
Quasi tutto passa


Non credo
alle tentazioni
non mangio la mia cena
con le briciole.
Posso sfamarmi di stupidità
se dentro c’e’ del sale.
Credo al cambiamento
credo al copione
che si interrompe
per improvvisazione dell’attore
protagonista.
Ti aspetto al varco
nell’ombra della luce
creata dalla notte innevata.

Noi che abbiamo il coraggio
Noi che abbiamo il coraggio
di bruciare la nostra terra
e i nostri alberi,
di oscurare il cielo,
di sporcare le nostre strade
e i nostri prati,
di inquinare i nostri fiumi
e i nostri mari,
noi che abbiamo il coraggio
di ammazzare i nostri fratelli,
in guerra e in pace,
quella pace che non c’è mai stata,
noi che abbiamo il coraggio
di ingannare i bambini
di tutto il mondo,
rubando loro l’innocenza,
noi che ci illudiamo,
che siamo alla moda,
che ci trasformiamo,
non abbiamo ancora avuto
il coraggio di vergognarci!

Rendiconti
Ci siamo persi in un mazzo di chiavi
che non aprivano nulla.
Ci siamo persi un mazzo di chiavi
che aprivano tutto.
Le cornici in attesa con cori presagi
circuivano tele poco propense.
S’accumulavano carte a scandire
lancette telate di ragno
e dondoli persi nell’infinità.
Il dietro che torna
non ha un buon colore
sa tutto di muffa e d’inutilità.
Ma se questo è il tempo
che ci è stato concesso
come cacciarlo
nella vetrina di coppe
vinte al torneo della stupidità?

Politici
“E’ difficile decidere quando la stupidità assume le sembianze della furfanteria e quando la furfanteria assume le sembianze della stupidità. Perciò sarà sempre difficile giudicare equamente i politici”
ARTHUR SCHNITZLER

False immagini
Cartelloni stolti
invadono i miei occhi.
Falsi mausolei alla concupiscenza umana
s’innalzano su terreni inesistenti.
Avviluppano il nostro essere
in una ragnatela di messaggi
e false offerte di paradisi raggiungibili.
Nel gioco al massacro
di bocche ridenti
per stupidità annunciate
e già sentite.

La storia non insegna
La storia che chiama
ma nessuno risponde
è più forte di tutto
la bestia dell’uomo
la prepotenza sull’altro
la stupidità del potere.
Il selciato è levigato
da millenari cammini
tutti distanti
dall’amore del prossimo
per vivere sopra
per non pensare alla morte.
Il tutto condito
con grande ignoranza
delle esperienze passate
che insegnano solo
a quei sfortunati
a cui funziona la testa.
Le parole son canti di lupi
fattesi volpi
per ingannare chi ascolta
con la mitria e il bastone
il bavaglio alla bocca
la prigione e l’esilio.

Un solo cuore
Mi è rimasto un solo cuore bambino
anche un po’ di grinta e stupidità
vera qualità, sulla tavola rotonda
nessun posto a capotavola ma
solo bellezza di puledra che scalpita
grazia, per trattenere il giusto
per cogliere la mela più succosa
del sacrificio
rischiando la vita per un altro
amore, più grande di me
alto da scalare ma
devo arrivare, alla vertiginosa stella!
