Se io son qui

Se io son qui

quando la Tua sera

è un’isola di stanchezza

se son qui

e nient’altro vince

contro tutto il dolore

che Tu ed io

se io son qui

e non posso fermarmi

sarà che il mio cuore è acceso

e non è un calcolo freddo

Questa sera è di stanchezza

ed io son qui per Te

con cento ragioni dell’universo

E non sono altro

che la Tua piccola sosta

sorridente

nei campi delle lanterne

 

Antonio Blunda

Published in: on Maggio 12, 2018 at 07:42  Lascia un commento  

Piccolo tema dell’immensità

 
Forse non ascolto nulla
e di quest’immensità
io non sono
che i miei pensieri
Forse
io come tutte le cose
che s’accompagnano alla sera
e di questo blu
di cui sono sperduto
io e nient’altro
che un attimo di stelle
io non sono che i miei pensieri
sono tutta questa immensità
io non sono altro
che la mia pallottola

Antonio Blunda

Published in: on marzo 9, 2014 at 06:55  Comments (2)  

I due fratelli

 
Quell’altra sera
c’era ancora la strada
ma nel rumore straniero
delle persone che andavano
a pensarti
qualcosa mi ha stretto
sembrava l’odore del pranzo
dal volume così tanto forte
l’odore
il rumoroso odore
dei nostri giocattoli
l’odore dei giorni così
l’uno per l’altro
delle cose belle e storte
l’odore delle sere
che si parlava insieme
ed era già tardi
se passava la mamma
e tu nella stanchezza
che per dormire
inizi a  chiedermi
di spegnere la luce

Antonio Blunda

Published in: on novembre 7, 2013 at 07:28  Comments (5)  

Mia prima luce…

Passero2

Mia prima luce
nel mattino
la città era così fredda

Tu non puoi perdermi,
la nostra stanza è sempre qui,
nel cuore della notte.

Per non ferirti
t’ho riposato così

qui accanto

un passero
caduto nel bianco

Antonio Blunda

Published in: on ottobre 24, 2013 at 07:21  Comments (2)  

Quanto, Dio, hai creato

Cento bicchieri

Quanto, Dio,
hai creato nella bellezza

e non trovo ragione
che d’un miracolo in lei

e non trovo ragione
di questa meraviglia
che rimane accesa
in assenza di luce

Dio, quanti occhi non dormono?

dimentico perfino di piangere
per osservarti

ho cento bicchieri battenti
che vuoto e colmo
d’amore

Antonio Blunda

Published in: on ottobre 10, 2013 at 07:21  Comments (3)  

Autunno

Fig
 
Sul vetro irriflesso della porta
c’è un deposito d’autunno
ch’avrei volentieri bruciato
 .
Una manna d’insetti
dorme così bene nei portacenere,
sopra i fichi giacenti morti
con la polpa misericordiosa
in precipizi vitali di bianco sangue
 .
Con quei  frutti che fanno memoria
che fanno scritte di vento
la mia casa s’è fatta uno spigolo di pace
 .
quella pace non la sapevo più da un pezzo
 .
e tu guarda invece
 .
Nello spigolo c’era ancora uno spicciolo amaro
la nebbia del riso che ho bruciato
 .
Si faceva deposito di foglie d’autunno
calpestate da ragazzo
 .
con questa vecchiaia d’indovini
tra qualche giorno sarò un funerale in cammino
 .
e forse
dormirò

Antonio Blunda

Published in: on settembre 24, 2013 at 08:57  Comments (4)  

Metamorfosi di sabbie, per cinque versi

Tumorare

Una dimenticanza paradossa di fame isterica
Persistenze daliane della memoria
servite sui piatti buoni
del servizio d’ovile

Bestemmiare

Farsi ( Dio) (?)
gli abusi asessuati recidivi

Vomitare

Spazzatura edipica
Apnee inibitorie
Conàti esoterici
Eritrofobie

Metamorfizzare

Annullarsi di consistenze
Prostituirsi per un cerino di Siddartha

Rinascere

Farsi un bucato di contrappasso
in declinazioni di cicli e di cilici ciclici
con intermezzo immacolato di risciacquo

Antonio Blunda

Published in: on giugno 19, 2013 at 07:28  Lascia un commento  

Me ne chiedo a volte

Me ne chiedo a volte
ch’io non sia improprio
a quegl’occhi creatori
e se mai giusta
quest’arte inerme
di far l’esca di molo
al braccio di sera
perché l’odore di fame, perchè
la rotella di gazzetta
fa una pena di cresta
che strabuzza
in due teste di pesce

Antonio Blunda

Published in: on giugno 6, 2013 at 07:29  Lascia un commento  

Paese

Carnevale si fa per strada di piazza
come il natale in pensili di viale
la fontana torna un artico antico
che risgorga sui denti
Snodano i cani per l’ora tarda.
Fiancano appena il passo
agli studenti coi libri chiusi
– non restano che i lunedì di ringhiera –
Poi nel sabato ben altro
e tutto s’incolla stanco di campagna ed orli di vento
così, in germoglio il fieno
il risuono di chiesa, allegrie di manifesti
al ruvido del giorno
Si canta zucchero e fiere di morti
si fa pace di santi e di candele
Rimessi i peccati
c’è un bene
per zattere di sera

Antonio Blunda

Published in: on Maggio 20, 2013 at 17:48  Comments (2)  

Haiku II

Un conchigliare
tra le mani ruvide
rive di sabbia

Antonio Blunda

Published in: on aprile 26, 2013 at 07:05  Comments (3)