Azzardo

Azzardo stamani e affido
alla moneta gettata nell’ azzurro
dei piani di sopra
il velo indossato raramente
per le cerimonie di fine marzo
si bruciano i vestiti consunti
dei pensieri
e s’asciugano le ali
rimaste nel vecchio baule
o delle nuove si ricamano
con fili di vento.

Azzardo dei miei piedi, i passi
verso un dove incurante
delle opzioni prese al tavolino
e mi lascio cingere alla vita
dai ticchettii dintorni
i germogli nuovi, serpeggiarmi
lungo il collo come edera fertile
e nella schiena si scrollano
i giardini d’inverno disabitati
dalle farfalle

Azzardo e mi tuffo
nell’orizzonte di fronte.

Anileda Xeka