Abele


Ma quanti colpi
ancora nei secoli
poi le luci della ribalta
spettano al carnefice
che deve motivare
il suo insano gesto
e magari chiedere perdono
ai parenti della sua vittima
come se si potesse perdonare
per interposta persona
ma su chi ricade realmente
tutto il sangue innocente
la storia ricorda Caino
(che nessuno lo tocchi)
Ma Abele
in quanto silenzio assoluto
rincorre l’ombra
del suo posto nella Storia?

Maria Attanasio

L’attore


Eccomi solo, lontano da me stesso,
abbagliato dalle luci, la ribalta m’inghiotte
quanto mi sento  goffo nel cercare di sedurre.
Con parole non mie metto in mostra
un inutile fascino, vesto abiti non miei
e, sempre più lontano da me stesso
assumo pose clownesche, e parlo
oh quanto parlo e mi muovo
cammino, mi siedo e parlo, oh quanto parlo.
Mi paiono parole senza significato
senza un accordo, senza musica.
Ecco, improvvisa la trappola è scattata
quello che ero non lo sono più:
un nuovo personaggio mi ha sostituito.
Motteggiando e atteggiando gesti
e frasi da super uomo, cerco il consenso l’applauso
guittescamente mi protendo, la platea , muta
ascolta ed applaude, parole sì parole
ah quante parole, piene di significati
a me sconosciuti .
Così vuole il copione, l’autore
antico ma sempre nuovo
riversa frasi piene di buon senso
che la platea accoglie applaudendo
io schiavo ormai della situazione
seguito a parlare, oh quanto parlo.
Finchè il manichino che sono si trasforma
e ritorno a vedere il pubblico e sorrido.

Marcello Plavier