Primo amore

Non è stata una sciocchezza venir grandi
tra i casermoni opachi
e le gesta degli eroi, per sempre confinate nei libri
o dentro i film.
Mia madre cadenzava le gambe
lui i tramvai: mio padre dalle spalle di cedro
il marinaio
che in acqua entrava solo di schiena.
Sono qui
ancora sulle scale di scuola accanto a lei
la ragazzina senza pretese come me.
Sono qui più dispettoso di grandine e maree
a chiederle dei figli che ha fatto, e se ci sta
a far la luce spenta e le briciole con me.
Ché ormai c’è poco tempo per mille smancerie
per remore e giudizi al veleno.
Sono qui, davanti a un bel comò con i pettini e l’idea
che bere un po’ faciliti gli occhi e a stare giù
la pancia nuda verso il soffitto
il terital, piegato sulla sedia con esperienza in più.
Son qui senza coperte né brividi, e c’è lei
calata come viene la sera qui da noi
a volte rossa
a volte di petto
triste mai.

Massimo Botturi

Published in: on Maggio 30, 2014 at 07:26  Comments (7)  

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7 commentiLascia un commento

  1. Triste mai–, ecco il tocco di un grande
    Tinti

  2. molto bella massimo. un abbraccio m. pastore

  3. Di grande fascino descrittivo e poetico..

    ggc

  4. Grande intenso Poeta

  5. Questa tua è …bellissima
    il primo amore non si scorda mai
    e Tu
    intensamente come la tua bella
    lo vivi .
    Quello che mi piace leggendo le tue
    è la vita ,quella di tutti i giorni,che ritrovo.
    Ciao Caro Poeta
    Il Passero

  6. un grazie di cuore e un abbraccio a tutti i carissimi lettori/autori

  7. Estremamente vera! intenza, come la vita in se. bella. Rosy


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