Ho tre poesie

Ho tre poesie,
disse.
Pensa, contare le poesie.
Emily le gettava
in un baule, io
non credo proprio che le contasse,
apriva solo un pacchetto di tè
e ne scriveva una nuova.
Era giusto. Una buona poesia
deve odorare di tè.
O di terra umida e legna appena tagliata.

OLAV HÅKONSON HAUGE

Published in: on Maggio 18, 2014 at 07:46  Comments (5)  

Domani

Questo giorno
chiamato domani
è un velo di mistero
che adagia promesse di seta
sul letto dei tuoi pensieri
E’ una nuvola incerta
che frena il suo pianto
ma tiene il sole in ostaggio
E’ il nome sbiadito
di quella stazione
che fugge dal tuo finestrino
quella lenta parola
che oggi scandisci
e presto ha il colore di ieri
Non sarò il tuo domani
io lo so e lo sanno i miei occhi
Ma quando quel giorno
camminerai sincera
per i viali silenziosi del tuo cuore
e ti sembrerà di sentire
posarsi improvvisa
sulle tue spalle nude una carezza
non voltarti ti prego
ma fermati e sorridi
Lascia che ti attraversi
come un brivido dolce
il soffio mai spento
della mia primavera

Fabio Sangiorgio

Published in: on Maggio 18, 2014 at 07:20  Comments (5)  

Binari infiniti

attraverso
cerco luoghi
mai visti
ascolto note
mai sentite
attraverso
binari fioriti
dicono cose
poco vistose
semplici parole
come un destino
ricalcano la mente…

Antonietta Ursitti

Published in: on Maggio 18, 2014 at 07:18  Comments (7)  

Nel tempo delle cose

Rigattiere2
 
Oscilla un quadro
distrattamente appeso al filo
vicino a un manifesto di protesta.
Un viso dolce di Madonna
tiene fra le braccia il Bimbo
in un amoroso cullare
dal dondolio del vento procurato.
Diventa d’improvviso un luogo sacro
dove ogni cosa pare raccontare
un vissuto lontano di fatiche
quel rifugio di un custode rigattiere
collezionista di ciarpami e cose antiche.
 
Prende vita l’arcolaio da invisibili mani
e sotto ritmiche spinte di piedi immaginari
l’ago di una cucitrice arrugginita
su e giù si mette a funzionare.
Suona quella vecchia tromba
che sostiene di un bersagliere il copricapo
e colpi secchi di mitragliatrice
d’un tratto si avvertono fischiare
vicino a quegli elmetti intatti
che salvarono forse il capo su cui stavano
o rotolarono giù per quella valle
in un connubio di sassi e sangue,
di terrore e morte, per inutili atti di coraggio.
 
Spontanea sorge una preghiera.
 
Il tempo corre, la vita si consuma
la mente umana dimentica e cancella
Restano testimoni del valore antico
cose impolverate e fastidiose
al nostro ego ormai abituato
al nitore falso di una vita comoda
nella sua banalità senza sorprese.
Come se la pace non fosse una conquista
che ripulisce il cuore da vendette
e contagia di sé il mondo e le sue creature.

Elide Colombo

Published in: on Maggio 18, 2014 at 07:09  Comments (7)  

Orrore

Una coltre blu notte
Sfiora quel corpo
Dì bimbo
Accasciato
Al petto di madre
Che lo carezza
Ancora

Tu mare
Tomba
Di speranza
Dà loro pace

Tinti Baldini

Published in: on Maggio 18, 2014 at 06:51  Comments (9)