Simili alle foglie

Noi, quali foglie che produce il tempo

di primavera tepida e ridente,

quando crescono presto sotto il sole,

noi similmente, per un tempo assai

breve, godiamo il fiore della vita,

non ricevendo dagli Dei nè bene

nè male. Stanno accanto a noi le Parche:

l’una tiene il destino, fra le mani,

della vecchiaia, l’altra, della morte.

Triste la sorte della stirpe umana.

Dura la giovinezza quanto dura

il giorno in terra. Allor che sopraggiunge

la fine della bella età, per l’uomo

meglio morire che restare in vita.

Molte sciagure affliggono i mortali

in questo mondo. L’uno perde i beni,

causa, questa, di pene e di miseria;

l’altro piange la morte dei figliuoli,

e sentendone molto la mancanza,

con gran dolore scende sotto terra;

altri da grave morbo è logorato.

Sulla terra non vi è persona alcuna

a cui Giove non mandi molti mali.



MIMNERMO