IL MONDO

Mi guardo intorno e mi accorgo che il mondo è impazzito. Ognuno pensa a se stesso e non guarda chi gli muore accanto. Ognuno insegue un sogno che poi diventa un incubo e grida per rabbia e per paura. Questa vita è un duello senza fine. Non puoi sorridere un istante. Ad ogni angolo di strada  non vedo che violenza, l’urlo di una donna, il pianto di un bambino, lo sparo di un’arma, il lamento di una sirena…Sono il concerto di ogni giorno, il canto dell’inferno. Siamo circondati da mille religioni senza Dio. Forse Lui ha costruito un altro mondo e non ci ha chiamato. Facciamo schifo anche a Lui. Ma per Lui è peggio, perché non può chiedere aiuto a un Dio superiore.

Claudio Pompi

LE REGOLE DELL’AMORE

Ama come sai amare, senza chiedere. Ama come se mai avessi amato prima, come mai amerai poi. Ama con tutta la forza che hai dentro senza chiederti fino a quando ce la farai. Ama finchè avrai un respiro da regalare, riempilo di vita perché renda il tuo amore immortale. Ama senza porti limiti oltre i quali per egoismo non andresti. Ama i silenzi che verranno da chi ami e non averne paura. Ama con una parola, con una carezza, con un leggero bacio. Ama con uno sguardo, perché  gli occhi sono la luce dell’amore. Ama senza rimpianti quando l’amore non lascerà di sè che una lacrima. Ama il dolore del tuo cuore ferito, guarirà per un nuovo amore, perché l’amore è vita, non muore mai.

Claudio Pompi

IL CREPUSCOLO

Il crepuscolo è il momento più dolce del giorno. E’ il momento in cui le tensioni cadono e lasciano il posto alla riflessione, la coscienza cerca la pace un attimo prima che le tenebre avvolgano tutto ingigantendo le paure. Il crepuscolo della vita esalta gli eroi e intristisce i deboli per natura, non per colpa. Accentua la malinconia degli innamorati e accende le passioni degli amanti.

Claudio Pompi

LA SPERANZA DEL MONDO

Li guardo mentre si rincorrono e ridono, sembrano foglie sospinte da un vento leggero di primavera. Passeri che si rincorrono nella quiete assolata di una campagna in fiore. Si rincorrono, cadono, piangono, si rialzano e tornano a ridere. Li guardo immaginandoli uomini di domani sperando che  siano migliori di noi, ma sono solo bambini. Li guardo con la paura di vederli crescere. Come vorrei che gli uomini di oggi, d’incanto, tornassero i bambini di ieri. Perché il tempo non si ferma su di loro? Cresceranno, dimenticheranno. Verranno altri bambini e il mondo rinnoverà la sua speranza.

Claudio Pompi

Published in: on settembre 19, 2010 at 07:18  Comments (1)  
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COLONNA SONORA

Hanno accompagnato tutta la mia vita. Sono stati la colonna sonora della mia vita. Con loro sono cresciuto, con loro ho amato. Erano la mia poesia, erano le mie parole d’amore. Hanno cantato per me. Con loro ho viaggiato sognando e piangendo. Non mi hanno lasciato solo nei momenti degli addii, quando gli amori finiscono ma non muoiono. A loro devo quelle notti bianche e stremanti vissute con lei che con me cantava le loro canzoni. Cantate ancora per me. L’amore non ha età, voi siete senza tempo.

Claudio Pompi


Published in: on settembre 4, 2010 at 07:21  Comments (2)  
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A MIA MADRE

Il sole illuminò la stanza e tu, sopita, volgesti lo sguardo sereno e stanco verso di lui. L’accenno di un sorriso, un esile stretta di mano a chi ti fu compagno di vita. Forse in quegli ultimi istanti avresti voluto dirgli che l’amavi come sempre avevi fatto.  Avresti voluto dirgli: ricordati sempre di loro. Poi tornasti a dormire, per sempre…Per sempre da quel giorno porto il ricordo del tuo volto, dei tuoi capelli non ancora bianchi. Porto dentro il dolore che non s’arrende alla vita, ma cresce con il tempo fino a rompere gli argini del pudore e si trasforma in pianto di bambino. I ricordi scivolano sulle calde lacrime uscendo dal cuore e invadono la mente. Si affollano, disordinati, cercano di farsi spazio; di parlarti di un tempo che non c’è più. Un tempo che se ne andò con te…mamma. Non posso ricordare un gesto d’amore, tutta la tua vita con me è stato un gesto d’amore senza sosta…anche uno schiaffo è stato un gesto d’amore. È stato troppo breve il nostro viaggio, non vedesti l’alba della mia gioventù. Non vedesti chi raccolse il mio dolore e lo cullò per renderlo un sorriso. Non vedesti quella bambina che tanto sognasti e tanto ti somiglia. Forse no, forse tu vedi e sorridi con gli occhi di lei.

Claudio Pompi

IL SILENZIO

Grande è colui che salutando la vita  non fa rumore, ma lascia di sè il silenzio, nel quale chi resta s’immerge, ricordando. Nel cuore scende il silenzio, voce dell’universo. Il silenzio umile e maestoso di chi non c’è più. Il silenzio parla, e l’anima tormentata si arrende ad esso. Si rinnova nel silenzio l’antico amore, e la memoria libera immagini dimenticate. L’ombra di un sorriso sulle labbra serrate è dolce malinconia al posto dell’umano dolore. Grande è colui che una volta partito torna con il silenzio alla mente di chi l’ha amato, dona attimi di eternità come gocce di rugiada  e ama ancora oltre la vita.

Claudio Pompi

NUVOLE

Bianche, alte e irraggiungibili, sembrano immobili ed eterne. Giocano con la nostra fantasia, sono quel che noi vorremmo fossero, sono quello che non vedremo mai. Ed ecco improvvisamente che mutano, cambiano aspetto. Improvvisamente, come donne  capricciose, mutano e assumono nuove forme, diventano nuove immagini. Un cane, un cavallo, il profilo di un volto…Dio. Quante volte in quella gigantesca opera impalpabile ho visto il suo volto. Quante volte, spinto dal vento, l’ho perso. Quante volte ho alzato gli occhi al cielo per cercarlo in una nuvola nei momenti di tempesta della vita.

Claudio Pompi

Published in: on luglio 1, 2010 at 07:30  Comments (3)  
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LASCIA CHE SIA

Lascia scorrere la vita senza chiederti come sarà il domani.  Libera quell’alito di innocente follia per ridere di questo mondo dove tutti sono oscuri e uguali. Tieni per te il respiro e il palpito del cuore di chi ami, il bacio di tua madre che non ti tradirà, la malinconia che verrà nei momenti che da solo vivrai.  Il sorriso di un bambino ti ricorderà quel che tu pensavi d’aver perduto e invece era lì, dentro di te e non lo trovavi. Non cercarti negli altri che in te si cercano rubandoti l’anima. Lascia che una lei viaggi nei sogni che vivrai, libera le parole, quelle che tieni nascoste per non essere deriso da chi non sa capire. Lascia che sia il cuore a parlare, lascia che quelle parole si trasformino in semi di speranza per un mondo che tu vorresti migliore.

Claudio Pompi

L’UGUAGLIANZA

L’uguaglianza esiste solo nelle virtù di chi è morto, se ci fate caso sono stati tutti buoni, onesti e probi. Non troverete mai scritto “Qui riposa finalmente un uomo che in vita ne ha fatte di tutti i colori”  “Esempio di egoismo massimo, ineguagliabile nullafacente, lasciò questo mondo tra il giubilo di chi per anni sperò che il suo decesso avvenisse prima. No, sono stati tutti ottimi padri, mariti esemplari, menti illuminate, probi lavoratori, pieni di amore e di pietà cristiana. Tutti, indistintamente, hanno vissuto nella grazia del Signore. A cinquantasei anni, credo di avere avuto modo di vedere qualcuno morire e per come ho avuto modo di conoscerlo in vita più di uno non aveva condotto una esistenza così cristallina. Tanto è vero che andando a deporre un fiore più in ricordo della nostra giovinezza passata insieme che per altro, ho trovato questo genere di frasi. Per un momento ho pensato di aver sbagliato fornetto, poi ho capito che era proprio lui. Se volete sapere fino a che punto arriva l’ipocrisia andate al cimitero, è l’enciclopedia per eccellenza nel suo genere. Non sono esenti le donne, anche loro madri esemplari esempi di virtù e abnegazione, spose fedeli. Non troverete mai una che si sia prostituita, eppure la prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo, possibile che non siano mai morte? È vero che “una mela” al giorno toglie il medico di torno, ma anche il becchino? Niente da fare! Al cimitero non trovi traccia poiché sulle lapidi trovi scritto solo pregi e virtù. Non trovi traccia di madri che hanno abbandonato i propri figli. Tutte madri che hanno dedicato l’esistenza terrena alla prole. E allora sotto quelle umili croci, semplici lapidi dove oltre al nome e alle date non c’è scritto nulla chi giace? Forse ladri, assassini, prostitute, imbroglioni, madri snaturate, gente che è meglio dimenticare che ricordare. No. Gente che ha attraversato la vita come tutti noi e che di quel che dicono i posteri, nel bene e nel male, non può importare nulla perché nulla erano e nulla sono tornati ad essere. La morte non va presa sul serio ma neppure presa in giro con l’ipocrisia. Quello che vediamo nei nostri cimiteri sono monumenti alla nostra falsità, a noi stessi. Se abbiamo amato qualcuno e lo vogliamo ricordare non abbiamo bisogno di frasi scolpite nel marmo, lo portiamo nel cuore e non abbiamo bisogno di far sapere quanto importante fosse a chi vi entra. Bisognerebbe ricordare che lì ci sono solo dei poveri resti e basta. Il posto dove coltivare il ricordo, portarne avanti l’esempio è in chi resta.

Claudio Pompi