Bella, tutta sei bella, amica mia,
non c’è difetto in te.
Vieni con me dal Libano, sposa mia,
vieni, vieni dal Libano.
Scendi dalla vetta dell’Amana,
dalle cime del Senir e dell’Hermon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
Mi hai fatto impazzire, sposa mia, sorella,
con un solo sguardo mi hai fatto impazzire,
con una sola perla del tuo collo.
Come è dolce il tuo amore, sposa mia, sorella,
piú inebriante del vino è il tuo amore
e la fragranza del tuo profumo
il piú soave degli aromi.
Stillano miele le tue labbra, sposa mia,
miele e latte la tua lingua
e profumo del Libano impregna le tue vesti.
Tu sei un giardino recinto, sposa mia, sorella,
una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
I tuoi germogli un orto di melograni,
di alberi con frutti squisiti
di fiori di Cipro, di nardo,
nardo e croco, cannella e cinnamomo,
di tutti gli alberi d’incenso,
di mirra e d’aloe
con gli aromi piú delicati.
LA SACRA BIBBIA (Cantico dei Cantici 4:8)