nessuna spina poteva ancora ledere
la sua pelle “trattata” male..
Assorta e deliziata
teneva con garbo quel fiore inodore
quasi come fosse l’ultimo dono
di Colei, la volle ancora forte
e coraggiosa, paladina di trionfi
vestale di trofei inaspettati …
La ragazza con la rosa tra le mani

Testamento biologico
Spogliato di tutto
inganni la morte
mimando il sonno.
Lei non si da pace
spia la tua lacrima che non intende
e ora tace.
Sulla scrivania aperta la tua agenda
non sa
che stai sfilando via
la data non appare-
ultimo appuntamento
cui dovrai andare.
Al buio nell’armadio
i tuoi abiti appesi
attendono pazienti
il cambio di stagione.
Ma per te d’ ora in poi
sarà negata a oltranza
del giorno e della notte
l’alternanza,
l’evoluzione,
tempo
e l’ umana espressione
del sentir un’emozione.
Padrone sei più di nulla
La macchina ci lascia l’impressione
che ancora qui tu sia
ma è solo illusione
Così uscirà il giornale- l’ultima edizione –
Staccar la spina
è l’unica nostra opzione?

Forbici alate


Vincent
Starry
starry night
paint your palette blue and grey
look out on a summer’s day
with eyes that know the
darkness in my soul.
Shadows on the hills
sketch the trees and the daffodils
catch the breeze and the winter chills
in colors on the snowy linen land.
And now I understand what you tried to say to me
how you suffered for your sanity
how you tried to set them free.
They would not listen
they did not know how
perhaps they’ll listen now.
Starry
starry night
flaming flo’rs that brightly blaze
swirling clouds in violet haze reflect in
Vincent’s eyes of China blue.
Colors changing hue
morning fields of amber grain
weathered faces lined in pain
are soothed beneath the artist’s
loving hand.
And now I understand what you tried to say to me
how you suffered for your sanity
how you tried to set them free.
perhaps they’ll listen now.
For they could not love you
but still your love was true
and when no hope was left in sight on that starry
starry night.
You took your life
as lovers often do;
But I could have told you
Vincent
this world was never
meant for one
as beautiful as you.
Starry
starry night
portraits hung in empty halls
frameless heads on nameless walls
with eyes
that watch the world and can’t forget.
Like the stranger that you’ve met
the ragged men in ragged clothes
the silver thorn of bloddy rose
lie crushed and broken
on the virgin snow.
And now I think I know what you tried to say to me
how you suffered for your sanity
how you tried to set them free.
They would not listen
they’re not
list’ning still
perhaps they never will.
§
Notte stellata
dipingi la tua tavola di colori blu e grigio
osserva una giornata d’estate
con gli occhi di chi conosce l’oscurità della mia anima
dipingi ombre sulle colline
abbozza gli alberi e i giunchi
cattura la brezza e brividi invernali
nei colori della linea dell’orizzonte innevata
Ora capisco cosa hai cercato di dirmi
e quanto hai sofferto per la tua saggezza
e quanto hai provato a liberarli
loro non ti avrebbero ascoltato
loro non sapevano quanto
ma probabilmente ora starebbero a sentire
Notte stellata
fiori infuocati che brillano con luminosità
nuvole vorticose nella foschia scura
si riflettono negli occhi di Vincent blu come ceramiche
I colori cambiano tono
campi al mattino di grano ambrato
facce sopravvissute allineate nel dolore
sono mitigate sotto la mano amorevole dell’artista
loro possono non amarti
ma il loro amore era vero
e quando non c’è più nessuna speranza
in quella notte stellata
ti sei ripreso la tua vita come spesso fanno gli amanti
ma io potrei avertelo detto Vincent
questo mondo non è mai stato fatto per uno bello come te…
Notte stellata
i ritratti pendono sui muri vuoti
teste senza cornici su muri senza nome
con gli occhi che guardano il mondo e non dimenticano
come gli stranieri che hai incontrato
l’uomo logoro in abiti stracciati
la spina d’argento della sanguinosa rosa
che giace dopo essere stata strappata sulla neve virginea
ora credo di sapere
quanto hai sofferto per la tua saggezza
quanto hai provato a liberarli
loro non ti avrebbero ascoltato
loro ancora non ascoltano
e forse non ascolteranno mai
DON MCLEAN

Lumicino lontano vicino

L’umano andava. Il tacito sussurro aumentava con il fragor del vento: grande gigante al limite del piano come fulmine piomba al cielo azzurro la nube nera che passava lenta.

Quando la Luna fu tutta coperta il piano restò al buio, e l’umano tremava. Da lontano un lumicino lontano vide, gli sorrise, tornò nel cuore la speranza, ridonando forza nei piedi: lacerati aveva più d’una spina…

– Ché ramingo vai? Ti guida amore? Sei come un bambino, hai tanta Fede. Che sussurra vai, cammina, ancora, sono a te vicino.

Amore e Psiche
Rosa spina, o rosa spina…
baci caldi e profumati
lunghi gli abbracci e drappi
d’Amore, parlavano al fiore rosso
lui ti adorava, mano alla bocca con l’indice sul pollice disteso
venere nuova, fiorita tra petali sciolti!
Psiche, come ti avessero tessuta e ricamata con la seta dei bachi
come ti avessero accarezzata quando si carezza l’erba alta…
sei al tempio, finalmente assopita, nutrita di rugiada
dal soffitto tocchi lievi di farfalla
e lungo le pareti hai bianchi gelsi dai frutti carnosi
arrampicati sulla voluttà.

Annoto una spina nel petto
annoto una spina nel petto
per ogni attimo che mi sorvola
la tua presenza.
e mi chiedo se sono diventata
cieca
o se tu stesso sei l’occhio
e non mi guardo.
