerlich mein Ohr;
Die Nacht schuf tausend Ungeheuer;
Doch tausendfacher war mein Mut;
Mein Geist war ein verzehrend Feuer,
Mein ganzes Herz zerfloß in Glut.
Ich sah dich, und die milde Freude
Floß aus dem süßen Blick auf mich.
Ganz war mein Herz an deiner Seite,
Und jeder Atemzug für dich.
Ein rosafarbes Frühlingswetter
Lag auf dem lieblichen Gesicht,
Und Zärtlichkeit für mich, ihr Götter!
Ich hofft es, ich verdient es nicht.
Der Abschied, wie bedrängt, wie trübe!
Aus deinen Blicken sprach dein Herz.
In deinen Küssen welche Liebe,
O welche Wonne, welcher Schmerz!
Du gingst, ich stund und sah zur Erden,
Und sah dir nach mit nassem Blick;
Und doch, welch Glück! geliebt zu werden,
Und lieben, Götter, welch ein Glück!
§
Mi batteva il cuore; svelto, a cavallo!
E via! Con l’impeto dell’eroe in battaglia.
La sera cullava già la terra,
e sui monti si posava la notte;
se ne stava vestita di nebbia la quercia,
gigantesca guardiana, là
dove la tenebre dai cespugli
con cento occhi neri guardava.
Da un cumulo di nubi la luna
sbucava assonnata tra le nebbie;
i venti agitavano le ali sommesse,
sibilavano orridi al mio orecchio;
la notte generava migliaia di mostri,
ma io mille volte più coraggio avevo;
il mio spirito era un fuoco ardente,
il mio cuore intero una brace.
Ti vidi, e una mite gioia
passò dal tuo dolce sguardo su di me;
fu tutto per te il mio cuore,
fu tuo ogni mio respiro.
Una rosea primavera
colorava l’adorabile volto,
e tenerezza per me, o numi,
m’attendevo, ma meriti non avevo.
L’addio, invece, mesto e penoso.
Dai tuoi occhi parlava il cuore;
nei tuoi baci quanto amore,
oh che delizia, e che dolore!
Partisti, e io restai, guardando a terra,
guardando te che andavi, con umido sguardo;
eppure, che gioia essere amati,
e amare, o numi, che gioia!
A volte sulla sponda della via
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato…
Quant’albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.
Le generazioni passan come
onde di fiume…
Una mortale pesantezza il cuore
m’opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all’alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
Los caminos no van
a ningún fin, que todos
acaban en nosotros.
La llama del crepúsculo
nos funde en uno sólo.
Hermoso es caminar,
soñar, cantar. Hermoso
ser una gran ternura
con un corazón próximo,
(con un dolor remoto).
La tarde se desnuda,
muestra sus hondos oros.
Encanta cada forma
con su vino glorioso.
Ya no hay nada : – pasado,
futuro, sombras, gozos -,
por fuera de nosotros.
La tarde desempolva
su cálido tesoro.
sus pámpanos de fuego
zuman en nuestros ojos.
La tarde es nuestra. El mundo
se hizo para nosotros.
Somos su centro vivo
y gira el tiempo en torno.
Pasa y no puede herir
con su dolor remoto
nuestro corazón próximo.
Los caminos no van
a ningún fin, que todos
acaban en nosotros.
Le parole sono cose,
come ogni altra cosa.
La poca intelligenza del racconto
sta nel fatto di non aver modo
di comprimere il racconto
e spedirlo via posta
proprio nel buco del culo del mondo.
Ti allego, comunque, la foto dei miei peli
e l’odore di muschio del sottobosco.
Ah, mi son messo il rossetto
per uscire l’altra sera
ti confermo che il mondo non è cambiato.
Salutami i gatti
anche se credo che siano morti
almeno quanto te
che sei scesa in piazza a scioperare
ma non sapevi se le scarpe rosse
si intonassero
con i fiorellini
sul tuo vestito
equo
e solidale…
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I’m not sleepy and there is no place I’m going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you.
Though I know that evenin’s empire has returned into sand,
Vanished from my hand,
Left me blindly here to stand but still not sleeping.
My weariness amazes me, I’m branded on my feet,
I have no one to meet
And the ancient empty street’s too dead for dreaming.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I’m not sleepy and there is no place I’m going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you.
Take me on a trip upon your magic swirlin’ ship,
My senses have been stripped, my hands can’t feel to grip,
My toes too numb to step, wait only for my boot heels
To be wanderin’.
I’m ready to go anywhere, I’m ready for to fade
Into my own parade, cast your dancing spell my way,
I promise to go under it.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I’m not sleepy and there is no place I’m going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you.
Though you might hear laughin’, spinnin’, swingin’ madly across the sun,
It’s not aimed at anyone, it’s just escapin’ on the run
And but for the sky there are no fences facin’.
And if you hear vague traces of skippin’ reels of rhyme
To your tambourine in time, it’s just a ragged clown behind,
I wouldn’t pay it any mind, it’s just a shadow you’re
Seein’ that he’s chasing.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I’m not sleepy and there is no place I’m going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you.
Then take me disappearin’ through the smoke rings of my mind,
Down the foggy ruins of time, far past the frozen leaves,
The haunted, frightened trees, out to the windy beach,
Far from the twisted reach of crazy sorrow.
Yes, to dance beneath the diamond sky with one hand waving free,
Silhouetted by the sea, circled by the circus sands,
With all memory and fate driven deep beneath the waves,
Let me forget about today until tomorrow.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
I’m not sleepy and there is no place I’m going to.
Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me,
In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you.
§
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Sebbene io so che l’impero della sera si è trasformato in sabbia
Svanito dalle mie mani
resto qui cieco ma ancora insonne
la mia stanchezza mi stupisce, sono fisso sui miei piedi
non ho nessuno da incontrare
e la vecchia strada vuota è troppo morta per sognare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Portami in un viaggio sulla tua magica nave turbinante
i miei sensi sono spogli, le mie mani non hanno presa
le dita dei miei piedi troppo intorpidite per camminare
aspettano solo i tacchi dei miei stivali per vagabondare
Sono pronto per andare dovunque, sono pronto a svanire
nella mia parata personale, lancia il tuo incantesimo danzante,
prometto di sottopormici
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Sebbene tu senta ridere, ruotare, dondolare follemente attraverso il sole
ciò non è indirizzato a nessuno, semplicemente sta scappando di corsa
e tranne che il cielo non trova barriere
E se tu senti vaghe tracce di mulinelli di rime saltellanti
al tempo del tuo tamburino, non è altro che un lacero pagliaccio
Fosse per me non gli presterei alcuna intenzione, vedi bene che è solo
un’ombra quella che insegue
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Allora fammi scomparire tra gli anelli di fumo della mia mente
giù nelle brumose rovine del tempo, lontano dalle foglie gelate
dai terrifici alberi infestati dai fantasmi, su spiagge ventose,
fuori dal corso attorcigliato del folle dolore
Sì, danzare sotto il cielo adamantino con una mano che fluttua libera
stagliata contro il mare, con intorno un cerchio di sabbia,
con i ricordi ed il destino persi nelle onde
lasciami scordare l’oggi fino a domani
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò