Dov’è andato il tempo

Dov’è andato il tempo
e quella mattina
di scuola
a guardare una maestra
fumare alla finestra,
i pomeriggi interi
d’estate sulla spiaggia
e le speranze
e le paure
e tutte le attese non ripagate
tornano a volte soltanto
come malinconia
rimpianto d’esser stato allora
al centro del mondo
nostalgia per i pochi amici veri
e per i genitori ancora giovani
tutti ora troppo lontani.
Eppure è l’adesso che incalza,
il tempo non fugge
non corre
non si perde
ma nel divenire si condensa,
riunendosi in te
e guardandoti capisco
dove conducevano tutti quegli attimi;
finalmente so
che la malinconia
non è sempre male
a volte
è soltanto l’indefinito ricordo
di un desiderio passato di felicità.

Gian Luca Sechi

Published in: on aprile 11, 2021 at 07:22  Comments (2)  

La luce nuova

Presto smetterò
d’essere solo figlio
e forse potrai pensare
che sia più facile dalla mia parte
che io debba già sapere tutto
mentre dovrò ancora imparare
come te
le parole ogni giorno
che facciano sempre
da ponte tra noi.
Fa paura anche a me
questo mondo impazzito
che tanto spesso
ci insegna col dolore
e non ti mentirò mai
dicendoti che sempre sarà facile
ma ce ne saranno altri
che proveranno a illuderti
parlandoti di chiarori fasulli
da inseguire
e di risposte semplici
pronte senza fatica
mentre invece è il buio
al fondo di ogni cosa
è il vuoto tra le stelle
a colmare lo spazio

ma non dovrai avere paura
dei giorni difficili
delle cose che non hai scelto
potrai sempre trasformarle
accettandole
e spesso nasconderanno
le ricompense più grandi.
Dipenderà solo da te
scegliere di diventare luce
di non farti spegnere
di conservare la fiamma;
nascondila al sicuro
ma crescila con tenerezza
con tenacia,
che un giorno la dovrai mostrare.
Io proverò
tutti i giorni
a farti vedere la mia
e a dartene una parte
che ti aiuti a splendere
tutte le volte che vorrai
e anche, perdonami fin d’ora,
quando crederai di non volerlo
tendendo le mani
contro i venti avversi
che verranno a soffiare
perché anche se è vero
che è il buio

a predominare nell’universo,
tu potrai imparare a essere una luce
per te e per gli altri
e io
con tutta la mia anima
sarò sempre la tua.

Gian Luca Sechi

Published in: on ottobre 27, 2020 at 07:41  Lascia un commento  

La porta

La porta del tempo
è socchiusa
ci affanniamo
dietro al suo spiraglio
vedendo soltanto
una strada assolata
e non le belve
in agguato nei campi
ascoltando lontano
il brontolio del tuono
senza sapere
dove cadrà il fulmine.
La porta del tempo
è socchiusa
si aprirà al primo passo
e per allora sapremo
cosa nasconde il colle
lungo la via
e se il tuono lontano
diverrà pioggia
grandine
tempesta.

Gian Luca Sechi

Published in: on Maggio 7, 2020 at 07:31  Lascia un commento  

Sradicato

Doveva essere ben forte

il vento che mi ha portato fin qua

ancora soffia

tra i miei pensieri

e sradicato

non conosco questa terra

questi muri

su cui graffiano i miei rami

e queste genti

che intorno

si affannano

offrendomi cure

e parole che non comprendo.

Ieri

una vita fa

non vedo differenza

eppure ero sicuro

sicuro?

Dov’è la mia casa

la mia famiglia

i miei amici?

Caduti tutti i pensieri

i ricordi

come queste foglie

silenziosamente

ai miei piedi ingialliscono.

Ritorna vento

vieni a soffiare

e vestimi ancora

di ogni cosa perduta

dei giorni che ho vissuto

di tutte le orme

che devo aver lasciato

nel mondo.

 

Gian Luca Sechi

Dedicata a tutti i pazienti affetti dal Morbo di Alzheimer ed alle loro famiglie

Published in: on settembre 24, 2019 at 18:15  Comments (1)  

L’irraggiungibile

Vedo le cime dei monti
bianche vette brillare
e quasi spuntano l’ali
tanto forte si spinge
in alto il mio desio.
L’anima può sognare il volo
d’essere a parte
del segreto delle stelle
l’anima scorge la luce
e ogni risposta
ma questo corpo
e questa mente san
di poter solo inventare
senza conoscere
di poter solo credere
senza sapere mai
e cotanta tensione
porta a spezzare
non a spiccare
a consumar la fiamma
senza bruciare altri che me.
Vale la pena tramare tanto
se non interessa ad alcuno?
Non è invece un troppo dire
se è solo il vuoto ch’ascolta?
Nessuno
sa.

Gian Luca Sechi

Published in: on Maggio 22, 2019 at 07:04  Comments (4)  

Alla rosa

Chissà da dove vieni
rosa
che poggiata sul lato
di questo semplice vaso
con poca acqua
arrossisci in penombra
e sorrido a vederti
capendo che il mondo
che tenta ogni giorno
di cancellarci
di buttarci via
non saprà mai chi siamo,
sorrido sapendo
che potremmo
tutti noi
comunque
anche nella morte
come te
donare bellezza.

Gian Luca Sechi

Published in: on Maggio 3, 2019 at 07:35  Comments (2)  

Linguaggio universale

Musica nell’aria

nel buio

e d’un tratto

ogni anima di uomo

è parte della mia,

il respiro

pare stretto

nel petto

è come se inspirando a fondo

potessi arrivare

dove finiscono le stelle

a comprendere

ogni cosa

e imparare

ancora

per dimenticare

ancora

che è impossibile

che sia tutto

solo un impercettibile attimo

tra due eterni.

 

Gian Luca Sechi

Published in: on gennaio 14, 2019 at 07:34  Comments (2)  

Le corde dell’anima

Voglio conoscere

osservare la bellezza del mondo

scoprire in un tocco di colore

in una vallata all’alba

in un volto di marmo

l’anima e Dio

perché è

in quell’esaltazione

che si cela la risposta.

Tante sono

e belle

le parole che l’uomo

ha composto

ma se mai un giorno

tenteremo la via della pace

non in esse la troveremo

ma nell’universale sentimento

della musica.

 

Gian Luca Sechi

Published in: on settembre 25, 2018 at 06:52  Lascia un commento  

Senza rimedio

Ero bambino

nel sole di primavera

e fu solo per gioco

che con il bastone

colpii quella farfalla

perché

volevo provare

perché

così bianca e semplice

mi volava intorno

e subito corsi da lei

ormai morente

e lì imparai

che non c’è rimedio.

Quanti nel mondo

non hanno ancora imparato?

Lo faranno mai?

La bellezza

è un’ala spezzata

e l’uomo

un bastone lanciato nel vento.

 

Gian Luca Sechi

Published in: on aprile 27, 2018 at 07:34  Comments (4)  

Umanità

Cammino

su questa terra morente

intorno solo paura

solitudini,

cadono i muri

non ci hanno mai difeso

più alti li costruimmo

solo per trovare

altri modi di abbatterli.

Il cielo nero

non illumina più

Dio non cammina

con i suoi uomini

gli parlo ancora

paziente

i piedi nel fango

ed è terribile

il sapere

che mai guarderà

per dare una risposta.

Chissà se esiste davvero

quella casa

o sarà infine solo tenebra, dimenticanza?

Portiamo una luce, ciascuno

ma ci servono mani

che ci salvino dalle tempeste.

 

Gian Luca Sechi

Published in: on marzo 21, 2018 at 07:45  Comments (3)