Non potrai chiudermi in un angolo,
scacciarmi dal tuo esistere e andare
da sola per quella strada che finisce
nella nebbia dell’ignoto eterno domani
Non potrai prendere di me i gesti,
le parole, i sorrisi, il sudato corpo che
al tuo si unì tra silenzi e grida d’amore
in una stanza sul mare dove il tempo
era eternità e noi frammenti di universo.
Non potrai, amore mio, non potrai di me
giocarti fuggendo dai giorni inventati
da noi per sfidare la vita che restava,
la gente che di noi l’amore invidiava.
Se fu per amore lo stringersi le mani
che disperate nell’altre amore cercavano,
sarà per amore l’ultima stretta quando
di te la mano dalla mia scivolerà stanca
di una vita lastricata di dolori e offese.
Non potrai amore mio negarmi il diritto
di baciare i tuoi occhi socchiusi, parlarti
di noi e della nostra povera felicità rubata
mentre lentamente scivoli nell’oblio
e nel faticoso ricordo sorriderai di noi.
Se tuo fu il diritto di essere amata,
mio fu quello di prendere tutto di te,
anche il dolore che mi regalerai quando
il nostro tempo sarà un pendolo fermo,
un ora, una data nel calendario del cuore.
In quella stanza sul mare qualcuno
sentirà i nostri sussurri, i nostri gemiti
e sarà ancora amore tra noi perché
non ti lascerò andar via da sola, perché
sarà ancora mio quell’amore dal quale
scacciarmi vorresti.
Non potrai

Un cielo senza voli
Spoglia i silenzi questa notte.
Echi di sussurri ravvivano
immagini di fiori lungo il fiume
e nubi setose vestono l’azzurro.
Culla il vento papaveri opulenti
e strappa sorrisi alle orecchie
traboccanti della tua voce calda
che m’accompagna sul sentiero.
È quasi estate e l’alba arriva presto
a incorniciare di rosa le colline.
Eterni istanti da ricordare
ora che è inverno e il cielo è senza voli.
Elide Colombo

Traversata notturna
Lo sciabordìo del mare
scandisce i nostri pensieri,
il vento li trasforma
in sussurri senza parole.
I tuoi occhi mi vedono al buio
le mie mani ti sentono senza toccarti.
Tutto è perfetto
e scivola via senza fare rumore.

All’amico mare
O mare,
sei immerso nella nebbia,
e gemi con sussurri di morte
e mormori ricordi
di un passato selvaggio
in preda al grigio velo
che s’addensa
su di te
come per l’uomo
le speranze e le promesse
che poi svaniscono.
Chiedi al vento
di liberarti
dal triste mantello,
che possa il sole tornare
a ridere e scherzare
con le tue onde.

Attesa
Ad ogni istante in ogni tempo
Di giorno e di notte mi accompagni
Quante volte ho con te
Attraversato oceani e deserti
Sognandoti viva e sorridente
La mia vita è in fibrillazione
Ed una trepida gioia
Attraversa il mio cuore
Nell’aria sento il profumo
Della tua presenza
Sono in silenziosa estasi
Vorrei cantarti canzoni mai udite
L’inverno imbianca l’orizzonte
Ma per me è primavera
Con i suoi sussurri ed i suoi profumi
Il giorno e’ finito
E con esso si spengono i miei pensieri
Nell’aria ormai priva del tuo ridere
Si insinua un silenzio profondo
La luna piena accende la notte
Le tue labbra disegnando un bacio
Mi indicano la strada per il tuo cuore

Solo tu

Elide Colombo

Nel chiostro
Fiori ed erbe rare
coltivate con cura
teneri germogli di meditazione
mortificazione del corpo
esaltazione dell’anima
concimata col pentimento
annaffiata con la penitenza.
Intorno ad un pozzo
passi lenti di sandali
consumati dagli anni
passati a levigare ciottoli
antichi come il tempo
Figure scure nel chiostro
bisbigliano sussurri
pronunciando preghiere
nel silenzio assoluto.
Tocchi di campanella
a richiamar le ore
sofferte in umiltà
e mani giunte
a raggiungere un cielo
sempre troppo lontano.

Parole, parole…
Parole da infilare come perle
per collane da vendere a terra
mischiate a cavalli di cuoio
ed occhiali per sentirsi più belli.
Parole da scomunicare
con battute blasfeme,
o da interrompere col pianto
per un giorno di spine.
Parole che ascoltano i sussurri dell’aria,
le grida lontane di voci bambine,
il sole che schiude i fiori di pesco.
Parole a volte farcite d’idee
che rendono scomodi gli sguardi degli altri
sospetti, quando serve pensare.

Notte di luna calante
(sulle note di Domenico Modugno)
Notte di luna calante
ultima notte d’amor
lento mare
placida corrente
tiepida brezza
di fine estate
malinconica dolcezza
nelle nostre orme
lasciate sulla sabbia
quando nel grigio
l’inverno ritornerà
nulla di noi resterà
Il presente è domani
e la spiaggia
sarà vuota senza di noi
Niente più caldi pensieri
che con le stelle
illuminavano i nostri visi
niente più speranze
e baci e promesse
niente più stupore negli occhi e nel cuore
niente più sussurri di vita
niente più specchiarsi nell’altro
e confrontarsi
niente più anime senza corpo
e corpi soltanto
niente più splendore di essere
niente più desiderio di dare
niente più sentire e condividere
esserci per non morire
notte di luna calante
ultima notte d’amor
e te ne andrai lontano
lasciandomi solo
col terrore di restare solo
nel mare di città
che tutto appiattisce
che ucciderà estate
seppellirà amore
e il sogno
ancora una volta
alla fine
morirà.

Ritrovi
Marmi ormai corrosi
Su palazzi deserti
Mura sgretolate dalla marea
Stanze vuote e umide
Ritrovo di fantasmi
Di epoche lontane
Rivivono timori e tremori
Baldanze e ardimenti
Falsi pudori ritegni e viltà
Aleggiano sussurri
Musiche melodiose
Minuetti usciti da clavicembali
un po’ stonati
tra parole d’amore
sussurrate da bocche celate
dietro maschere ricamate
Sfarzo di un epoca che non ritorna
Di lei restano
Le fantasie e i sogni
