Non potrai

Non potrai chiudermi in un angolo,
scacciarmi dal tuo esistere e andare
da sola per quella strada che finisce
nella nebbia dell’ignoto eterno domani
Non potrai prendere di me i gesti,
le parole, i sorrisi, il sudato corpo che
al tuo si unì tra silenzi e grida d’amore
in una stanza sul mare dove il tempo
era eternità e noi frammenti di universo.
Non potrai, amore mio, non potrai di me
giocarti fuggendo dai giorni inventati
da noi per sfidare la vita che restava,
la gente che di noi l’amore invidiava.
Se fu per amore lo stringersi le mani
che disperate nell’altre amore cercavano,
sarà per amore l’ultima stretta quando
di te la mano dalla mia scivolerà stanca
di una vita lastricata di dolori e offese.
Non potrai amore mio negarmi il diritto
di baciare i tuoi occhi socchiusi, parlarti
di noi e della nostra povera felicità rubata
mentre lentamente scivoli nell’oblio
e nel faticoso ricordo sorriderai di noi.
Se tuo fu il diritto di essere amata,
mio fu quello di prendere tutto di te,
anche il dolore che mi regalerai quando
il nostro tempo sarà un pendolo fermo,
un ora, una data nel calendario del cuore.
In quella stanza sul mare qualcuno
sentirà i nostri sussurri, i nostri gemiti
e sarà ancora amore tra noi perché
non ti lascerò andar via da sola, perché
sarà ancora mio quell’amore dal quale
scacciarmi vorresti.

Claudio Pompi

E’ la poesia…

 
E’ la poesia il mio
fantastico segreto
donna bambina
mi accompagna
da quando sono nata
ed ho imparato a tenere
con stupore la penna in mano
ricordo l’ho scambiata
giocando libera, senza paura
in una vela iridata, tesa al dolce vento
da allora fedele onda amica
segue la mia barca
in mezzo all’immensurabile mare
non sono mai sola
anche quando attraverso
oceani di tempeste
e risacche di urticanti sconfitte
riemergo sempre
lei sa indicarmi
faro immortale
l’unica strada che posso
percorrere:
la mia.

Roberta Bagnoli

Published in: on luglio 15, 2012 at 06:52  Comments (5)  
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Saint Tropez

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Come mi prende il colore del mare
sempre inquieto
Intenso 
cangiante
Lo sguardo commuove 
la vigna 
spazzolata dal vento
che ardita s’accoscia al litorale
All’ombra dei pini inchinati
si raccolgono i miei pensieri
mentre ti respiro e contemplo
le tue grazie che al mondo prostituisci 
Indomita  resta la tua natura 
selvaggia
e superbamente vince
le bramosie dell’uomo
I tuoi morti mi sorridono
assolati su rocce a pelo d’acqua
dove l’eternità è scritta
nel ripetersi dei giorni accanto
A sera  il colore si fa materia e
ti rapisce alla malinconia
Ogni volta che parto
ti lascio con gli occhi di un amante
 
Anna Maria Guerrieri

Perfidia

Nadie comprende lo que sufro yo
Tanto que ya no puedo sollozar
Solo temblando de ansiedad estoy
Todos me miran y se van

Mujer, si puedes tú con Dios hablar
Pregúntale si yo alguna vez
Te he dejado de adorar

Y al mar, espejo de mi corazón
Las veces que me ha visto llorar
La perfidia de tu amor

Te he buscado por dondequiera que yo voy
Y no te puedo hallar
Para qué quiero tus besos
Si tus labios no me quieren ya besar?

Y tú quién sabe por dónde andarás
Quién sabe qué aventura tendrás
Qué lejos estás de mí

§

Nessuno capisce il dolore che provo
È così grande che non riesco nemmeno a singhiozzare
Solo e tremante d’ansia
Tutti mi guardano e se ne vanno

Donna, se puoi parlare con Dio
Chiedigli se io qualche volta
Ho smesso di amarti

E al mare, specchio del mio cuore
Quelle volte in cui mi ha visto piangere
Le perfidia del tuo amore

Ti ho cercato in ogni luogo in cui vado
Ma non riesco a trovarti
Perché volere i tuoi baci
Quando le tue labbra non mi vogliono baciare?

E tu, chi lo sa dove andrai
Chissà che avventure avrai
Quanto sei lontana da me

ALBERTO DOMÌNGUEZ BORRAZ

Natura

NATURE

“Nature” is what We see –
The Hill – the Afternoon –
Squirrel – Eclipse – the Bumble bee –
Nay – Nature is Heaven –
“Nature” is what We hear –
The Bobolink – the Sea –
Thunder – the Cricket –
Nay – Nature is Harmony –
“Nature” is what We know –
But have no Art to say –
So impotent our Wisdom is
To Her Sincerity –

§

“Natura” è tutto quanto noi vediamo –
Collina – pomeriggio –
Scoiattolo – eclisse – il calabrone –
No – natura è il cielo –
“Natura” è tutto quanto noi udiamo –
Il bobolink – il mare –
Il tuono – il grillo –
No – natura è armonia –
“Natura” è tutto quanto noi sappiamo –
Ma non riusciamo a dire –
Tanto è impotente la nostra sapienza
In confronto alla sua semplicità –

EMILY DICKINSON                 (traduzione di Letterio Cassata)

La voce della vita

Ho udito una voce
che tra le fronde sussurrava
e dalle nuvole e dal cielo usciva
e dall’acqua gorgogliava.

Ho visto quella voce
negli occhi spalancati di un neonato
nel primo filo d’erba su di un prato
nella timida gemma su quel ramo.

Ho respirato quella voce
nell’aria tersa del mattino
nel pulviscolo d’oro del tramonto
nella salsedine del mare.

Era lei…
era la vita che mi chiamava.

Sandra Greggio

Published in: on luglio 10, 2012 at 07:11  Comments (16)  
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Tramonto autunnale

I pensieri vanno e vengono
come nuvole gonfie e nere
nel cielo pallido e grigiastro
di questo giorno dicembrino.
Raggi di luce rosa
saettano come strali,
e vibranti salutano
i monti austeri
e l’amico mare.
Il sole sembra divertirsi:
si nasconde dietro una vermiglia
nube carica di pioggia.
I pensieri vanno e vengono
con il vento di libeccio
che s’aggira virulento
tra le siepi e le piante;
schizza gocce irrequiete
d’acqua tiepida
su terrazze, finestre e strade.
I pensieri vanno e vengono
tra i celesti lontani squarci
che combattono con le nuvole
e si beano di rosea luce.
La sera scende a poco a poco
tra bagliori che si spengono
ed ombre che s’accendono.
I pensieri vanno e vengono
nella solitudine mia serena,
nella pace della mia sera.

Nino Silenzi

Notte d’inverno

Il mio letto è così vuoto
che continuo a svegliarmi.
Mentre il freddo aumenta,
cominciano a soffiare i venti notturni,
scuotono le tende,
facendo un rumore come il mare.
Oh fossero onde
che potessero riportarti da me!

CHIEN WEN TI

Published in: on luglio 8, 2012 at 07:05  Comments (2)  
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Firenze (Canzone triste)

Firenze lo sai non è servita a cambiarla
La cosa che ha amato di più è stata l’aria
Lei ha disegnato ha riempito cartelle di sogni
Ma gli occhi di marmo del colosso toscano guardano troppo lontano

Caro il mio Barbarossa, studente in filosofia
Con il tuo italiano insicuro certe cose le sapevi dire
Oh lo so, lo so, lo so, lo so bene, lo so
Una donna da amare in due in comune fra te e me
Ma di tempo c’è ne, in questa città
Fottuti di malinconia e di lei

Per questo canto una canzone triste triste triste
Triste triste triste, triste triste triste, triste come me
E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei
Ancora un po’ di lei
E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei
Ancora un po’ di lei

Ricordo i suoi occhi strano tipo di donna che era
Quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio
“Io sono nata da una conchiglia” diceva
“La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare”

Caro il mio Barbarossa, compagno di un avventura
Certo che se lei se n’è andata no, non è colpa mia
Oh lo so, lo so, lo so, la tua vita non cambierà
Ritornerai in Irlanda con la tua laurea in filosofia
Ma io che farò in questa città?
Fottuto di malinconia e di lei

Per questo canto una canzone triste triste triste
Triste triste triste, triste triste triste, triste come me
E non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei
Ancora un po’ di lei

IVAN GRAZIANI

Risposte

 
La mia felicità
non ha forma finita
non può trovarsi
all’angolo del mondo
non esiste
come oggetto
che plachi il desiderio
una volta per tutte.
La mia unicità
è nel sapere
di essere uguale
a molti
senza pretese di superiorità
a correre in quel fiume
a volte impetuoso
a volte lento
che porta tutti
verso il mare dei più.

Gian Luca Sechi

Published in: on luglio 1, 2012 at 06:50  Comments (3)  
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