Vetri d’arte

 
Che serataccia!
Ah ah ah ah!
quanto se la ride la Morte della nostra (mia) relatività!
Serataccia…
spocchiosa scivolosa come un romagnolo che saraccia
e così io me la passo e ti guardo e mi domando cosa faccio
vorrei parlarti dirti guardami son qui toglimi d’impaccio
ma noi (io) non siamo di questi mondi vittime
no, macchè! siamo immagini che la memoria imprime
di passaggistragi violenzebaci carezzepugni in faccia che c’impressiona
con i suoi vetri d’arte che s’infrangono quando la campana suona.

Enrico Tartagni